"Sai? Mi piace molto.." iniziò Sherlock, steso nel letto di John col biondo accanto, mentre lo guardava negli occhi.
"Cosa?" Chiese il dottore
"Il tuo sguardo.. È luminoso, e anche fare l'amore con te.." rispose il moro
"Dici davvero?"
"Certo John, sai che non riuscirei mai a mentirti.."
"In realtà lo fai varie volte al giorno.." Mise leggermente il broncio John
"Magari durante la giornata parlando d'altro.. Ma quando parlo del mio lavoro, e soprattutto di te mi viene spontaneo, naturale, dire la verità, credimi"
"Che dolce che sei Sherlock.." John notò dai suoi occhi che ciò che usciva dalla sua bocca, era la pura verità.Sherlock in quel momento si alzò un po' poggiando il viso alla mano e col gomito sul letto, ma non smise mai di guardare nelle azzurre iridi del dottore, "Vorrei baciarti John.." disse con sguardo sognante e sfiorando il petto del suo uomo con un dito piano e dolcemente, "Fallo" lo incitò quest'ultimo e il detective agì d'istinto dopo la conferma del medico.. Posò con fervore le sue labbra su quelle rosee del partner, che ricambiò con più dolcezza.
"Sherl... Adoro quelle piccole, carnose e perfette labbra che ti ritrovi.."
"Anch'io adoro le tue, John.." e tornarono a baciarsi, stavolta con più passione, spinti l'uno dalla visione della nudità dell'altro sotto le calde e pesanti coperte rosse.*
La mattina dopo, Sherlock si svegliò con un po' di tosse e senza voce, essendo inverno a volte faceva male star scoperti..
John fortunatamente era ancora a casa e proprio in quel momento entrò in vestaglia (oltre il pigiama) con un vassoio contenente una tazza di tea fumante e dei biscotti appena sfornati dalla signora Hudson..
"Sherlock.. Che ti succede?"
Sentendolo tossire e non avendo ricevuto alcuna risposta, poggiò il vassoio sul comodino e andò a prendere il suo kit medico.Si sistemò lo stetoscopio e poi prese un bastoncino per controllare la lingua del suo amato paziente, poi constatò la situazione: "Tutto nella norma tesoro, hai solo la gola un po' arrossata, bevendo vivande calde dovrebbe ritornarti la voce e anche la tosse dovrebbe passare. Hai solo bisogno di un po' di calore" e in quel momento, subito dopo aver posato tutto, abbracciò il suo dolce ammalato, poi continuò "E soprattutto devi rimanere a letto, non provare ad alzarti!"
Sherlock però contestò "Non voglio rimanere a letto tutto il giorno, e soprattutto a casa, mi annoierei a morte!" Quasi piangucolando..
"Non fare discussioni Sherlock, se rimani a casa presto potrai tornare a risolvere casi" e lo baciò, non curante delle conseguenze, in quel momento voleva solo stargli accanto.*
Dopo quasi una settimana di amorevoli cure e attenzioni da parte di John, ma anche della signora Hudson quando il biondo doveva forzatamente andare in clinica, Sherlock finalmente ritornò a parlare, ed era persino ingrassato un po' con tutti i biscotti che la padrona di casa aveva preparato durante quel tempo al moro.
"Mrs. Hudson, grazie mille" le sorrise, e poi si girò verso John "E grazie anche a te, dottore, vi va di affrontare un caso insieme a me? Avrò bisogno del vostro aiuto signor Watson"
"Oddio sì!" E scesi dall'appartamento, presero un taxi per andare a Scotland Yard.