Pov's Tyler
Dopo aver evitato tutte le possibili chiamate di Aaron, al fianco di josh e il suo clan facemmo irruzione in quello che sembrava un condominio.Entrammo e mentre il clan gestiva gli uomini di Charles, io insieme a josh ci recammo a trovare chris..
Non vedevo l'ora di portare via chris da qua e ammazzare quel figlio di puttana di Charles.
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Pov's chris
Urlai a squarciagola quando la lama di uno di quei bisturi si muoveva lungo la mia coscia..Piangevo mentre il sangue colava come non mai dalla coscia..
"Allora vuoi rispondere alle mie domande? È inutile che fingi di non sapere nulla. Sei la sua ragazza di sicuro tu saprai qualcosa, e se tu non mi dirai quello che voglio sentire continuerò a lungo questa tortura." Disse Charles facendo una smorfia e appoggiando il bisturi sul piatto in argento.
Cercai di soffocare il nodo in gola, " davvero glielo giuro non so niente.." continuai imperterrita.
Lui mi guardò attentamente scuotendo la testa e sospirando come se fosse arreso rispose "come ti avevo già detto, se non mi sei utile c'è poco da fare. Addio signorina Williams."
Lo guardai prendere una siringa che riempi di un liquido giallo scuro e facendo zampillare un po' di quel liquido.
"No la prego. Nooooo" lo pregai gridando terrorizzata. Non volevo morire. Avevo ancora troppe cose da dire e da fare.
Proprio quando Charles si avvicinò con l'ago al mio collo, in quel momento le porte di quell'ufficio si spalancarono, mostrando josh e Tyler affianco l'uno dell'altro armati e con espressione seria.
Lui era qui. Ce l'aveva fatta, e mi avrebbe salvata..
"Ci si rivede bastardo." Disse Tyler guardando Charles con rabbia e arroganza.
Charles scoppiò a ridere e non fece neanche in tempo a rispondere che Tyler gli sparò sul petto e nell'addome mentre josh, si occupava di fare fuori le due guardie che erano infondo all'ufficio.
Rimasi scioccata e non ebbi neanche il coraggio di urlare quando vidi il corpo di Charles a terra ricoperto di sangue.
Il suo sangue era finito un po' su di me per colpa degli spari..
Mi resi conto solo in quel momento che Tyler mi aveva slegato le corde dalla sedia e che ero libera.
Rimasi in silenzio per colpa delle parole che mi morivano in gola, lui mi prese a mo di sposa e mi portò via da lì.
Quando uscimmo da quel condominio, fuori vi era un caos incredibile macchine dei federali e furgoni neri occupavano l'intera area attorno all'entrata insieme a qualche ambulanza.
Le orecchie ronzavano e la testa mi girava mentre Tyler mi parlava e mi metteva con i piedi a terra sul suolo.
Mi prese il viso tra le mani, poco prima che degli agenti lo presero e gli ammanettarono le mani.
Cosa stava succedendo? Cosa mi stava accadendo?
Mi guardai attorno e quando vidi degli agenti venirmi incontro fu lì che non capì davvero più niente, che le figure diventarono sempre più sfocate e la testa sempre più leggera..
***
Quando aprì gli occhi vidi davanti a me un soffitto bianco e uno strano bip che mi fecero alzare il capo.Ero in una stanza d'ospedale, in un braccio avevo delle flebo e nell'altra invece ero collegata alla macchina per sentire il battito cardiaco.
Mi sfilai le flebo e quello per il battito cardiaco, ero vestita da un camice per pazienti e quando feci per scendere dal letto in tutto il corpo si propagò un dolore intenso.
Cazzo..
Dopo qualche secondo la porta di quella stanza si aprì ed entro un ragazzo che non conoscevo.
Mi guardò con occhi attenti e increduli.
"È meglio che tu ti rimetta nel letto." Disse lui semplicemente.
"Chi sei? Che ci faccio qui e Tyler dove è?" Dissi riempiendolo di domande e rimanendo in piedi davanti a lui stanca e distrutta.
Lui mi guardò e con espressione tesa rispose "Sono Aaron un agente federale, sei in un ospedale federale, dopo diversi giorni di cui non si avevano tue notizie, un giorno fa sei stata salvata dall'intervento di Tyler e poco dopo sei stata ricoverata qua per un malore che hai avuto per colpa delle tue condizioni.. "
Lo guardai come se tutto quello che avesse detto iniziasse ad avere un filo logico alle mie domande.
Iniziai a ricordare un po' di cose accadute anche se avevo un terribile mal di testa.
"E Tyler dove è? Sta bene?" Gli chiesi riluttante e preoccupata.
"Si sta bene. Hai bisogno di riposarti appena ti sarà possibile verrai informata completamente della situazione." Disse lui guardandomi deciso.
Corrugai la fronte e gli risposi non facendocela più e scoppiando.
"Non mi rifilare queste stronzate. Io ho bisogno di sapere che cazzo succede dal momento che ho rischiato la mia vita e che ho passato tutta questa merda. Quindi pretendo di sapere ora anche perché penso che non ci sia niente di peggiore di quello che è già successo." Gli dissi sicura e stanca.
Mentre l'osservai mi accorsi di come stava vacillando prima di rispondermi.. " prima che ti dica tutto, sdraiati sul letto."
Sbuffai e roteando gli occhi andai a sedermi sul letto.
"Tyler in questo momento è trattenuto in una delle celle federali dell'agenzia per la violazione di alcune leggi che ha violato venendoti a salvare insieme al suo amico e un clan criminale. È trattenuto nell'attesa del processo che vi sarà domani mattina con dei dirigenti.
È nella merda e nei miglior dei casi si fa solo qualche anno di prigione, ma questo dipende da tante questioni." Spiegò lui nervosamente.Non ci potevo credere.. mi aveva salvato e ora era in prigione per via della coraggiosa e amorevole scelta che aveva fatto.
Misi entrambi le mani nei capelli e gli dissi "no. So io come tirarlo fuori da quella merda che è finito per colpa mia.."
Aaron mi guardò come se non mi credesse e dicessi parole al vento, "E come? Non è possibile che ne esca pulito."
"Si invece. Devo uscire da qua e devo mettermi in contatto con mio padre." Gli dissi sicura scendendo dal letto nonostante tutto quello che sentivo addosso.
Lui corrugò la fronte e rispose " perché tuo padre?"
"Mio padre è Robert j. Williams " gli dissi andandone fiera.
Lui alzò le sopracciglia stupito "ma certo che stupido come ho fatto a non capirlo.. tuo padre ha già avuto modo di difendere alcuni agenti o persone del governo." Disse lui come se iniziò a credermi sul serio.
Annuì seriamente e risposi " E ha sempre vinto ogni causa."
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Burning Love
RomanceChristine Williams ha diciassette anni e vive a Miami, è una ragazza spensierata e con una vita invidiata e tranquilla. Nata in una famiglia benestante e molto importante, lei si ritrova ad un tratto con ostacoli difficili ed importanti, cosa farà d...