SABRINA'S POV
- Sta sera io e te andiamo a cena da mia mamma!-
- C-cosa?- balbettai, credendo di aver sentito male, strabuzzando gli occhi ed allontanandomi leggermente da James con una lieve pressione sulle sue spalle. Scossi la testa freneticamente e iniziai a sudare freddo. Fui dominata da un'improvvisa voglia di fuggire da qualsiasi parte, purché lontano da quel posto.
- Sta sera andiamo a cena da mia mamma...- ripeté lentamente, troppo lentamente. Corrugò la fronte e mi fissò in attesa che capissi una semplice frase. L'ansia che montava dentro di me, la brusca agitazione e il nervosismo mi fecero esplodere e, con uno spintone non molto delicato, lo separai definitivamente da me. Avvertii le lacrime pungermi gli occhi pronte per uscire, tuttavia tentai di ricacciarle indietro.
- Ma... cioè.... Io... e tu... insomma...- non riuscivo neppure ad articolare una proposizione di senso compiuto e, probabilmente, avevo lo sguardo perso nel vuoto, mentre tartagliavo parole sconnesse tra di loro e gesticolavo velocemente con voce incrinata.
- Ehi! Tranquilla! Non agitarti.- sussurrò il mio ragazzo, abbracciandomi di nuovo, carezzandomi le braccia e facendomi poggiare il capo sulla sua clavicola. -Ho pensato che fosse un'idea carina, ma se non vuoi non fa niente!- continuò. Certo, come potevo dirgli di annullare tutto? Lui aveva già conosciuto i miei genitori senza troppe storie, la solita complessata ero io. Inoltre aveva, sicuramente, avvertito la sua genitrice e avrei fatto una pessima figura, rifiutandomi di conoscerla.
- No... no, è che mi hai preso in contropiede! Okay, sta sera conoscerò tua madre!- replicai in uno stato di catalessi, annuendo e sospirando.
Trascorsi il resto del pomeriggio su un altro pianeta. Sbagliai innumerevoli volte le portate, i tavoli e perfino i conti alla cassa. James doveva fare delle commissioni e non rimase al locale tutto il tempo. Almeno la ruota della fortuna ogni tanto sbandava nella mia direzione, seppur involontariamente. Non volevo sentire il suo sguardo addosso perennemente, non avrei resistito. Non che mi desse fastidio, tuttavia avrebbe facilmente capito che qualcosa non andava, mi conosceva troppo bene. L'ultima cosa che volevo era mostrarmi ancora insicura davanti a lui. Stavo cambiando e non mi sarei fatta intimorire da quella donna. Me la immaginavo come nel film "Quel mostro di suocera", con Jennifer Lopez. Se non le fossi piaciuta? Forse, per non mettersi contro sua madre, lui mi avrebbe mollata.
Mi stavo fasciando la testa prima di essermela anche solo graffiata. Ryan mi esortò a prendermi una pausa e sedermi ad un tavolo per riposarmi. Esitai, poiché a mente libera i pensieri negativi sarebbero fluiti più velocemente, comunque non volevo neanche combinare altri pasticci ed eseguii il quasi ordine del mio amico. Poco dopo mi si avvicinò la sorella del mio fidanzato, la quale era rimasta al locale con Kevin.
- Cognata, cos'hai?- mi chiese, accomodandosi di fronte a me nel posto vuoto di quel tavolo per due e barcollando leggermente sui suoi tacchi a spillo. Amber era stupenda nella sua semplicità, ciò nonostante non avrebbe mai rinunciato ad un bel paio di scarpe alte. Le chiamava "le sue bimbe" e non strabuzzai gli occhi e tartagliai sconvolta come Alexis quando la vidi accarezzarle amorevolmente e sussurrare loro parole dolci, qualche settimana prima.
- Niente!- mentii. Ovviamente non se la bevve; lo compresi dal suo sopracciglio destro che, una volta avvertite le mia parole, scattò all'insù. Scioccata ed impaurita, aspettai la sua prossima mossa: ero per caso un libro aperto? Troppe persone capivano i miei stati d'animo con una sola occhiata, dovevo mascherare meglio le mie emozioni o, semplicemente, avevo finalmente trovato nel mondo il posto giusto per me ed ero circondata da gente che mi accettava senza compromessi, che mi voleva bene e mi capiva con uno sguardo.
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Alla ricerca di un nuovo inizio
ChickLitA volte possiamo sentirci soli anche quando siamo circondati di gente. Per ricominciare da capo ed ammettere i propri sbagli, ogni tanto, è necessario scappare per poi tornare indietro. Non per forza una fuga dettagliata e pensata; è sufficiente anc...