; il cielo è azzurro sopra berlino

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Il Cielo è Azzurro sopra Berlino

"E allora diciamolo tutti insieme, tutti insieme! Quattro volte: siamo campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo! Abbracciamoci forte, e vogliamoci tanto bene; vogliamoci tanto bene. Perché abbiamo vinto, abbiamo vinto tutti stasera; abbiamo vinto tutti, amici; abbiamo vinto tutti; abbiamo vinto tutti amici. Guardate dove siete, perché non ve lo dimenticherete mai! Guardate con chi siete, perché non ve lo dimenticherete mai! E sarà l'abbraccio più lungo che una manifestazione sportiva vi abbia mai regalato. Forse uno dei più lunghi della vostra vita! Abbracciatevi forte... Abbracciatevi forte... E abbracciate soprattutto questa meravigliosa squadra... Che ha vinto soffrendo. Che ha vinto come l'Italia non era riuscita a vincere: ai calci di rigore; contro la Francia che ci aveva sempre eliminato, contro i francesi che ci avevano sempre battuto nelle manifestazioni dal 78 in avanti e questa volta no... questa volta no... questa volta abbiamo vinto noi. E Beppe, ci prendiamo la coppa Beppe! Ci prendiamo la coppa Beppe!"

9 luglio 2006.

A distanza di ben 11 anni dal 9 luglio 2006 i brividi che sentiamo guardando quelle immagini, sentendo quelle voci emozionate stroncate dalla gioia di un popolo che si unisce senza distinzione di squadre di appartenenza, di legami, di rapporti, di colori, ci ricordano ancora quella sera. Quanti brividi quella sera. Di paura, poi di ansia, ancora di paura. 120 minuti in cui sarebbe potuto succedere di tutto, ma che finirono nel migliore dei modi.

Poi i brividi di gioia, i più belli, quelli che ricordiamo ancora perché la pelle d'oca non ci abbandona ancora adesso, a distanza di 11 anni, quando guardando la telecronaca ci emozioniamo ancora come quella volta.
È questo che il calcio ha sempre riuscito a fare: unire.

Come quella sera, quella notte che abbiamo passato tutti insieme, sì tutti insieme. Al bar sotto casa, in piazza, a casa nostra, o da qualsiasi altra parte. Insieme. E poco importava se accanto accanto a noi c'era il vicino stronzo che non abbiamo mai sopportato, o quello con cui hai tamponato pochi giorni prima. Tutti insieme. L'importante era quello.

E questo non ce lo toglierà mai nessuno.

"Alza la coppa, Capitano. Alzala alta al cielo, Capitano, perché questa è la coppa di tutti gli italiani."

E chi se lo scorda più.

"Adesso seguiteci ancora un po', poi uscite in strada e fate sentire a tutti cosa vuol dire vincere un mondiale in Italia."

Il cielo è ancora azzurro sopra Berlino.

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