Fiducia

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  Magnus era seduto sul divano, con una gamba a penzoloni, mentre l'altra era piegata su di esso. Non ci sarebbe stato nulla di diverso da solito, se non fosse che il cacciatore, nonchè suo amato compagno, non aveva proferito parola da quando, più di mezz'ora prima, era entrato in casa. Era rientrato dall'accademia, e si era diretto immediatamente in bagno, senza praticamente nemmeno salutare il compagno. Non che questi si fosse offeso, era bastata un'occhiata per capire che la giornata non era stata delle migliori. Se non lo avesse capito da come la porta aveva sbattuto quando la chiuse, il lancio stile olimpionico del suo arco dentro lo sgabuzzino era stata la conferma al dubbio. Si era limitato ad allungare la testa e acutire i suoi sensi, ma una volta tranquillo che non vi fossero perdite di sangue, attese pazientemente che il compagno proferisse parola.



L'acqua scorreva e Magnus decise di andare in camera dai bambini per vedere cosa stessero combinando, aveva infatti provato sulla sua pelle che a lasciarli da soli si avevano conseguenze molto spiacevoli. Erano bambini normalissimi, ma allo stesso tempo diversi dagli altri, e non perché uno era uno stregone e l'altro un cacciatore, ma per la loro innata voglia di sperimentare cose nuove, utilizzando gli utensili di casa. Insieme erano una vera e propria fonte di distruzione. Come quando avevano deciso di imitare la vasca di Magnus, quella che come la chiamava Max, Faceva blurp blurp e le bolle colorate, utilizzando un frustino. Max aveva versato l'intero flacone di bagnoschiuma nella vasca da bagno e Rafe aveva iniziato a girare velocemente la piccola frusta per la panna montana. In poco meno di dieci minuti la schiuma aveva rischiato di invadere anche la cucina, se non fosse stato per un terrorizzato Presidente che si era arrampicato, letteralmente, alle gambe di Magnus. Ma vedendo l'espressione felice dei bambini, si limitò ad una piccola e breve, anzi brevissima ramanzina. Bambini non si fa!



E come dimenticare quella volta in cui riempirono i palloncini di coriandoli e glitter e dopo averli appesi in camera iniziarono a colpirli con piccoli mattoncini da costruzione. Ovviamente vinceva che ne scoppiava di più e negli angoli più nascosti della camera. In breve la stanza fu invasa da pezzettini di carta di tutti i colori e i bambini erano ricoperti di polvere colorata. Ma nemmeno quella volta Magnus riuscì a sgridarli come doveva. Bambini non si usano i Glitter di Papà!



E come la volta precedente, grazie alle sue scintille aveva fatto tornare tutto in ordine prima dell'arrivo a casa del compagno. Amava Alec alla follia, ma odiava quando la sua parte di Shadowhunters senza emozioni con il cuore di ghiaccio usciva fuori con i bambini. Forse era dovuto al fatto che lui non aveva avuto un'infanzia, come del resto lo stregone.



Fu quello che lo spinse ad entrare nella stanza prima che ne uscisse Alec, per evitare uno scoppio di ira di cui, il cacciatore, si sarebbe pentito poco dopo, come capitava quasi sempre.



Ma aprire la porta della camera ed essere inzuppato da capo a piedi da un'onda gigante di acqua gelida, per quello nemmeno lui, era preparato.



-Per i diavoli dell'inferno, cosa sta succedendo qui dentro?- chiese urlando Magnus, entrando in quella che una volta, era certo, fosse la camera dei bambini, e che ora sembrava un acquario a "cielo aperto" con tanto di rettilario annesso.



-Ciao Papi- disse il piccolo stregone guardando il padre sorridendo. - Stiamo studiando i pesci e gli insetti- poi allungo una mano con sopra una colorata mantide religiosa.



-Per Lilith. I libri che vi ho dato non andavano bene?- disse Magnus, guardandosi intorno.

MALEC ~ VITA DA PICCOLI STREGONI E CACCIATORI IN ERBA (Shadowhunters)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora