8-Balliamo insieme John!

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"No John, devi andare indietro e io avanti, poi al contrario, dopo a destra insieme e lo stesso a sinistra.." spiegai al mio biondo
"Va bene Sherlock, allora ricominciamo" mi disse lui
"Lasciati guidare da me, e non guardare giù, i passi devono essere sincronizzati al massimo e non bisogna pensarci, a poco a poco imparerai, ma per il momento lasciati solo guidare da me" continuai a ripetere e ripresimo a fare prove su prove..

Tutto questo per un caso, che riguardava un omicidio in una scuola di ballo, era stato ucciso un alunno di quell'istituto e noi per non dare nell'occhio come veri e propri detective ci siamo dovuti iscrivere, anche se avevano chiamato più e più volte Lestrade, che, dopo avergli spiegato tutto qualche giorno prima, stette al nostro gioco.

In quei giorni avevamo avuto due lezioni, una la mattina del 9 ottobre e una la sera del 10, ogni volta ci recavamo ore prima sul luogo del delitto solo per fare tutti i controlli necessari.. Presi la mia lente di ingrandimento, vidi e analizzai tutti i segni possibili sul corpo e vicino a esso.
Dopodiché misi le informazioni in ordine nel mio Palazzo Mentale, per poi dire a John di andare a cambiarci.

Mentre camminavamo per lo spogliatoio, John per caso aveva avvicinato la mano destra alla mia sinistra e io, iniziai a tremare, sentii un brivido e non potei fare a meno di sentirmi quasi bruciare le guance..
"John.."
"Non dire nulla, Sherlock.."
E in quel momento avvampai del tutto perché le labbra di John si stavano avvicinando pericolosamente alle mie.. Non mi trovavo nel mio campo, non mi sentivo a mio agio, ma c'era qualcosa in quel bacio che mi costringeva a ricambiare, rimanendo così finché non guardai l'orologio per provare a dire - mentre ancora mi baciava - a quel meraviglioso dottore "John, John, andiamo, è tardi, dobbiamo cambiarci", anche se come risposta ottenni solo mugolii, così lo portai di forza a cambiarci.

Iniziammo la lezione e quasi ogni minuto, o comunque ogni volta che mi giravo per guardare alla finestra, vedevo John farmi l'occhiolino o guardarmi come stupito..
Io intanto cercavo di capire in qualche modo chi tra gli alunni o altri che stavano in quella scuola potesse aver ucciso quel ragazzo.

"Holmes, potrebbe smettere di guardarsi intorno e stare attento alla lezione? E lo stesso lei, Watson"
"Ci scusi.." ed entrambi abbassammo lo sguardo, ma poi ricominciammo a ballare in coppie, peccato però che non ero rimasto con John ancora una volta, stavolta mi affidarono alla dolce eleganza di Patricia Montel, una giovane donna che poteva avere un massimo di 32 anni, con degli occhi castani davvero meravigliosi e con delle piccole ferite sul décolleté e sul viso ma che riusciva a nascondere benissimo col trucco, solo un occhio attento li noterebbe.
A John invece era stato affidato un uomo.. Gomery Lock, era di bell'aspetto, occhi azzurri, capelli neri, volto piuttosto abbronzato e un sorriso smagliante che mi rendeva molto nervoso..

Quando partì la musica, io cercai di non guardare il mio John, e cominciai a chiacchierare un po' con la donna davanti a me: "Patricia, mi dica un po', che lavoro fa?"
"Beh, io sono un'ostretica, ma ho solo i turni di notte in ospedale, quindi durante il giorno posso fare un po' ciò che voglio, anche ballare" vedevo che già era preoccupata, ma le feci solo un'altra domanda "Come mai quei piccoli tagli?"
Senza rifletterci su disse:"Mi scusi, ma non le posso davvero rispondere, è una questione troppo personale, continuiamo a ballare senza altre domande, per favore?" Era arrivata all'apice della preoccupazione
"Certo signorina, come vuole lei"
"La pregherei di chiamarmi signora, sono una donna sposata" e mi mostrò velocemente l'anello senza smettere di muoversi in sincronia con me che intanto mi ero distratto a guardare John e il suo partner, quello scellerato aveva osato toccare più del dovuto il mio biondo, non sapeva con chi aveva a che fare, così mi avvicinai a loro chiedendo perdono alla mia dama..

"Mi scusi, vorrebbe uscire un attimo fuori dalla sala con me?" dissi a quell'uomo, mentre con lo sguardo cercavo John per dirgli che era tutto a posto, dovevo solo fare quattro chiacchiere con il suo partner..

Una volta fuori cercai di non far trapelare la rabbia e provai ad utilizzare un tono pacato.
"Mi potrebbe fare il piacere di non toccare più del dovuto il suo partner? Se non le dispiace è il mio uomo, e non voglio che nessuno lo tocchi a parte me, chiaro?!"
"Chiarissimo, signor Holmes.." rispose lui con visibile timore, dopodiché tornammo in sala e continuammo il ballo.

*
Una volta tornati a casa e chiusi nella nostra camera: "John, scusa per prima, alla scuola, ma non permetto a nessuno di andare più in là del dovuto, finché è poggiare la mano come posa vera e propria del ballo mi sta bene, siamo lì e nessuno deve sapere che noi siamo detective, ma andare oltre no, non mi sta bene, tu sei mio e basta"
"Sherlock, sta tranquillo, non mi ha fatto proprio nulla, è stato tutto nella tua testa, eri solo nervoso perché ci avevano divisi.. Tutto qua"
"No, io ho visto tutto, e posso confermarlo, lo ha visto anche la mia partner, Patricia. - continuai poi il discorso - A proposito, oggi ho visto che lei aveva dei piccoli tagli quasi invisibili sul viso, tu hai notato qualcosa su quell'uomo?" "Beh, qualcosa ci sarebbe, sembrava un taglio abbastanza profondo, ma ormai rimarginato, quello che aveva sul braccio"
"Ne riparleremo domani, ora andiamo a dormire, sono piuttosto stanco"
"Va bene Sherl, buonanotte" e John mi diede velocemente un bacio.

*

La mattina dopo ci recammo ancora una volta alla scuola di ballo, non c'era lezione così saremmo potuti rimanere a nostro piacimento.

Arrivati lì notai un particolare che non avevo visto nei giorni precedenti, forse perché fresca di ieri..
"È.. sangue?" Mi chiese John,
"Sì, direi di sì" Dato che non ci sarebbe stato nessuno avevo portato alcune cose fondamentali del mio set per l'analisi del DNA.
Presi un campione di quel sangue e lo analizzai a fondo per poi scoprire che era proprio di Patricia, la mia partner..
"Convochiamo qui Lestrade, gli alunni e l'insegnante della scuola, ho delle cose da dire"

*

"Buongiorno a tutti.
Io sono Sherlock Holmes e lui è John Watson, e non siamo ballerini ma bensì detective, o per meglio dire consulting detective del qui presente Gregory Lestrade, oggi siamo qui perché dopo un'attenta analisi sia da parte di Scotland Yard, sia da parte nostra, siamo venuti a conoscenza dei fatti accaduti non molto tempo fa, cioè la morte di Mark Mikelson, e sappiamo anche chi è l'assassino.. Beh in realtà sono due, che hanno agito insieme.. Questi sono Patricia Montel, che ha attirato qualche sera fa Mark qui dentro, e Gomery Lock, che lo ha ucciso, infatti quei tagli che possiamo ritrovare sul collo e sul viso di Patricia e sul braccio di Gomery sono piuttosto 'freschi' e fatti proprio da Mark che cercava di difendersi"
"Signor Holmes, lei potrebbe anche avere ragione, ma quale sarebbe il movente?" chiese uno degli alunni
"Ottima domanda, beh, il movente è la loro storia d'amore ostacolata.. Perché era tutto un circolo vizioso.
Mark amava Patricia che amava, o ama tutt'ora, Gomery che a sua volta amava Mark, ma dato che da un po' di tempo la vittima aveva riscoperto di essere etero aveva lasciato Gomery per provare a stare con Patricia, che in realtà non lo amava."
"Voi due, siete in arresto per omicidio!" E detto questo, gli misero le manette e Sherlock e John ritornarono a casa.

*

"Sai, sono state lunghe settimane, e adesso vorrei dirti una cosa." dissi al mio biondo con un desiderio
"Che cosa?" Mi chiese quasi scettico e allo stesso tempo davvero stanco
"Balliamo insieme John!"

One shots JohnlockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora