Una vita senza di te

7

RICAPITOLANDO

GIOVANNI'S POV
-Ok, con questo puoi rimanere per pranzo con me e Leo. Però devo dirti una cosa...-

-Cosa?-
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GIOVANNI'S POV
Che cosa mi dovrà mai dire?

-Dimmi...-

-Parto per qualche settimana, non so se tornerò: potrei anche trasferirmi...-

-Per colpa mia? Andrea, stai facendo una cazzata... non provarci nemmeno ad andare lì! Dove vorresti andare?-

-Non te lo posso dire. In un posto dove nessuno mi cercherà...-

Cazzo! Non può succedere questo... tutta colpa mia, non ci credo! Basta, voglio godermi questa settimana con lui.

-Passiamo questa settimana insieme, almeno.-

-Non posso, mi faresti cambiare idea; ti ho solo chiesto se oggi ti vuoi fermare. Anzi, deciditi: sta per arrivare Leo.-

-Non posso rimanere... non se so che tu partirai.-

Prendo il cellulare e me ne vado. Sbatto la porta di casa e dalla finestra vedo Andrea che si stringe la testa fra le mani... non posso sopportare la vista di lui ridotto in questo stato. Corro, corro fino allo sfinimento... fino a che non arrivo a casa. Naturalmente oggi non mi presenterò a pranzo da lui.

È passata qualche ora: sono le 15:30, ma non mi sono ancora ripreso... tutto quello che sta succedendo nella mia vita mi sembra surreale! Non può succedere realmente: Andrea lo ho conosciuto all'asilo, abbiamo fatto le elementari insieme: io in una classe in più di lui. Abbiamo continuato le medie, io ero sempre il più grande. Poi il liceo... e infine io ho continuando con l'università. Da piccoli scherzavamo sempre sul fatto che io fossi più grande:

FLASHBACK
-Giova, ricordati che un giorno diventerò più grande di te!-

-Continua a crederci...-

-Un giorno ti supererò, diventerò più alto di te... tutti mi guarderanno da come sarò alto!-

-Dai, Andre... non fare lo sciocco...-

-Giova, mi prometti una cosa?-

-Cosa Andre...-

-Promettimi che rimarremo sempre insieme, saremo sempre amici. Anche da grandi, quando ognuno avrà un lavoro.-

-Si Andre... lo sai che per te farei di tutto!-

I piccoli bambini di sei e sette anni si abbracciarono. Erano a casa della nonna di Andrea, in montagna. Erano nel grande giardino colmo di rose, tulipani... era estate, la loro stagione preferita.

-Bambini, venite... vi ho preparato la merenda!-

-Si nonna... arriviamo!-

Andrea e Giovanni si alzarono e si sedettero al tavolo color cielo al centro del giardino.

-Bimbi, guardate qua che vi faccio una fotografia...-

In quel momento Giovanni iniziò ad abbracciare il suo amichetto, a ripetersi che non l'avrebbe mai perso. Sorrisero tutti e due...

FINE FLASHBACK
GIOVANNI'S POV
Aspettate un attimo... io ho quella foto! Preso dalla malinconia di quei momenti, vado in soffitta e cerco fra gli scatoloni, fino a quando... eccolo! Lo scatolone con scritto "Andre e Giova al giardino"... lo scatolone che non avrei mai più creduto di dover cercare! Non voglio rimanere in mezzo a questa polvere, allora decido di scendere in salotto: lì apro lo scatolone e ritrovo vecchi album fotografici e... i vestiti che avevamo addosso quel giorno! Ci sono i miei stivaletti in gomma verdi, la mia maglietta a gialla e i miei pantaloncini neri! La mogliettina rossa di Andre e i suoi pantaloncini... le sue scarpette nere mi ricordano tanto quel posto; sua nonna gli diceva sempre di non saltare nel fango con quelle scarpe. Inizio a sfogliare uno dei cinque album che ci sono lì dentro: niente di niente. Che cazzo però! Decido di mettere via tutti quando mi capita per le mani una busta un po' ingiallita. La apro e trovo quella foto; è un po' sbiadita, ma è lei! Ricordo bene quel tavolo e i fiori che ogni estate cambiavano all'interno del vaso che ne era messo al cento! La osservo bene: quel bambino leggermente riccioluto e pallido sono io... quel bambino un po' cicciotto con la carnagione come la porcellana bianca, con i capelli tendenti al biondo, ma non completamente biondi... è Andrea. Non posso più sopportare tutto questo... non c'è nessuno in casa, quindi mi abbandono ad un pianto chiassoso...

ERICA'S POV
Manca un'ora all'appuntamento con Francesco... non so che mettermi, come truccarmi, come comportarmi. Non lo vedo più da un sacco di tempo (più o meno tre anni). Apro l'armadio e opto per un vestitino semplice azzurro confetto, un po' corto: fa caldo! Mi metto il vestito, infilo i sandali e passo al trucco: eye-liner nero, mascara, correttore e rossetto color pesca... lo stesso che mi sono essa la mattina che Andrea mi ha scoperto. Cerco di scacciare questi pensieri; esco di casa e inizio a camminare.
In dieci minuti sono al bar... Francesco arriverà fra dieci minuti, più o meno. Mi siedo ad un tavolino e guardo il cellulare: due chiamate perse da Andrea... che vuole? Non voleva più rivedermi e mi cerca turo d'un tratto... bah, chi lo capisce!

-Ciao Erica, come va?-

Francesco mi spaventa: arriva da dietro e io non lo vedo.

-Bene bene, tu?-

-Bene... vuoi qualcosa? Offro io!-

-Si, grazie... un cappuccino di soia-

-Sei rimasta vegana... non ci credo!-

-Si, problemi?-

-Ti ho vista molto scossa prima... Erica, lo so che non ci vediamo da molto tempo, ma ti conosco abbastanza per sapere che c'è qualcosa che non va in te. Se vuoi puoi dirmi tutto...-

Cosa dovrei fare? Raccontargli la storia? Si, tanto ormai la sapranno tutti...
***
Passano una decina di minuti in cui racconto praticamente tutto a Francesco. Lui non commenta niente e fa dei cenni con la testa, come per annuire.

-Ah, ho capito... quindi, secondo te Andrea è eccessivo? Per me no...-

-Non ho mai detto questo! Ho solo detto che Giovanni non c'entra molto: gli ho chiesto io di fare l'amore, mica me lo è venuto a chiedere!-

-Ok, calmati... comunque ti vorrei chiedere una cosa...-
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Vi piace il libro? Se si, supportate con una stellina, per favore... comunque faccio la stronza come al solito, e vi lascio col fiato sospeso: che dovrà dire Francesco a Erica? Chi lo sa! *piccolo indizio: IO ahahahah*😂🤦🏻‍♀️
Sto scrivendo questo capitolo all'una di notte quindi, anche se lo posterò domani... buonanotte a tutti!😏