Capitolo 24

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《Ma dici davvero?! Possibile?! Dimmi tutto quello che sai su di loro.》esclamo esterrefatta. Sono in infermeria nella dolce compagnia di Hileria. Lei continua a sorridere orgogliosa mentre continua a raccontarmi le sue conoscenze sui demoni.

《Si racconta che i demoni sono intermediari fra ciò che è divino e ciò che è umano. Secondo il poeta Esiodo, il demone era lo stato "post mortem" che assumevano gli esseri umani della prima generazione aurea. Questa generazione che viveva al tempo di Crono, titano della fertilità, del tempo e dell'agricoltura, fu sopraffatta dal sonno e Zeus li trasformò in demoni, "tutori dei mortali",protettori del genere umano.》afferma.

《Aspetta ho una domanda.》Lei annuisce un pó scocciata dandomi il permesso di parlare. 《Ma se esistono streghe, maghi, fate, elfi, troll e roba varia, esistono le divinità greche, romane, vichinghe?》domando curiosa.

《No, sono scomparsi quando il mondo ha finito di credere in loro.》risponde.

《E perché loro si e voi no?》chiedo.

《La nostra vita non si basa sulla credenza. E anche se così fosse, noi non scompariremo. Ricorda la magia è il centro dell'immaginazione, soprattutto di quella dei bambini. Anche se quei bambini divenuti adulti smetteranno di credere, ci saranno sempre quelli più piccoli che fantasticheranno nel loro mondo.》termina sorridendo. Eh si, è completamente vero. Anch'io pochi anni fa scappavo dalla realtà rifuggiandomi nei mie sogni. Hileria al mio fianco prende un respiro per poter continuare il racconto sui demoni.

《Nell'orfismo il demone è l'essenza stessa di un'anima, imprigionata nel corpo per una colpa incompiuta e da cui cerca di liberarsi. Anche numerosi filosofi ne hanno parlato.》dice.

《Fra cui: Eraclito, Socrate, Platone e Senocrate.》continuo.

《Hai studiato molto bene filosofia!》esclama. La guardo senza sbatter ciglio. Quando andavo a scuola, passavo ore e ore a rileggere lo stesso paragrafo. In quel periodo la frustazione era il mio stato d'animo quando aprivo il libro di filosofia. Le faccio il cenno di continuare.

《Tuttavia le loro credenze non sono le nostre. Nelle leggende, i demoni possono avere aspetto bestiale o umano e possono essere dotati di corna, zoccoli, coda, fauci, ali o artigli oppure possono essere ricoperti di squame, scaglie o possono avere tentacoli al posto delle braccia o delle gambe.》Immagino il principe con tentacoli al posto delle degli arti. Al solo pensiero la pelle d'oca mi copre la pelle. 《La carnagione può essere chiara o scura o rossastra. I capelli possono avere un colore qualsiasi. Solitamente, i demoni vanno pazzi per il nero, per l'argento e per il rosso. Gli occhi invece hanno una pupilla felina, mentre il colore cambia.》assorta in queste informazione scrivo su un fogliettino le analogie fra i demoni e il principe.
《Le ali, invece, possono essere telate o piumate, presenti o meno di spuntoni o artigli. I colori sono scuri tendenti al nero, al rosso o blu. Alcuni casi rari possono presentarle scarlatte con colori abbastanza chiari come l'ocra o il bianco. Le corna variano di colore e dimensione. Ricorda inoltre che i demoni sono una delle creature più letali: usano la voce per ammaliare le prede e poi ucciderle. Quindi stai lucida e attenta quanto ti parla.》annuisco.

《Alcuni demoni hanno un orecchio sensibile in grado di sentire ad enormi distanze. Normalmente hanno una vista migliore rispetto a quella umana e hanno sensibilità nelle ore notturne. Per lo più si nutrono di sangue fresco e amano berlo direttamente dalla vittima. Forse è meglio che ci fermiamo non vorrei ferirti.》termina sospirando. Ma improvvisamente una mia occhiataccia tagliente la spinge a continuare.

《Il demone è una creatura opportunista e malvagia, che ragiona per convenienza, dimostrandosi intelligente e furbo. Non ama la compagnia poiché trattandosi di una creatura dall'indole orgogliosa e superba. È  immortale. Morirebbe se venisse colpito  da un loro simile o da un loro opposto.》Qualcuno blocca il racconto della fata, bussando alla porta.

Un ragazzo alto, dagli occhi azzurri entra nella stanza. Nel mentre chiudo gli utili appunti, volgo lo sguardo verso Hileria. Sembra imbarazzata ed è leggermente arrossita. Il ragazzo mi si siede accanto mostrandomi il suo volto.

《Come stai?》mi domanda Filippo.

《Bene, grazie. E tu che ci fai in infermeria?》chiedo. Lui di risposta alza il suo braccio sinistro poggiandolo sulla scrivania. La dottoressa allarmata corre a prendere pinze e garze.

Piccoli pezzi di vetro si ergono sulla sua candida pelle, affilati come lame. Mentre il sangue rosso scorre dalle sue ferite, Hileria cerca di trarle facendo attenzione. Ne prendo uno. Non sembra vetro. Appena vedo che questo acuto pezzetto inizia a sciogliersi capisco che si tratta di ghiaccio.

Come ha fatto a feriti con il suo stesso potere? A meno che lui li abbia tirati a qualcuno e quel qualcuno si è protetto facendoli rimbalzare. Anche se ci sarebbe voluta una grande potenza per poterli rilanciare.

《E tu che ci fai qui?》mi domando.

《Sono venuta a chiedere ad Hileria una spezia curativa per la mia compagna di stanza.》mi invento su due piedi. Lui mi sorride trattenendo il dolore.

《Volevo chiederti se domani vorresti fare una passeggiata con me. Così per cambiare aria. Accetti?》Presa alla sprovvista fisso il suo braccio, dove le ferite si rimarginano. Aspetta, le ferite si RIMARGINANO? Impossibile.

Lui mi guarda in attesa di una risposta, così annuisco distogliendo lo sguardo e puntandolo su due zaffiri che mi scrutano fra il buio della foresta. Sento il ragazzo biondo alzarsi e prima di andarsene affermare《Domani passerò a prenderti alle 17. Ciao.》gli sorrido per poi fissare la fata ancora rossa in viso.

《Per caso mi devi dire qualcosa?》domando maliziosa.

《No, niente.》risponde affrettata.

《Va bene. Grazie per le informazioni. Ci vediamo. Ciao.》Ascolto il sospiro troppo trattenuto uscire mentre chiudo la porta dell'infermeria. Sorrido pensando ancora alle ferite dello stregone che si rimarginavano. Possibile?

Apro la porta dell'appartamento trovandomi una Roxy sorridente e un Connor con il petto nudo. Li guardo un attimo per poi rintanarmi nella mia stanza. Appoggio le mie fonti di ricerca sul comodino e mi appoggio sul morbido letto. La mia camera è cambiata così come il mio animo. Ora il nero è il colore predominante accompagnato da qualche macchiolina verde.

Uno sbattere di ali mi fa alzare notando un piccolo corvo nero con in becco un bigliettino. Mi avvicino togliendoglielo di bocca e lo leggo.

"Vieni nella mia stanza devo parlarti. Il principe."

Questa volta invece di rispondere lo strappo e ordino al nero uccello di ritornare dal suo padrone.

《Questa notte niente demoni.》 borbotto mentre dal salone dei rumori si fanno più acuti. Alzo gli occhi al cielo per poi affacciarmi e gridare《Prendetevi una stanza.》
Crollo fra le calde coperte, con un sorriso fra le mie dolci labbra.

Trascendenti ~ La Foglia Cadente. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora