50 secondi di verità

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Luke's POV
Casa di Ashton
Io: Li ho visti con i miei occhi!
Ashton:Fra, sei sicuro che la tipa che hai visto con Marcus fosse la bionda della festa?
Io:Ne sono certo.
Calum:Beh?
Io:Beh cosa?
Calum: Voglio dire...insomma...
Michael:Insomma, erano in atteggiamenti intimi o no?
Io:Sembrava una chiacchierata tra amici...
Michael:Sembri deluso.
Io:Se li avessi visti limonare sarei corso da Dalya, e forse mi avrebbe dato una seconda possibilità. Non credi?!
Calum:Luke, anche se fosse successo qualcosa tra Marcus e quella ragazza, non credo che Dalya avrebbe dimenticato al volo quello che le hai fatto.
Io:Lo so, è solo che...
Ashton:Amico, l'hai più sentita?
Io:No...
Michael:Mi dispiace dirtelo, ma probabilmente si trova bene con Marcus...
Io:Okay!Mettiamo pure che sia così! Che mi dite dell'amicizia tra Marcus e la bionda?C'è qualcosa sotto, me lo sento.
Calum:Se lo dici tu.
Ashton:Hey, cambiamo per un momento il tema della conversazione, eh?
Michael:Di che vuoi parlare?
Ashton:Avete presente il progetto teatrale di cui ci hanno parlato a inizio anno? Voi parteciperete?
Calum:Pff! Che cazzata!
Michael:Ahahah!
Io:Per favore! Riesci ad immaginare me che recito?!
Ashton:Okay, non ti ci vedo per niente.

Marcus' POV
Caneland Central*
Mi chiedo se le piacciano le ciambelle.
Nel dubbio faccio un salto da Donut king, dove a mio parere vendono le ciambelle migliori di tutta Mackay.

Io: Vorrei innanzitutto 5 cinnamon donuts e poi altre 4 ma con sopra un'aggiunta di cioccolato, grazie.

Una volta pagate ero seriamente tentato di dare un morso ad una di quelle al cioccolato, le mie preferite.
Mi sto dirigendo verso casa di Dalya per farla una sorpresa, non solo per poterla vedere, ma soprattutto per parlare di quanto accaduto ad Illawong Beach.
Voglio affrontare con lei l'argomento della morte del padre.
So di non avere il diritto di importunarla con domande riguardanti la tragedia, ma se voglio che quello che c'è tra noi due funzioni, devo assolutamente farla aprire completamente a me, farle capire che con me può parlare liberamente di questo genere di cose.
Se le cose dovessero mettersi male...Beh, in quel caso userò la carta ciambelle.

Suonai il campanello di casa Martin con insistenza, dato che inizialmente nessuno mi rispondeva.
Sentii finalmente il rumore dei passi di qualcuno avvicinarsi sempre di più, finché la porta non si aprì.
X:Ciao!
Io:Ehm...salve! Lei deve essere la madre di Dalya...piacere, Marcus.
X:Il piacere è tutto mio! Chiamami pure Abbey. Non sapevo che Dalya avesse un ragazzo!
Io:In realtà non siamo una coppia, io vorrei che lo fossimo, ma...insomma...
Abbey:Capisco, la chiamo e le dico di scendere. DALYAAAA!
Entra pure e fai come se fossi a casa tua. Ora però vi devo lasciare, ho delle commissioni importanti da sbrigare, ho appena ricevuto una telefonata importante da lavoro. È stato davvero un piacere Marcus!
Io: Arrivederci Abbey!

Dalya's POV
Mi chiedo perché mia madre abbia tanto da gridare.
Scesi le scale lentamente, ero stanca ed esule da una maratona di serie tv.
Una volta arrivata in salotto vidi una figura maschile di spalle; era Marcus.
Io:Hey norvegese!
Marcus:Hey domatrice di canguri!
Io:Ouch! Non tutti gli australiani hanno un canguro in casa, quindi non chiamarmi più così!
Marcus:E tu non chiamarmi più norvegese! In pratica stai facendo la stessa cosa, mi stai etichettando come ''persona diversa da te''.
Non è bello.
Io:Okay Mr. égalité, fraternité e...
Marcus:Liberté, égalité, fraternité.
Io:Smettila di fare il perfettino! Come fai a sapere tutte queste cose se non frequenti nemmeno le classi?
Marcus:Suvvia Dalya, un minimo di cultura generale!
Io:Cosa hai in mano?
Marcus:Ciambelle!
Io:Davvero? Le adoro!
Marcus:Piacciono molto anche a me, quindi le divideremo.
Io:Okay.

Marcus: Hey ti ricordi del progetto teatrale di cui ti avevo parlato la prima volta in cui ci siamo incontrati?
Io:Sì, perché?
Marcus:Sai già che salto le lezioni senza che nessuno mi dica niente grazie ai soldi di mio padre, ma un insegnante si sta ribellando.
Il Prof. Walker, l' insegnante di teatro, mi ha minacciato dicendo che se non avessi partecipato al suo progetto avrebbe fatto in modo che anche gli altri insegnanti mi si mettessero contro. Insomma, se non partecipo rischio la bocciatura.
Io:Ben ti sta!
Marcus:Parteciperai anche tu, vero?
Io:Sì dai, perché no.
Marcus:Il vero motivo per cui sono venuto non è per parlare di ciambelle, insegnanti o scuola in generale...
So che rivedere Illawong Beach ti ha scossa.
Vorrei che mi parlassi di tuo padre; voglio che tu sappia che con me puoi aprirti completamente.

Mio padre.
Al solo sentire le parole ''tuo padre'' cambiai completamente espressione.
Perché mi sarei dovuta aprire proprio a lui, Marcus Hansen? Voglio dire, non è proprio la persona giusta per parlare di questo genere di cose. Ha tutto: 2 genitori, soldi e felicità.
Perché dovrebbe poi preoccuparsi di me e di ciò che provo?
Forse era meglio quando era un semplice puttaniere. Era o è ancora?
In ogni caso lui non dovrebbe chiedere certe cose.
Io:Con te mi posso aprire completamente?! Ma fammi il favore. Senti Marcus, la messa in scena è finita. Grazie della bellissima giornata a Illawong Beach dove hai finto di preoccuparti per me solo per portarmi a letto. AH! Proprio come stai facendo in questo momento. Sai, hai ragione, non sei come Brad Pitt, ma dovrebbero comunque premiarti per le tue doti da attore!
Marcus:Ma cos-Che dici, Dalya!
Non ho finto neanche un secondo, anzi neanche un millesimo di secondo! Vuoi la verità? Tu mi fai impazzire, quando sono con te non riesco a pensare chiaramente, mi fai dimenticare tutte le preoccupazioni e i problemi che ho a casa.
È vero, il mio passato non mi rende affatto nobile, ma le ragazze che ho portato a letto in precedenza non significano niente. NIENTE. So che hai difficoltà nel credermi, ti capisco.
Facciamo un gioco, si chiama 50 secondi di verità. Ognuno di noi avrà 50 secondi a disposizione per dire la verità, qualcosa che nessuno sa, tranne noi stessi. Inizio io.
Prima ho detto di avere problemi in famiglia.
Beh, sì ho 2 genitori, di conseguenza penserai ''Perché si dovrebbe lamentare?'';vedi, non tutti i matrimoni sono rosei. I miei non si sono mai amati, si sono sposati per convenienza; mio padre era ricco, un buon partito per mia madre.
Mio padre a dire il vero era attratto da mia madre, ma lei non ha mai provato niente nei suoi confronti. Ad ogni modo sono nato io. A loro non importa niente di me, sono solamente il frutto di un'unione tutt'altro che felice, sono soltanto colui che porterà avanti il nome di famiglia, uno strumento che utilizzano quando a loro fa più comodo.
Ultimamente sono molto impegnati con il lavoro, ma io non ci credo. La mia teoria è che non vogliono più vedersi, né tantomeno vedere me. Probabilmente stanno firmando le pratiche per il divorzio nel momento stesso in cui io sto parlando seduto di fronte a te, raccontandoti cose che non ti interessano nemmeno.
Bene, ora tocca a te.

''Wow'' pensai. Si è seriamente aperto a me. Marcus Hansen non smette di stupirmi.
Forse dovrei dirgli anche io quello che ho passato, dopotutto merita di saperlo.

Io:Imposta il timer, Hansen.
Ti ho già detto che Illawong Beach conta molto per me.
Al solo nominare quella spiaggia riaffiorano nella mia mente il sorriso di mio padre unito a quello di mia madre.
Erano così spensierati. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe successo qualcosa di tremendo all'interno di una famiglia così felice? E invece è successo...mio padre un giorno uscì di casa e si tolse la vita gettandosi da un ponte.
Ho pensato a lungo a quel fatto, al perché di un tale gesto...certe volte mi sono persino arrabbiata con lui per avere lasciato me e la mamma da sole, ma sono giunta alla conclusione che probabilmente stava soffrendo.
Soffriva in silenzio, e non ne so il motivo; non lo saprò mai. Se si fosse sentito solo? Solo in questo mondo di merda, in questa società che non guarda in faccia a nessuno, in una comunità in cui regna l'egocentrismo e l'opportunismo. Io non riesco comunque a capire perché non mi abbia nemmeno salutato. Non mi ha mai detto addio.
Io cr-credo che i 50 secondi siano passati.

Detto ciò scoppiai in un mare di lacrime.
Marcus prontamente mi abbracciò, mi strinse forte, ebbi la sensazione che anche lui stesse piangendo. Ma al momento non aveva importanza, eravamo solo io e lui, o forse era meglio dire soli? Soli, senza nessuno che combatta al nostro fianco per rendere le nostre giornate migliori. Ma forse esagero. Io ho mia madre, e, anche se fa strano dirlo, ho lui, ho Marcus. E lui ha me.

*caneland central: è il centro commerciale più grande di Mackay.

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