Leccarsi le ferite

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Federica aveva ragione, Federica ha sempre ragione. Ne sono venuta fuori dopo mesi e mesi di lacrime, di disperazione, dopo averlo ricercato in mille modi, dopo aver accantonato anche la mia dignità elemosinando da chiunque qualche notizia su Davide. Lui e la sua mamma erano scomparsi da un giorno all' altro. Nessuno sembrava sapere nulla o nessuno voleva dirmi nulla.
Non capivo perché mi meritavo quello che mi era accaduto. Dopo aver terminato tutte le lacrime in me nacque la rabbia, quasi un odio, si odiavo Davide per come si era comportato,  era un mostro, solo un essere profondamente malvagio avrebbe potuto farmi soffrire così tanto.
Non me lo meritavo!
Da lì la mia voglia di riscatto, non gli avrei permesso di rovinarmi tutta la vita, Federica intanto era sempre pronta per le mie paranoie, le mie lacrime, la mia rabbia.
Non stavo bene, né  quando piangevo né quando ero arrabbiata. I rapporti con il mondo erano diventati difficili, quelli con il genere maschile pure peggio.
Li usavo, avevo bisogno di piacere per poi farli soffrire, per poi prenderli in giro. Mi comportavo in un modo orrendo, a volte rischiavo anche con uomini pericolosi, mi sembrava che solamente in quel modo la mia rabbia si placasse leggermente.
Tutto intorno a me improvvisamente era diventato grigio, ero diventata pure io non vedente, non vedevo più nulla di bello.
Non so quanto durò questo momento, so solamente che per caso un giorno al bar un sabato sera dopo un drink di troppo mi si avvicinò un ragazzo che aveva qualcosa di famigliare. Era Luca, si era lui, proprio quel Luca che mesi prima o anni non ricordo bene, avevo lasciato così senza parole o spiegazioni, era lì davanti a me che mi guardava.
- Non ti chiederò scusa perché tanto sto già pagando per tutto il male che devo aver fatto. Sono all' inferno Luca!
Invece Luca fu il mio purgatorio prima e paradiso poi, da quella sera in poi tornai lentamente ad essere me stessa, non so cosa ho fatto per meritarmelo ma Luca mi salvò.
Credo che con il passare degli anni forse si è pentito a volte quando lo faccio arrabbiare, ma non me lo ha mai rinfacciato e così ora sono sua moglie ormai da tre anni.
Sono Alice, ho una mia cooperativa che si occupa di disabilità, ho un marito che mi ama, un'amica che mi adora e una vita che mi sorride grazie a Luca.
Con lui ho ricominciato a sorridere, ad apprezzare il calore di un abbraccio, la dolcezza di una carezza, ha saputo curare le mie ferite, mi ha ridato fiducia negli uomini e anche in me stessa.
Luca da quella sera non mi ha più lasciata, nemmeno se avessi voluto, non mi ha dato modo di scappare, diceva di essersi innamorato dalla prima volta che mi aveva vista e per questo aveva accettato anche il mio amore per Davide.
Non ha voluto che ci baciassimo, almeno fino a quando non fossi stata sicura che volessi baciare lui e solo lui. Così è stato, ho baciato Luca quando ormai ero certa di esserne innamorata, quando ormai il ricordo di Davide non mi faceva più male e da quel bacio è iniziato il mio periodo felice e sereno. Fatto di una quotidianità di dolcezza e rispetto, quella che mi ha dato Luca.

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