Holidays in Italy
Mario era seduto a terra, il ventilatore che sparava aria fresca sul suo viso gli dava un po' di sollievo dal caldo.
Ma dove siamo, nel Sahara?, si chiese, mentre spostandosi leggermente avvertì il caldo assillarlo.
Mario amava il caldo. Certo, il caldo che c'era in Germania. Non quello spropositato e eccessivo dell'Italia - quello stava iniziando ad odiarlo.
Non aveva esitato più di tanto ad accettare l'invito del suo amico Ciro a passare un paio di settimane insieme nella sua casa al mare, in Campania. Così Mario e Marco - perchè non c'era l'uno senza l'altro - a metà luglio avevano fatto le valigie ed erano partiti per il bel Paese.
I vantaggi di quella vacanza erano tanti: buon cibo, mare meraviglioso, città stupende, buon cibo, amici, relax assoluto, buon cibo partitelle a calcio e- oh, aveva detto buon cibo? Non che quello tedesco non fosse buono, ma capiamoci.
Ed eccolo lì, un altro dei vantaggi - e che vantaggi - della vacanza. Un Marco Reus senza maglietta fece la propria comparsa nel salotto.
Prese gli occhiali da sole e si posizionò accanto a Mario, «Sembra di stare in un forno», si lamentò.
Mario spostò lo sguardo sul biondo, «Ma davvero? Non me ne ero accorto, principessa», rispose sarcastico. Adorava stuzzicarlo e "principessa" era uno dei soprannomi che era stato affibiato a Marco, complice la sua attenzione particolare ai capelli.
«Principessa a chi?», un ghigno prese spazio sul suo volto, mentre Mario ridacchiava.
Marco spinse l'altro e si mise a cavalcioni su di lui. Mario arrossì, che stava succedendo?
Le mani di Marco iniziarono a muoversi velocemente sulla pelle del centrocampista, provocando delle risate cristallina da parte di quest'ultimo.
Fu così che li trovò Ciro, mentre ridevano come bambini. Rimase a guardarli per un paio di secondi, leggermente confuso e intenerito.
«Uagliu, andiamo o no?», li interruppe, sorridendo. Avrebbe dovuto parlare con Mario, dopo.
> ☀ <
La spiaggia era a due passi dalla villa, letteralmente. Il mare era meravigliosamente piatto e blu. E la sabbia scottava come sempre, così si ritrovarono a correre verso gli ombrelloni. Lasciarono le poche robe che si erano portati dietro sulle sdraio, ridendo come sempre. Mario poteva dire di amare l'allegria dei suoi amici italiani.
Lorenzo si rivolse ai due biondi, «Noi andiamo a farci il bagno, voi?». Il più piccolo stava per rispondere affermativamente, ma Marco lo precedè, «Andate, vi raggiungiamo fra un po'».
Lorenzo annuì per poi correre insieme agli altri due ragazzi verso l'acqua.
Mario si girò verso l'attaccante, e gli rivolse uno sguardo confuso. L'altro sorrise, mostrandogli la crema solare. «Mi metti la crema?», gli chiese, girandosi di spalle.
Mentre Mario muoveva delicatamente le mani sulle spalle e sulla schiena lattea del più grande, sentì una strana sensazione. Non era di certo la prima volta che i due avevano questo tipo di contatto, essendo migliori amici da tempo, ma ora che Mario aveva classificato i suoi sentimenti in cazzo-ho-una-cotta-per-il-mio-migliore-amico le cose cambiavano un po' - almeno per lui.
«Hai fatto?», domandò Marco, impaziente di andare in acqua, sembrando un bambino. Non aveva nemmeno notato che il suo migliore amico avesse indugiato un po' più del solito sulla sua pelle.
«S-Sì», rispose il più piccolo, lanciando la crema nello zaino che si erano portati dietro. «Vai tu, io voglio abbronzarmi un po'», disse, stendendosi sulla sdraio.
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who knew
Fanfiction𝙊𝙉𝙀 𝙎𝙃𝙊𝙏𝙎!☀️ ho il sole in faccia se ridi sei bella pure se gridi, posso darti molto di più di ciò che sottolinei nei libri ©itsPaulosgoal; 2017