capitolo 1

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Agosto 2015

<<Perché  stai ancora qua?>> mi domanda mia madre entrando nella mia piccola stanza arredata solo da un letto, un armadio e una piccola scrivania.

Questo era tutto quello che mia madre poteva permettersi dopo il divorzio.

Mia madre è una donna forte, che si è sempre sacrificata per rendere la mia vita il più felice possibile. È una donna alta, dalla pelle ambrata, occhi castani proprio come i capelli mossi.

Si è sposata con mio padre a soli diciotto anni, ogni volta che gli domando il perché lei mi risponde che erano troppo innamorati. Dopo due anni dal loro matrimonio sono nata io e al mio decimo compleanno quella magia che teneva unita i miei genitori si è spezzata.
Non siamo mai stati ricchi, ma con l'abbandono di mio padre, la situazione economica non brilla.

<<Perché devo andarmene?>> domando a mia madre con un filo di voce guardando il paesaggio dalla piccola finestra.

<<Leila piccola, lo sai che ti voglio un mondo di bene e che se potessi ti farei restare qui con me, ma non posso. Non riesco a mantenere due persone e io voglio il meglio per te>> dice mia madre con la voce spezzata e con le lacrime che le rigano il viso.

<<mi mancherai>> le dico semplicemente, due parole. Due parole che però dicono tutto.

Per me lei non è solo una madre, ma anche un'amica su cui confidare.

<<Adesso andiamo, sennò farai tardi e perderai l'aereo>> dice e io annuisco.
Prendo le valigie e usciamo di casa in direzione aeroporto.
Madrid arrivo.
.
.
<<Comportati bene e sii prudente, divertiti>> dice infine mia madre dopo una fila di raccomandazioni che ogni madre fa prima di lasciare partire una figlia.

<<Non ti preoccupare, verrò a trovarti il prima possibile>> dico dando l'ultimo abbraccio a mia madre.

<<Non pensare a me, vai a Madrid e divertiti, fatti delle amiche e studia>> dice <<ciao>> aggiunge subito dopo.

<<ciao mamma >> dico sciogliendo l'abbraccio e dirigendomi verso il mio volo.

Dopo 2 ore

Sono atterrata da mezz'ora, ma non ho ancora il coraggio di chiamare mio padre. Chissà cosa pensa, se non vede l'ora di vedermi o se mi deve sopportare e non sopporta la mia presenza.

Fisso il cellulare e solo dopo qualche minuto decido di premere il tasto 'chiama'.

<<pronto?>> dice la voce roca e forte di mio padre. Non sapendo che dire mi blocco e penso a quando tempo non lo sentissi.

<<Pronto, chi è?>> dice riportandomi alla realtà.

<<Ehm...ciao papà...sono Leila...>> dico balbettando, l'ansia ha preso il controllo di me.

<<Ah...sei già arrivata?>> domanda,  e dalla sua voce si può intuire che sta in ansia anche lui, benvenuto nel club.

Mi siedo in una panchina fuori dall'aeroporto e vedo gente che entra ed esce, mi troverò bene a Madrid?

Dopo 20 minuti di attesa vedo un uomo che vagamente assomiglia a mio padre. Prendo le valigie e mi avvicino all'uomo per vedere se è lui.

Che cosa provo? Confusione, tante emozioni che non so quale prevale.

Non è cambiato tanto dal mio ultimo ricordo. Altro, occhi azzurro ghiaccio e con un po' di barba.

Ci guardiamo negli occhi senza dire una parola, l'imbarazzo  (o almeno per me) è enorme, non ci parliamo sa sei anni e ricominciare da capo non è facile.

<<Scusami se sono venuto solo dopo che tu mi hai chiamato, ma tua madre non mi ha detto l'orario preciso>> dice prendendo una valigia per volta e mettendole tutte e due nel bagagliaio.

Entro in macchina e subito dopo che anche mio padre entra in auto partiamo.

La musica è l'unica cosa che si sente, nessuno dei due parla così decido di rompere il ghiaccio.

<<Vedo che hai una bella auto, che lavoro fai?>> domando spostando per un attimo il mio sguardo verso di lui.

<<Mi occupo di trovare giocatori per il Real Madrid>> dice semplicemente  <<non so se segui il calcio>> aggiunge subito dopo.

<<Non lo seguo molto, non è uno sport che mi attira>> rispondo.

<<Che sport segui?>> mi domanda. L'aria tesa di prima è scomparsa e ne sono contenta.

<<Praticavo danza, l'anno scorso ho abbandonato>> dico sensa aggiungere che ho abbandonato per motivi economici. Non voglio toccare questo tasto adesso.

<<capito>> dice.

Dopo altri dieci minuti arriviamo a quelle che da oggi in poi sarà la mia casa.
Una piccola villetta, ampia e con una piscina nel giardino. Ben diversa da quella in cui vivevo insieme a mia madre fino a tre ore fa.

Si cambia vita.

Spazio mio
Ei! Come state?
Questa è una mia nuova storia che spero vi piaccia ❤ questo capitolo era solo di introduzione, la storia si svolgerà nel 2016 e 2017.
Leila me la ero immaginata come la modella Sara Sampaio❤😍
Un bacio da
Elena.

onde||André Silva (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora