Capitolo 38

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"Mi sento uno schifo...
Voglio averti nel mio letto ed abbracciarti, baciarti, coccolarti, fare l'amore, svegliarmi con il tuo odore...
Voglio tutto questo!
Vorrei solo baciarti, stare con te e amarti da vicino.
Poterti sussurrare "ti amo" all'orecchio per poi baciarti il collo e riempirti di succhiotti così, solo per confermare che tu mi appartieni.
Sfascierei il mondo per te.
Vuoi capirlo o no che mi sto innamorando di te?!" Pronuncia queste parole quasi con rabbia.

Rimango a fiato sospeso, non mi aspettavo questa sua reazione.
Tantomeno una dichiarazione di questo tipo in un momento così.

Non mi esce niente dal bocca e il suo sguardo si fa sempre più triste a causa di questa attesa dovuta alla mia risposta.

Prima che potessi aprire bocca rientra in camera sbattendo la porta e chiudendosi a chiave.

Sono veramente una deficiente.

Tiro immediatamente fuori il cellulare dalla tasca e corro in camera di Chase per cercare sul suo telefono e salvarmi il numero di Payton.

Sarah: Sono una stronza.
Payton: chi sei? Non ho il tuo numero ma non ho voglia di sentire nessuna ragazza adesso.
Sarah: neanche se ti dicessi che sono io?!
Payton: io chi?
Sarah: io Sarah.
Payton: ah
Sarah: non pensavo si potesse cambiare la vita di una persona in quattro giorni ma tu ci sei riuscito. Ho passato i momenti più belli della mia vita qui e so che senza di te adesso nulla ha più senso...
Payton: ti prego dimmelo che non puoi stare senza di me.
Vieni qui nel mio letto e calmami.
Vieni qui e accarezzami i capelli mentre mi abbracci.
Vieni qui e dimmi che sei solo mia, io solo tuo e nessuno potrà mai averti.
Non voglio più una vita senza di te, anche se fai la stronza e te la prendi per la minima cosa.
Sarah: mi spaventa il fatto di avere la consapevolezza che potrei perdonarti ogni cosa.

Sento la chiave girare e mi precipito alla porta fiondandomi tra le sue braccia.

"Non riesco a stare lontana da te dieci minuti per un litigio, non oso immaginare cosa ci aspetterà dopo" dico impedendogli di rispondermi attaccandomi bruscamente alle sue soffici labbra.

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