La quotidianità non era per noi, nessun giorno era mai uguale all' altro, nemmeno noi lo siamo, o forse è meglio dire che Davide non lo è. Non so mai di che umore lo troverò quando ci vedremo, anche se devo dire che da quando ci siamo conosciuti le cose sono molto migliorate, ora ha raggiunto degli equilibri che prima non aveva. Federica anche se ha paura per me, che possa soffrire o che la storia sia troppo.... diciamo complessa, anche se lo pensa ancora non mi fa mai mancare il suo appoggio. Lei sa sempre cosa dirmi o quali parole usare, o anche semplicemente come farmi sorridere quando ne ho bisogno. La novità è che entrambi cerchiamo di mantenere degli spazi nostri, io vado al cinema con Fede o esco con lei e lui frequenta il suo gruppo di amici. All'inizio mi sembrava strano e mi sentivo agitata, io non riuscivo a non pensare a lui e a cosa facesse e mi chiedevo se aveva bisogno di me. Poi è stato proprio Davide a farmi capire che lui stava facendo di tutto per non essere dipendente da me, questa cosa era sempre più presente tra noi. Non so come mai, ma a volte preferiva chiedere ad altri che a me e questo mi faceva soffrire, come quel pomeriggio che aveva chiesto a Giorgio, un suo amico, se lo portava a comprarsi una tuta.
- Perché non hai chiesto a me?
- Perché mi andava di farlo con Giorgio e sentire un parere da uomo.
Il mio silenzio doveva aver fatto rumore se Davide continuò.
- Dai non te la sarai mica presa? Io e te facciamo praticamente tutto insieme, così stasera te la faccio vedere e se ti piace la tengo altrimenti mi spogli e non me la rimetto più.
Sorrisi per farlo felice e tagliare il discorso ma dentro di me qualcosa non tornava.
- Basta che non diventa un vizio.
- Cosa?
- L'escluderemi. Ultimamente mi sembra che non mi vuoi più!
Davide scosse la testa.
- Sai che non è vero. Ti amo.
Non mi bastava. Cavolo come ero io ad aver bisogno di lui e non viceversa, magari tutti potevano pensare che fosse il contrario ma la verità era che io mi sentivo persa senza di lui.
Davide stava crescendo facendo sempre più i conti con i suoi limiti accettandoli e dandomi nuovi confini. Io forse non ero pronta a quel Davide e a volte litigavamo.
- Smettila di farmi da operatrice. Sei la mia ragazza non la mia baby sitter.
Quando lo diceva mi faceva male ma lo facevo anche io a lui e me ne rendevo conto. Solo quando facevano l'amore era tutto perfetto, eravamo io e lui, una cosa sola e non avevamo bisogno di vederci.
Passò la maturità, arrivò l'estate e poi l'inizio dell' autunno e Davide iniziò ad essere silenzioso. Più silenzioso del solito, a volte teneva lontano anche a me, prima mi permetteva di stargli accanto, in silenzio ma potevo stare con lui, invece ora sembrava non volermi lì e io mi perdevo sempre di più. Qualcosa non si incastrava più come prima, non eravamo più in equilibrio come prima, non so come altro spiegarlo perché lo sentivo che qualcosa stava cambiando ma non riuscivo a dare un nome a quello che stavamo vivendo.
- Alice... Che fai?
Era squillato il cellulare era Davide.
- Ciao! Nulla, provavo a leggere qualcosa. Ti passo a prendere e facciamo un giro?
Silenzio, un brivido mi percorse.
- No. Non voglio uscire.
Lo sentì sospirare.
Ti prego Davide, non mandarmi via!
- Ma se vieni sono contento.
- Arrivo!
Ecco le parole che volevo sentirmi dire.
Quando arrivai capì subito dalla faccia di sua madre che era un giorno no. Ma quel giorno, mi salutò e ebbi la sensazione che volesse evitare il mio sguardo. Che avevo fatto? Stavo sbagliando qualcosa? Aveva litigato con Davide e io c'entravo qualcosa?
Entrai nella sua stanza e lo vidi sdraiato nel letto mentre ad occhi chiusi ascoltava musica con le cuffie. Mi avvicinai, lui mi sentì e mi fece posto, mi accoccolai tra le sue braccia. Stavo così bene, mi ci incastro perfettamente.
Davide mi mette una delle cuffie e mi metto ad ascoltare musica con lui.
Ha gli occhi chiusi, non dice nulla, mi stringe e accarezza lievemente, anche io chiudo gli occhi e decido di non dire nulla nemmeno io. Sto bene lì!
Non so quando, ne come ma mi addormento. Non so nemmeno per quanto tempo dormo è solo il bacio lieve di Davide a svegliarmi.
Sorrido.
- Ciao!
- Ciao.
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Literatura FemininaAlice pensa di poter salvare il mondo e poter salvare lui dalle sue ombre dal buio in cui vive, vorrebbe essere la sua luce. Invece lui la porta nel suo inferno per farle scoprire che si può guardare anche con gli occhi chiusi, per poi lasciarla e r...