Da un'ispirazione venutami parlando con Princess_Zelda01❤
Uno sguardo che fece capire tutto, c'era una tensione sessuale che tutti lì intorno potevano sentire, eppure loro no, non riuscivano a capirlo..
Sherlock e John, insieme ormai da due anni, coinquilini da quel lasso di tempo, ancora, dopo tutti i giorni e tutte le avventure passate insieme non lo capivano, erano fatti l'uno per l'altro eppure ancora, non se ne rendevano conto.*
Un giorno, Sherlock, dopo aver dato un pugno in faccia ad un'autorità civile perché aveva ferito i sentimenti di John Hamish Watson, era stato arrestato, e anzi, anche il suo "amico" blogger doveva avere le manette, poiché accusato di complicità, e per un po' è stato così, ma per non farsi arrestare veramente, avevano deciso in quel momento stesso di scappare, il detective infatti aveva preso la mano dell'ex soldato e gli aveva sussurrato "Al mio tre comincia a correre, John"
E così fu, dopo qualche minuto si lanciò in aria un forte tre e i due partner cominciarono a correre veloce quanto le loro gambe, prese dall'adrenalina, permettevano.Ma purtroppo gli agenti di Scotland Yard erano riusciti a prenderli, così dovettero arrestarli; negli occhi di Gregory Lestrade, il Detective Inspector, si poteva benissimo leggere la delusione e lo sconforto nel dover arrestare due dei suoi oramai migliori amici, però era un suo dovere arrestare chi non rispetta la legge, e questo vale per tutti, anche per loro due..
*
John passò alcuni giorni a contattare Harriet, sua sorella, che nel frattempo, attraverso i giornali locali, aveva saputo dell'arresto del fratello e di quello del suo amico, e insieme a Clara cercò di racimolare la quantità esatta di soldi per pagare le due cauzioni, ma purtroppo quello stabilito era un periodo troppo breve e riuscirono a pagarne solo una, e ovviamente, per questioni affettive, scelsero di liberare John.
Una volta che il dottore uscì dalla sua cella, andò subito a trovare il moro, a cui era nel frattempo cresciuta un po' di barba, e finalmente dopo un'intera settimana i loro sguardi rimasero fissi l'uno sull'altro, in modo che probabilmente tutti descriverebbero come "sguardo di fuoco", la tensione era tale da riuscire quasi a vedere le fiamme in quegli occhi, brucianti di passione.
Passione che però non riuscivano a mostrare agli altri e soprattutto a loro stessi.. Non furano capaci di comprendere fino a che lo sguardo di Sherlock guardò oltre quello del coinquilino, guardò dentro, e vide se stesso, si vide con accanto John, e osservava le sue labbra, rosee e fini, il suo sguardo era fermo lì, ogni tanto però alzava gli occhi per capire se gli occhi di John fossero sui suoi o anche lui avesse abbassato lo sguardo, e a quanto pare anche lui non stava guardando più i suoi occhi.
Fu questione di un attimo, e un bacio arrivò a schioccarsi tra le loro labbra..
Durò a lungo, non so dirvi quanto, ma quei due non la smettevano, continuavano anzi senza sosta, e se non ci fossero state le sbarre, avrebbero continuato più a fondo, fino a mangiarsi completamente, riempirsi di baci fino allo sfinimento, lo avrebbero fatto, ve lo garantisco.E finalmente entrambi avevano capito, si completavano a vicenda, in questo non si potevano trovare dubbi, solo dallo sguardo bisognava capire quanto fossero affiatati, e quanto affamati l'uno delle labbra dell'altro.
Ma non solo delle labbra, quei due erano bisognosi d'amore e finalmente se ne erano accorti.Dopo quello sguardo, quel bacio, John fece di tutto per liberare Sherlock, e in un paio di giorni gli pagò la cauzione, e appena uscito, i due scoppiarono nuovamente in un lunghissimo bacio, stavolta però poterono continuare come giusto che fosse. Tornarono a casa e pian piano, mentre salivano le scale e mentre la signora Hudson li guardava vittoriosa - poiché già da quando John era arrivato a rianimare quell'appartamento li immaginava esattamente nella situazione in cui si trovavano - tolsero ad uno ad uno gli indumenti che portavano addosso e che in quel momento erano davvero di troppo.