campeggio parte II

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  Nell'accampamento c'era il silenzio, segno evidente che tutti dormivano. E fu così che Magnus decise di sgattaiolare fuori dalla tenda per controllare i bambini e poi dirigersi verso il bosco.

Aveva visto in una delle sue, brevissime, passeggiate che un piccolo passaggio non visibile portava ad un anfratto sotto la cascata, per pochi intimi. Vi aveva allora fatto crescere sopra una pianta rampicante per evitare che il gruppetto potesse profanare quel posto. Non era a suo agio a lavarsi in un fiume sotto gli sguardi di tutti e aveva promesso a Alec di non utilizzare la magia, se non i casi di estrema necessita. E quella lo era. Era un enorme caso di necessità.

Si fermò un attimo nella visione del suo uomo che dormiva, gli anni passavano ma restava sempre l'eterno ragazzino che aveva conosciuto alla festa per il suo gatto. Etereo e bellissimo. Un sospirò gli uscì dalle labbra, e prima di finire per svegliarlo, e quindi non poter avere il suo minuto di pace , uscì dalla tenda.

Solo che se il suo compagno, cacciatore addestrato dormiva tranquillo, Rafe stava osservando il cielo dalla tenda un pò aperta, un leggero russare arrivava invece da Max.

"Papà" disse Rafe, "Dove vai?" chiese il ragazzino.

"Non ho sonno, vado a fare una passeggiata" rispose lo stregone, sperando di rendere la cosa noiosa al bambino.

"Posso venire con te'" disse Rafe, alzandosi e svegliando inavvertitamente Max.

"Ehi" urlò Max indignato, tirando un calcio al fratello.

"Zitto stupido" disse Rafe. "Sveglierai tutti", schivando la mano del padre, pronto a colpirlo per il soprannome al fratello.

"Rafe, che non si ripeta" disse Magnus, con tono autoritario, bloccando il bambino che rispose "Scusa Papà".

"Che succede?" chiese Max al padre. "Dov'è Papà?".

"Sta dormendo" disse Magnus, "Io vado a fare una passeggiata e voi restate qui!" disse lo stregone.

"Ma noi vogliamo venire con te" disse Rafe, mettendo il broncio.

"Per favore, bambini. Ho veramente bisogno di andare da solo. Vi prego." disse Magnus esasperato.

Sapendo che se Rafe avesse iniziato a piangere, avrebbe sicuramente attirato l'attenzione degli altri adulti e lui volava solo un attimo senza nessuno. Era provato dal campeggio, anche se erano passati solo due giorni, lui era veramente stanco.

Forse il tono o la disperazione con cui il genitore lo disse, fece desistere i bambini dal continuare ad insistere.

"Va Bene, Papà", dissero infatti i due ragazzini.

"Grazie" disse Magnus, abbassando la testa, per dare un bacio ad entrambi. E facendo comparire una tavoletta di cioccolato in mano ad ognuno di loro.

"Ma Papà"disse Rafe.

"Se vuoi me la riprendo" disse il Padre.

"Cosa?" chiese Rafe,innocente, " io non ho visto nulla e tu Max?" disse sorridendo ed osservando il fratellino, che aveva già addentato la sua tavoletta felice.

"'ente" disse con la bocca piena Max in risposta.

Sorridendo lo stregone chiuse la zip della tenda e si diresse verso il suo nascondiglio segreto. Aveva appena comprato il silenzio dei bambini con del cioccolato, si sentiva un po' in colpa. Ma Alexander lo avrebbe perdonato. E comunque non doveva necessariamente scoprirlo.

Gli sembrava di essere ad una caccia al tesoro, doveva infatti contare tre pini, all'ultimo di questo contare dieci passi verso nord. E poi dritto sul sentiero, che aveva camuffato.

Un rumore alle sue spalle lo fece voltare, il bello di quella zona, lontana dalle luci della città, era che con la luna a rischiarare sembrava che fosse sempre giorno. Non vedendo nessuno e non percependo nessun pericolo continuò il suo cammino.

Scostò la coltre di fiorellini ed entrò nel passaggio segreto. Finalmente era da solo. Sorridendo tra se, si tolse i vestiti ed entrò nell'acqua, rabbrividendo per il freddo. Andò nel punto in cui non si toccava e si immerse completamente, massaggiandosi i capelli con vigore. L'acqua che finalmente allievava i punti in cui le zanzare lo avevano morso. Toglieva la polvere e il sudore che sentiva come una seconda pelle. Forse l'idea di farlo alla sera, non era stata delle più geniali, ma durante il giorno sarebbe stato troppo pericoloso. Decise quindi di ricorrere ad un pizzico di magia e face scaldare l'acqua. Piccole colonne di vapore si innalzavano per infrangersi nel buio del cielo. Era veramente rilassato, in pace con se stesso e con il mondo. Lieto di essersi ritagliato quel piccolo angolo di paradiso.

L'acqua calda lambiva il suo corpo, rilassando i muscoli tesi. Poteva addirittura addormentarsi.

Era talmente immerso nei suoi pensieri, che non si accorse di una presenza alle sue spalle finchè questa non entrò in acqua. Anzi le presenze erano due.
"Che ne è della promessa di non usare la Magia?" chiese infatti, una voce alle sue spalle. Lo stregone non ebbe bisogno di aprire gli occhi, conosceva fin troppo bene quel tono.

"Se vuoi faccio tornare l'acqua alla temperatura di prima" rispose sornione lo stregone sorridendo.

"Non ci provare assolutamente" disse infatti Clary.

"Hai idea di quanto possa essere fastidioso lavarsi cercando di non essere vista dai tuoi fratelli?", disse Izzy.

"Sono venuto qui per stare in pace, quindi zitte!" disse lo stregone ridendo. "E comunque, non so come mi abbiate trovato" .

"Beh, non capita tutti i giorni di imbattersi in rose selvatiche blu" disse Izzy ridendo. Poi il silenzio calò nella piccola piscina.

Dopo un'oretta, quando le ragazze lo lasciarono, si godette ancora il suo piccolo angolo di paradiso, schioccando ancora le dita, mentre delle piacevoli bolle accarezzavano la sua pelle.

"Sai" disse una voce fin troppo famigliare. "Visto che mi menti sull'uso della Magia, che ti compri il silenzio dei miei figli, potresti corrompere anche me. O potrei fare la spia al tuo compagno".

"Il mio compagno è antipatico, lascialo stare, e entra qui, nessuno lo saprà mai" disse in risposta.

"Fiorellino, come vuoi essere corrotto?" disse lo stregone allungando la mano verso il compagno.

"Non lo so ancora" disse, baciandolo.

"Quale dei due?" chiese Magnus, guardando il compagno.

"In realtà nessuno, dormivano. Ma avevano la faccia sporca di cioccolata, che era stata bandita dall'accampamento". "Ti ho seguito quando sei uscito dalla tenda. Sarei entrato prima ma, l'idea di vedere Izzy e Clary in intimo....."

"In realtà eravamo tutti nudi" disse lo stregone soprappensiero.

"Nudi? Tutti?"

"Ehi" disse alzando le mani . " Io ero già in acqua"

"E non potevi farti comparire un costume?"

"Non posso usare la magia, lo sai"

"E poi, Fiorellino, non sono loro che mi intessano".

E la risata di Alec, si spense tra le labbra dello stregone  

MALEC ~ VITA DA PICCOLI STREGONI E CACCIATORI IN ERBA (Shadowhunters)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora