E poi viene il dopo

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Post-coito: dicesi post coito l'imbarazzante momento successivo al rapporto in cui non si sa bene cosa fare o dire. Non c'è una modalità standard da mettere in atto. Dipende dal partner e dalle circostanze.

Ecco, le mie circostanze non sono delle migliori: sono nuda sul bancone della mia cucina con il mio coinquilino in procinto di abbandonare le mie rotondità e io non ho idea di cosa fare. Salto giù dal ripiano e corro verso la mia camera sperando che non si accorga della vibrazione budinosa del mio corpo? O mi fingo una languida donna sensuale e mi muovo con gesti lenti, distraendolo con la mia arte oratoria? O, ancora, mi copro con tutti i canovacci della cucina prima che lui sia riuscito a dire focaccia?

Inutile annunciarvi che io opto per la prima ipotesi, lasciando un Alex che si rimette le mutande attonito alle mie spalle.

Pochi minuti dopo compare sulla soglia di camera mia in boxer e maglietta, dandomi della pazza nevrotica e avvicinandosi placido al letto.

Post-post-coito: dipendentemente dalla situazione, le persone tendono a condividere il tempo successivo all'atto o meno, dedicandosi a diverse attività. C'è chi fuma e chi mangia. C'è chi si fa le coccole. C'è chi discute la propria performance. E c'è chi dorme insieme.

Poi c'è chi se ne va e chi si trova da solo.

Io sono spesso rientrata nell'ultima categoria.

Alex non lo so, ma da come si è seduto sul mio letto sospetto rientri nei gruppi chiacchierata o dormiamo insieme. Fatto che potrebbe rivelarsi problematico, perché io non condivido il mio spazio. Il mio letto è... Beh, mio.

"Che succede?" Chiede divertito mentre traffico col copriletto per assicurarmi che non mostri troppo del mio corpo. È ridicolo, me ne rendo conto.

"Nulla..."

"Hai intenzione di diventare tutta strana, ora?"

"Sono già strana."

Poi un insopportabile silenzio ci avvolge.

Ecco, questa era una cosa che non avevo preventivato e che mi spaventa un po’: non avevo calcolato che tra me e Alex potesse crearsi un pesante disagio post sesso. Il che è stupido, dato che lui stesso aveva avanzato il timore che farlo avrebbe complicato tutto, ma ora che siamo uno di fronte all’altra non so bene cosa dobbiamo fare.

“Med, è inutile che ti copri... Ho già visto tutto.”

“Beh, ma prima non avevi tempo di analizzare nel dettaglio col tuo occhio bionico.”

“Ti assicuro che ho osservato tutto quello che volevo” ridacchia piegandosi verso di me per darmi un bacio e, involontariamente, mi irrigidisco.

Ora cosa devo fare? No, davvero, cosa devo fare con lui? Abbracciarlo? Offrirgli di dormire con me? Parlargli della qualità della sua prestazione? Cosa?

Io non sono pratica; non sono brava nel prima o nel dopo, forse sono mediocre anche nel mezzo e non ho esperienza della parte più umana delle relazioni con un maschio. Rischio costantemente di fare qualche cazzata.

Al contrario lui non sembra per nulla attraversato dai miei stessi dubbi amletici: anzi, pare a suo agio forse anche più di prima. Fatto assurdo, considerato che l’ho visto nudo come un verme e ha pure rischiato di fare cilecca.

Si alza dal letto tirando le coperte fino a coprirmi il viso; poi, ridendo, si sposta in salotto mentre mi chiede:

“Che mangiamo? Ordiniamo giapponese?”

“Mi fa cagare il giapponese.” bofonchio cercando di liberarmi dalle mie malefiche lenzuola.

“Sempre delicata, eh... Cinese?”

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