6-Da una paura alla passione

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"John, sei ancora qui?" Chiesi al mio biondo preso dalla paura del mio sogno, tastai un po' il letto poi riuscii a sentire i morbidi, fini e biondi capelli del mio dottore
"Sì, Sherl, sono ancora qui, stai tranquillo.. - mi rispose, ma dopo un breve periodo di silenzio, probabilmente per riflettere, continuò - è da giorni che fai sempre lo stesso sogno, e dici sempre la stessa cosa ogni singola notte Sherlock, che diamine ti prende?"
"Non lo so, John" risposi perplesso ma in realtà lo sapevo.. Pensavo (anche adesso) di non essere abbastanza per lui.
Un giorno provai a rivelarglierlo ma ebbi paura farlo. Forse mi avrebbe capito e consolato, ma preferii non dirglielo lo stesso.
John, poiché non mi sentì parlare, mi abbracciò e poi si girò per tornare a dormire.
"No, John! Ti prego! Non girarti... Rimani ad abbracciarmi?" - gli dissi in tono triste.
Avevo bisogno di lui, del suo contatto e del suo profumo, quello dei suoi maglioni che spesso indossava.

Avevo un desiderio, poter dormire insieme a lui e non provare più paura di stare al suo fianco.
"Solo questo, almeno questa notte..."- lo continuai ad implorare.
"Va bene Sherlock, se vuoi che stia abbracciato a te a morire di caldo lo farò"
"Senti davvero così caldo?"
"Beh.. Non è il giusto calore"
"Che intendi?" E in quel momento mi tappò la bocca con un bacio.
Da quando stavamo insieme, questo era uno dei pochi che mi aveva dato.
Non avendo relazioni di nessun tipo, continuavo a sentirmi sbagliato e non all'altezza di John.
Al momento, però, cercai di lasciarmi andare a quel bacio, come un bisognoso in cerca di aiuto.

*

"John... John... Che stiamo facendo?"
Subito dopo ci ritrovammo uno sull'altro e io pronunciai quelle parole appena udibili dati i mugolii, prodotti dai lunghi e meravigliosi baci del mio biondo preferito.
"Ti sto baciando, non te ne sei accorto?"
"Beh, sì, ma non sembrano solo baci..."
"Cosa non capisci, Sherlock, della parola calore?"
"Non ho mai fatto nulla del genere John, questo lo capisci no?"
"Lo capisco, scusami tanto...!"
John si fermò all'istante, staccandosi da me e stendendo successivamente sul suo lato del letto.
Capì di averlo offeso quando mi dette le spalle.
"Mi sento un mostro..." - sussurrò piano l'uomo accanto a me.
"Che diamine stai dicendo? Non ti ho detto di non fare queste cose, ma semplicemente di andarci piano" - lo abbracciai. Sentii il dovere di farlo. Volevo consolarlo. Poi continuai - "non voglio che pensi di essere un mostro solo perché hai fatto qualcosa in cui non sono per niente esperto... Si può imparare John, non credi?"
"Hai ragione." E riprese a baciarmi, questa volta con calma.
Pian piano dal viso scese verso il collo, poi sul petto... Sempre più giù, arrivando infine nelle zone... Come dire... Proibite...
Tra poco non più molto proibite, mio caro Sherlock..

Mentre continuava quella dolce e splendida tortura, John mi spogliò di tutto ciò che indossavo...

*

In quel momento sentii un corpo estraneo entrare in me, ma non era un corpo estraneo qualunque... Era quello di John.
Sì, stavamo facendo l'amore, ed era così bello...
Per essere la mia prima volta, era un po' doloroso ma davvero meraviglioso e piacevole...
Entrambi emanavamo una grande quantità di calore.
Ansimavamo, muovendoci piano, finché, un gemito più forte degli altri, interruppe quei movimenti...

"John!"
"Sherlock!"
*

"Sai John, da quando stiamo insieme, intendo come coppia, ho sempre avuto paura di non essere alla tua altezza o di non essere in realtà il tuo tipo...
Ma dopo questa meravigliosa prova d'amore, tutte le mie paure sono sparite.
Non sono sicuro che non ritorneranno, ma per il momento sono davvero tranquillo e devo dirti un'altra cosa...
Ti amo John, ti amo davvero tanto!" rivelai al mio dottore mentre carezzavo il suo petto.
"Beh, in realtà anch'io ho avuto paura fino a questo momento, forse proprio fino a prima di fare l'amore con te, Sherlock, però, come prima volta non c'è male, non credi?"
"È vero, mi è sembrato tutto perfetto a parte il leggero dolore iniziale...
Grazie John, è stata una fantastica esperienza.
Adesso torniamo a dormire, sono davvero stanco."
"Va bene, mio detective."

John mi abbracciò e io mi addormentai col sorriso sulle labbra.

One shots JohnlockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora