Capitolo 6

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Mi sveglio contenta della nuova giornata. Le immagini sfocate di quella bambina dagli occhi verdi continuano ad assalire i miei sogni, trasformandoli in veri e propri incubi.

Corro in cucina. Un braccio mi blocca stringendomi al petto. Adrian mi abbraccia dolcemente. Provo una forte e strana sensazione. Questo non è il mio posto, non sono a mio agio. Le braccia che adesso stringono la mia vita, anche se forti, non mi fanno sentire protetta. Forse perché non provo veri sentimenti per Adrian. Oppure perché questi gesti, questi sguardi non sembrano veri, ma falsi.

~Non fidarti delle persone che ti stanno accanto. Finiscono solo per tradirti.~

Questa frase continua ad insediarsi fra i miei pensieri. E se avesse ragione? Scaccio via questi dubbi e, in compagnia del ragazzo, mi avvio verso la scuola.

Trascorro le lente lezioni, disegnando la foglia di una betulla su un foglio. Strano, quando sono giunta a scuola ero piuttosto tranquilla. Adesso la mia tranquillità sembra volata col vento, come una foglia appena staccatasi da un ramo.

L'ansia sembra ricoprire ogni mio gesto. Mi guardo attorno. L'unica aurea nera che percepisco è quella della strega al mio fianco. Guardo i suoi scuri occhi. Cosa nascondono? Cosa vogliono? Perché mi fissano attenti ad ogni mio dettaglio? Cosa cercano in un'umana con un piccolo potenziale magico, in una fata incompleta?

Il suono della campanella decreta la fine delle lezioni mattutine, così mi avvio verso la mensa. Qui ad aspettarmi seduto vi è un sorridente Adrian. Lo guardo. Iniziamo a discutere di un piano per convincere Elektra. Decidiamo insieme di entrare i azione solo una volta che la piccola fata sia lontana dagli umani in modo tale da non mettere nessuno in pericolo. All'improvviso il mio udito si concentra sul suono di passi mentre la mia testa viene colpita da un'atroce fitta. Mi giro non notando nessuno.

<<Adrian, ho la sensazione che qualcuno ci stia spiando. >>sussurro cosicché le mie parole possono essere ascoltate solo da lui.

<<Già, me ne sono accorto. Ma non riesco a capire chi sia.>> dice voltando lo sguardo alle mie spalle.

<<Elektra si sta dirigendo nel giardino. Andiamo, è il momento di agire.>>

Nascondo il timore e il nervosismo, prendo lo zaino inoltrandomi insieme al mago nella folla di ragazzi diretti verso l'esterno e cercando di far perdere le nostre tracce. Ma niente, più avanzo fra gli umani più mi sento osservata.

<<No, aspetta. C'è qualcosa che non va. >> afferro la manica della giacca del mio compagno tirandola leggermente quando delle grida lontane sopraggiungono alle nostre orecchie. Cosa succede?

Di sfuggita noto una lancia diretta verso me. Agilmente schiviamo il colpo e Adrian, con uno scatto repentino alza un muro d'acqua proteggendo da altri colpo. In lontananza del fumo nero si condensa. È il peggio.

<<Adrian, non c'è tempo da perdere. Vai, corri verso quelle urla. Rivela tutto ad Elektra.>>lo osservo attenta.

<<Tu cosa farai?>> mi chiede preoccupato.

<<Io attirerò il nemico nel teatro. Cercherò di distrarlo per guadagnare tempo.>> ci fissiamo a lungo. Si avvicina destandomi di un suo piccolo ma insignificante bacio, ma prima che possa farlo mi allontano.

<<Vai, corri e fai in fretta. Sai che non reggerò a lungo. >>

Estraggo l'arco, preparando una freccia. La barriera scompare ed io mi ritrovo a correre evitando scariche di energia nera.

Mi rifugio nel teatro poco illuminato. Concentrata scaglio frecce e frecce sul mio nemico ma queste piccole e veloci schegge non le provocano minimamente dolore. Quanto vorrei avere quelle due scimitarre d'oro in questo momento.

Trascendenti ~ La Foglia Cadente. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora