Capitolo 58

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"Voglio subito delle squadre Aaron. Dobbiamo andare lì e intervenire. Chris è lì e devo salvarla." Gli dissi agitato e con tono di voce alto.

Lui annuì e assottigliando le labbra rispose " lo so, stiamo già attivando una delle nostre squadre tattiche e dei protocolli. Dobbiamo solo aspettare che alcuni dei dirigenti autorizzino l'operazione di recupero per chris e ci dicano se possiamo intervenire senza compromettere nessuno. " rispose lui seccato.

Io lo guardai incredulo  " cosa? Io non aspetto un cazzo Aaron. Lei è in pericolo e ora che sappiamo dove è, e che sta cercando di uscire da quell'edificio pieno di sicuro degli scagnozzi di quel bastardo, io dovrei anche aspettare che i dirigenti rispondano? Non lascerò in quel buco di merda la ragazza che amo perché di sicuro dei dirigenti o degli stronzi non si muovono ad autorizzare il recupero per qualche cazzata federale.. " gli dissi incazzato facendo per andarmene.

"Tyler non fare cazzate. O ti sbatto in cella." Urlò incazzato Aaron catturando l'attenzione dei colleghi nell'ufficio.

Non gli risposi e uscendo da quel maledetto ufficio, presi l'ascensore e andai al garage sotterraneo.

Appena le porte si aprirono uscì dall'ascensore e camminai velocemente verso la mia moto.

Tirai fuori dalla tasca il telefono e chiamai l'unico che di sicuro non avrebbe detto di no per valide ragioni.

"Pronto?" Rispose lui seriamente.

"Derek sono Tyler.." dissi chiaramente.

"Amico.. come va?" Esclamò lui.

"Ho bisogno di te e del clan... hanno preso chris " risposi con voce un po' incrinata dalla rabbia.

"Cazzo.. faremo il culo a quei bastardi. " rispose  anche lui con rabbia.

Grato che appoggiasse la causa " puoi scommetterci quello che vuoi. Sto per venire al ritrovo..." gli dissi sicuro e deciso.

"Va bene." Rispose lui prima di riattaccare.

Misi il telefono in tasca ed infilandomi il casco salì sulla moto.

***
Era strano fare affidamento su Derek.. era il capo in seconda dopo josh nel clan.
Josh si era risvegliato dal coma il giorno dopo che era stato trasferito nell'ospedale federale, nonostante fosse giusto che chris lo sapesse, non avevo detto niente a lei per via dei contatti che aveva con kelly. Quella ragazza avrebbe violato la protezione mettendosi in pericolo di sicuro per vedere josh.. rispecchiava abbastanza la mia ragazza su questa caratteristica.

Finché josh non si sarebbe ripreso del tutto ora toccava a Derek prendere le decisioni per mandare avanti il clan temporaneamente.

E Derek mi avrebbe di sicuro aiutato per via della mia fedele e forte amicizia con josh. Nonostante Derek sapesse che ero un federale non dubitava della mia lealtà, anche se avevo cambiato squadra non avrei mai messo loro nella merda per ovvie ragioni.

Accelerando come non mai superando alcuni semafori, arrivai verso al ritrovo in pochi minuti.

Parcheggiai la moto e quando andai verso la porta d'entrata trovai il cartello appeso con scritto chiuso.

Bussai con sicurezza sulla porta di vetro e dopo qualche secondo uno dei ragazzi del clan mi venne ad aprire la porta facendomi entrare.

Quando entrai feci un'espressione più che sorpresa.
Cazzo questa non me l'aspettavo.
Josh che beveva una birra e che mi guardava con espressione divertita disse scherzosamente come era solito fare " ti sono mancato tesoro?"

Io scossi la testa ridendo e andando verso di lui con una stretta di mano lo abbracciai sorpreso.

Quando ci ricomponemmo gli dissi " ma che cazzo ci fai qui? Non eri in riabilitazione?"

"Si ma quella merda mi aveva rotto il cazzo e poi Derek mi ha detto tutto quanto.. non potevo starmene fermo a fare lo stronzo malato." Rispose lui tracannando poco dopo la sua birra e sorridendomi.

Annuì contento e un po' preoccupato.
Quando ritornai con i piedi a terra gli dissi "Charles ha rapito chris. Lei mi ha chiamato prima dicendomi che era uscita dalla cella. So dove si trova ma i federali e le loro burocrazie del cazzo non volevano intervenire subito. "

Lui annuì e rispose guardandomi seriamente "lo sai vero che dopo che l'avremmo salvata saremo tutti nella merda perché ti abbiamo aiutato e perché tu hai violato le loro leggi federali del cazzo.."

Io annuì e risposi " lo so.. e non puoi capire quanto sia in debito con te fratello."

Lui sorrise e appoggiando la sua mano sulla mia spalla disse sorridendo divertito  " lo so eccome quanto sei in debito con me.."

Io scossi la testa sorridendo sollevato e poco dopo andammo dietro al bar al ritrovo per prepararci a quella che sarebbe stata una guerra di sicuro..

****
Pov's chris
"Ma guarda un po' chi si rivede.." disse quel bastardo di Charles con un sorriso inquietante.

Era da solo e quando feci per indietreggiare spaventata, sentì di essere andata contro qualcuno.

Proprio come pensavo due mani forti e grandi mi presero per la braccia e mi spinsero all'interno di quello che sembrava un' ufficio.

"Accomodati pure.." disse sempre Charles prima di ridere.

"La prego mi lasci andare via. Non le sono utile." Gli dissi piangendo e dolorante.

Charles fece un cenno con la mano a due dei suoi uomini e mentre uno mi teneva l'altro prendeva una sedia e la metteva al centro della stanza.

Quello che mi teneva mi ci fece sedere e l'altro iniziò a legarmi con delle corde stringendole troppo. Quasi mi sentivo la pelle tagliarsi.

"Io penso invece che mi sarai molto utile, ma questo ovviamente dipende da te e da quanto parlerai." Disse Charles camminando verso uno scaffale di legno e prendendo un contenitore grande in acciaio.

Avevo le gambe e le mani completamente legate alla sedia, mi faceva male il corpo e ogni volta che cercavo di muovermi avevo più male. Avevo una fottuta paura e speravo solo che Tyler venisse il prima possibile in mio soccorso e mi salvasse da questo incubo.

Per la prima volta nella mia vita sentivo che ero in pericolo più che mai e che la mia vita era su un filo di un rasoio.

E tutto perché non avevo ascoltato Tyler e avevo fatto come sempre con la mia testa, da stupida che ero..

Guardai attentamente con paura e nervoso Charles e quello che faceva.

Quando lo vidi aprire il contenitore e vidi su un piatto in argento che vi erano delle strumentazioni che in genere usava un chirurgo e delle siringhe insieme a delle ampolle, iniziai a sudare freddo.

Cazzo l'avevo troppo volte visto in tutti film cose come queste e di solito non andava mai a finire bene, e realizzare che tutto questo non era un film ma la fottuta realtà faceva alimentare in me ancora più paura di quella che avevo.

Se ne fossi uscita viva e salva da qua di sicuro ne sarei uscita fuori di testa per quello che era successo..

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