4 - L'incendio

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Quella sera Sherlock e John si stavano godendo una serata di sano relax in camera da letto, e, mentre guardavano un film, la scintilla scattò tra i due, sguardi affiatati e movimenti simili, con John come attivo della situazione e Sherlock passivo, come sempre..

A un certo punto, tra l'ansimare dei due, John si fermò nel sentire un rumore dal piano di sotto, anzi, una voce, era quella della padrona di casa, a quell'ora faceva sempre un tea per poi andare a dormire..
"Sherlock, che succede alla signora Hudson?" Chiese il biondo
"Non lo so, andiamo a vedere" rispose il detective

Velocemente si rivestirono e corsero al piano inferiore, subito alle narici dei due arrivò uno strano odore che Sherlock riconobbe, c'era puzza di bruciato, cercarono immediatamente la donna nell'appartamento..
"Signora Hudson? Ha avuto qualche problema con il tea?"
Ma trovarono la padrona addormentata in camera sua, John si avvicinò a lei per vedere se respirasse ancora, ma così purtroppo non era, all'improvviso si svegliò e "Cosa.. è successo?" Domandò la signora tossendo sommessamente
"Signora Hudson, deve aver lasciato l'infuso di tea a bollire.. sta andando tutto a fuoco.." 
"Allora.. chiamate.. i vigili del fuoco, cosa aspettate?" Ordinò ormai quasi senza fiato
E i due chiamarono i pompieri, che giunsero subito sul posto, fecero uscire i tre dall'edificio e li portarono in ospedale per farli controllare, esattamente in quel momento John svenne per il troppo fumo, che si era stanziato nei suoi polmoni da almeno mezz'ora..

"John, finalmente ti sei svegliato", il biondo sentì la voce del più giovane e sorrise
"Da quanto siamo qui?" Chiese l'uomo
"Da due giorni, anche la signora Hudson ha riscontrato problemi, ma ieri è stata dimessa" lo informò il consulente
"E tu come stai?" Domandò il compagno
"Io.. sto benissimo" sussurrò Sherlock, ma John si accorse che non era affatto così, infatti lo sguardo del moro subito si incupì
"Sherlock.. qualcosa non va?" Il più piccolo non proferì parola e rimase in silenzio per almeno dieci minuti a detta del dottore, ma poi rispose: "È tutto a posto, John, sta' tranquillo" ma il più grande non gli credeva e ripeté: "Sherlock.. va tutto bene?"
L'altro rispose che andava tutto bene..
"Sherlock, cosa diamine ti succede? Perché incupirsi così all'improvviso?"
"Perché pensavo che non ti saresti più svegliato.." Le lacrime gli solcarono le guance
"Ma.. Sherl.. sono qui e non me ne vado, fidati di me" cercò di calmarlo il medico, e ci riuscì, con un bel finale, un bacio a fior di labbra che pian piano si trasformò in qualcosa di più intenso, ma durò poco poiché di colpo il medico di guardia li interruppe, comparendo sulla porta e schiarendosi la gola
"Signor Watson.. possiamo rimetterla oggi stesso a quanto vedo"
"Certo dottore, come può osservare sono in perfetta forma" rispose il biondino
"E lei, signor Holmes? Che mi dice? È da due giorni che sta qui, senza cibo"
"Ci sono abituato, e poi il cibo rallenta il mio pensiero" usò il suo solito tono da so-tutto-io
"Bene, allora ci vediamo all'uscita"
"Sicuramente, dottore" sorrise fintamente il più alto

Una volta vestito, John e Sherlock andarono all'entrata dell'ospedale per salutare il dottore che era passato prima nella stanza
"Grazie mille, dottore" lo rigraziarono i due, e, dopo che il medico ebbe ricambiato il saluto, il blogger e il consulente uscirono dall'ospedale per ritornare a casa.

Entrati nell'appartamento e dopo aver fatto visita per vedere le condizioni della signora Hudson, l'ex militare e il brillante detective ripresero da dove si erano fermati prima dell'incendio..

Si spogliarono prima con gli occhi e poi per davvero, facendosi strada verso la camera da letto del più grande, e stavolta l'attivo era diventato Sherlock, nonostante godesse nel ricevere le premure del compagno, e di conseguenza John fu il passivo, in quell'atto quasi prepotente ma allo stesso tempo meraviglioso, e il più alto si preoccupò di far trovare a proprio agio l'uomo sotto di lui..
"John, ti amo tanto e senza di te.." "Sta' zitto, Sherlock, e pensa a continuare.." ansimò il biondo, in quel momento il moro su di lui gli baciò il collo e John.. John non poté fare a meno di urlare per la goduria che provava in quel momento.

One shots JohnlockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora