Capitolo 35

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"Era tutto fantastico.. davvero" disse Tyler a Carmen sorridendole gentilmente, mentre gli passava il suo piatto vuoto.

Io sorrisi divertita mentre lo guardavo, Carmen lo ringraziò arrossendo e se ne andò via dopo aver sparecchiato.

Mi alzai dalla sedia anche io piena e sazia di cibo squisito, e andai verso il grande divano davanti allo schermo piatto a 52 pollici che vi era attaccato al muro.

Mi ci buttai seguita poco dopo da Tyler, che a peso morto si buttò quasi sopra me, facendomi ridacchiare.

"Ehi.. sta attento." Lo rimproverai scherzosamente ridendo ancora.

Lui rise e appoggiando la testa sulle mie gambe stese sul divano in pelle.
Lo guardai mentre i suoi capelli ricadevano spettinati e le labbra piene e morbide che ricordavo erano socchiuse, mentre i suoi occhi di un azzurro cristallino mi guardarono intensamente.

Cercai di non perdermi troppo in quello sguardo magnetico ed iniziai a giocherellare con i suoi capelli e a volte spostarglieli dalla fronte.

"Il tipo di ieri alla fine si è fatto vivo?" Domandò lui curiosamente guardando il soffitto pensieroso.

Corrugai la fronte e mi venne in mente di Brad..
Ieri sera avevo esagerato un po' troppo con gli alcolici, anche se l'avevo baciato per me era poco che niente più solo un amico. Ovvio era un bel ragazzo, e gli volevo bene però penso che non lo potrei vedere come qualcosa di più.

"No, ma penso che mi cercherà.." dissi sicura e sincera.

I suoi occhi saettarono su di me e mi chiese insistente " ma lui ti piace? Cioè ti interessa?"

Sorrisi e gli risposi divertita dalla sua improvvisa curiosità " come mai tutte queste domande Tyler? "

Fece una smorfia e rispose " perché come dici tu sono tuo amico e se permetti mi preoccupo no? Non vorrei fosse un'altro Bryan." Rispose sicuro e deciso.

Quasi mi deluse la risposta, dovevo essere sincera un po' mi sarebbe piaciuto che lui fosse geloso, o che almeno gli facesse fastidio, ma era ovvio che come diceva lui era solo amicizia la nostra, e di gelosia manco a parlarne.

"Sei carino a preoccuparti ma tranquillo che ho tutto sotto controllo, e te invece non hai nessuna ragazza che ti tormenta o che ti piace? In New Jersey non stavi con qualcuna?" Gli domandai interessata di sapere se lui invece era davvero poco incline alle storie o cose così.

Lui iniziò a ridere e mi guardò come se avessi detto una barzelletta, " in New Jersey scopavo e basta ma con diverse ragazze, e poi te l'ho detto che a me non importa di quella roba, non ha senso." Rispose sicuro e ritornando leggermente serio e pensieroso.

Dopo qualche secondo ritornai alla carica con un'altra domanda " hai mai avuto una storia importante, o nella tua vita hai solo scopato?" Gli dissi imbarazzata e curiosamente.

Lui mi guardò per qualche secondo riflettendo su qualcosa che non sapevo e rispose quasi infastidito " certo che ho avuto una storia importante, ma come tutte le storie è finita anche quella, e penso non ne valga nemmeno la pena parlarne. "

Lo guardai mentre si tirava su dalle mie gambe e si sedeva affianco a me con la schiena sullo schienale del divano.

"Qui dentro si può fumare?" Domandò dopo qualche secondo, con tono scocciato.

Scossi la testa e lo guardai mentre sbuffando si alzava e andava verso l'atrio.

Lo sentì aprire la porta e chiudersela alle spalle.

Ottimo si era incazzato.
Sospirai combattuta dai suoi cambi bipolari d'umore.

Mi alzai dal divano e andai verso le scale, salì ogni scalino fino ad arrivare in camera mia.

Appoggiando la borsa, e lo zainetto che avevo lasciato prima in sala, apri l'armadio e mi cambiai i vestiti che avevo indosso e li misi a lavare.

Mi infilai un paio di leggings e una t-shirt larga a caso che trovai.

Quando chiusi la porta della cabina armadio da cui vi ero appena uscita, trovai sul letto sdraiato a guardare il soffitto Tyler.

"Ehi.. " gli dissi quasi come rimprovero.

Lui mi guardò e poco dopo fece uno dei suoi sorrisetti guardandomi il petto.

Abbassai lo sguardo e poco dopo mi accorsi che la maglietta che avevo indosso era una delle sue..

"Vedo che ti piacciono le mie magliette.. " disse lui divertito tirandosi su a sedere sul letto, sempre guardandomi.

Alzai gli occhi al cielo e chiesi "che ci fai sul mio letto? Pensavo te ne fossi andato via incazzato."

Lui mi guardò in una maniera strana e alzando le spalle rispose "non ero incazzato, ero semplicemente scocciato dalle tue domande impertinenti ragazzina. E poi perché mi domandi perché sono qui, non vuoi che stia sul tuo letto?" Sorrise sornione e divertito.

Andai verso di lui e mettendogli un dito sul petto come per puntarglielo, "non faccio domande impertinenti, perché se così sarebbe anche le tue lo sarebbero no? E comunque no, non puoi stare sul mio letto." Gli risposi convinta e sicura.

Lui rise e prendendomi il polso della mano con cui lo puntavo, con una sua mano mi strattonò verso di lui mentre con l'altra sua mano mi teneva stretto un fianco.

Feci un urletto stupido e mi ritrovai sdraiata sopra al suo corpo mentre ridavamo e quando ci rendemmo conto delle nostre posizioni, e dei nostri visi così vicini lui guardandomi sempre negli occhi e sfiorandomi il naso con il suo disse " e allora a chi è permesso di stare sul tuo letto? "

Lo guardai quasi rapita e con la pelle d'oca, e prendendo coraggio risposi " a chi veramente se lo merita. "

Lui alzò un sopracciglio stupito " ed io non me lo meriterei? Mi ferisci ragazzina" rispose quasi sussurrando.

Mandai giù la saliva come se fosse acquolina della mia brama e voglia di baciarlo, perché si lui era una tentazione e si potevo anche dire che era quasi come una dipendenza la sua vicinanza, un suo contatto o perfino anche un suo sguardo.

"Perché dovresti meritartelo?" Gli chiesi quasi sorridendo.

La sua mano sul mio polso accarezzò la mia pelle fino a quando non si staccò e si appoggiò sul mio fianco.

"Me lo meriterei per tante cose ma sopratutto per questo.." disse sorridendo furbamente.

Lo guardai non capendo e poi le sue labbra calde furono rapidamente sulle mie, rievocando in me i sentimenti che solo lui poteva scatenare..

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