5-L'uomo effimero

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Una sera come tutte le altre Sherlock si annoiava, perciò decise di sparare allo smile sul muro, ma al suo coinquilino dava veramente fastidio quando faceva queste cose mentre gli cercava un caso.
-Sherlock! Potresti smetterla?!
Sto cercando un caso per te, cerca di avere pazienza
-Ma mi annoio, John. Mi annoio!!
E sparò un altro colpo che finì gentilmente sul soffitto e di conseguenza vicino la faccia dell'ex soldato
-Mi stavi per prendere con quel proiettile! Finiscila Sherlock!
-Ok..
Dopo un paio di minuti di puro e meraviglioso silenzio, Sherlock aveva ripreso a parlare.
-John..
-Dimmi Sherl- rispose il biondino con un tono dolce, magari stava per dire qualcosa di carino
-Mi annoio..-
John lo lasciò sbattere perché dopo un paio di minuti riprese a sparare al muro, stavolta con più agilità.
-Aspetta Sherl, ho trovato un caso finalmente!
-Spara!- Disse, colpendo di conseguenza il muro con un proiettile.
-Una donna va a un appuntamento ma dopo qualche giorno scopre che l'uomo era morto giorni prima dell'uscita..
-Sembra qualcosa di semplice, ma non si sa mai, contattala John, ho bisogno di divertirmi!- cominciò a saltare sul divano proprio come un bambino, poi scese, si avvicinò al biondo, e, senza che quest'ultimo se ne accorgesse, gli diede un lieve bacio a fior di labbra, non ne poteva più di annoiarsi e voleva vedere la sua reazione.
-Sherlock..- dopo aver mugolato il nome del moro prese a baciarlo con più foga, ma solo per qualche minuto, perché poi la donna rispose.
-Pronto?
-Buonasera signorina Lager, la sto chiamando da casa Holmes, il consulting detective di Londra, ho letto il suo caso ed è piuttosto interessante, appuntamento alle 15.30 all'indirizzo 221B di Baker Street.- rispose il più alto una volta che il biondo gli ebbe passato il telefono di casa, dopo una veloce risposta dalla donna chiuse la chiamata.

-Prego signorina Lager, ci spieghi meglio il suo caso.- Disse il moro
-Certo.. Qualche giorno fa ho avuto un appuntamento con un uomo, gli ho anche lasciato il mio numero ma non mi ha più richiamata, allora sono andata a casa sua ma il portinaio mi aveva detto che era morto giusto due giorni prima dell'appuntamento.. Sono praticamente uscita con un.. Fantasma!..- Raccontò la giovane davanti a loro.
-Non credo che sia uscita con un fantasma, signorina..- Disse John
-Beh, se non è così allora perché quell'uomo non esisteva più e non mi ha nemmeno contattata?-
-Le faremo sapere- Disse Sherlock che la accompagnò alla porta.

-Bene John, dove eravamo rimasti?- chiese il moro con sguardo malizioso, e si avventò sulle labbra del più basso che
trovava squisite, una prelibatezza nata apposta per lui..

-Sherl..
-John..
Entrambi gemettero i loro nomi poi si rivestirono e cominciarono a lavorare al caso.

Nel suo Palazzo mentale, Sherlock aveva riunito tutte le donne che pensava fossero state con l'uomo che prendeva i nomi dalle sue ultime vittime, rigorosamente maschili, e, oltre alla donna giunta a casa sua, altre quattro tutte con lavori diversi erano state con lui.

Nel tardo pomeriggio una guardia del Buckingham Palace li aveva contattati e li aveva informati del fatto che ogni singolo giorno, da una settimana a questa parte, un uomo passava da lì e gli scattava delle foto.

Era arrivata la sera e i due misero da parte il lavoro per dedicarsi alla loro vita privata - perché oltre a lavorare ed abitare insieme, facevano coppia fissa - e più che altro sessuale, sì, si amavano - e si coccolavano quando possibile - ma a loro due piaceva molto essere uno dentro l'altro, quasi da farlo dalla mattina alla sera se non fossero presi a tempo pieno dal loro lavoro, il biondo cercava i casi e ogni tanto aiutavo il moro, ma era proprio quest' ultimo a fare il tutto, cercando di insegnare al coinquilino come dedurre la vita di una persona semplicemente osservando il più possibile ma velocemente per poi risolvere i casi, e una volta risolti, si chiudevano in camera loro, perché magari erano stati chiamati mentre facevano le loro belle cose, quindi le riprendevano presi da una voglia che non poteva fermarli.

E proprio quella sera, dopo la chiamata della guardia, ripresero per continuare così tutta la notte fino a riuscire ad addormentarsi dalla stanchezza..

La mattina dopo andarono al Buckingham Palace e per poco non trovarono la guardia - che avrebbe finito di lì a poco il servizio - morta.

I due si intrufolarono nel palazzo ed andarono dove stavano le guardie che cambiavano il turno, arrivati lì videro il ragazzo nella doccia, ancora non morto e chiamarono subito l'ambulanza.
-Sam.. - John poggiò e pressò due dita sul collo -..respira, sì sta respirando, chiamate un'ambulanza, presto, presto!

Arrivato in ospedale purtroppo il giovane morì, l'autopsia diceva per profondo taglio sul petto.
Sherlock diede poi a John un lieve bacio, perché sapeva di aver fatto tutto il possibile per salvarlo, ma non era bastato.

Pochi giorni dopo ci fu un matrimonio e un altro omicidio sempre morto per mano di un'arma da taglio e sempre sul petto..
A un matrimonio solo una persona non si vede nelle fotografie e può agire indisturbato, cioè il fotografo.. Lui oltretutto era stato con molte donne prendendo sempre un nome diverso.

Quest'ultimo si era chiuso nella camera riservata allo staff del matrimonio, ma i due sfondarono la porta (chiedendo opportunatamente scusa agli spasimanti e al proprietario della sala) e arrestarono l'uomo.

Dopodiché finalmente tornarono a casa e si rilassarono guardando un film ed addormentandosi non prima di essersi scambiato un lungo bacio e si concluse con un unisono "Ti amo".

One shots JohnlockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora