Capitolo 9

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Sì, sono viva.

"Sì, sta ancora dormendo, è meglio lasciarlo riposare il necessario” sentì delle voci lontane che mi svegliarono.

Aprì immediatamente gli occhi, quasi pentendomente all'istante perché dei dolori lancinanti si sprigionarono per quasi tutto il mio corpo, tra cui un male di testa tremendo, facendomi mugolare e portare subito una mano sulla fronte come per cercare, invano, di fermare il dolore. Il pulsare alle tempie sembrava non voler diminuire quindi semplicemente mi rassegnai e cominciai a guardarmi intorno. Mi trovavo su un lettino di una stanza d'ospedale, dei tubi sparsi per le braccia e notai anche una benda che mi fasciava la testa. Tossì leggermente, avevo sete ed in quel momento volevo solo dell'acqua. Non avevo nemmeno la forza di chiedermi perché fossi lì.

“Louis!” esclamò qualcuno facendomi sobbalzare ed aumentare, se possibile, ancora di più il mal di testa e quasi me la sentì scoppiare.

Qualche secondo dopo sentì come molteplici occhi guardarmi, così aprii bene gli occhi per vedere chi ci fosse nella stanza. Harry, Marcel, Lou e Félicité non sembravano davvero intenzionati a smettere di fissarmi e mi sentivo davvero a disagio con i loro sguardi addosso che- un secondo. Félicité?

“Félicité” gracchiai appena, sentendo le lacrime agli angoli degli occhi ed il labbro tremare, guardandola mentre si avvicinava lentamente e mi abbracciava -per quel che poteva data la situazione in cui mi trovavo-, “Ma cosa ci fai tu qui”.

“Oh, niente, solo a vedere mio fratello maggiore che non riesce a stare lontano dai guai” ridacchiò lei senza allegria, guardandomi mentre qualche lacrima usciva dai suoi occhi.

Notai solo in quel momento che non aveva nemmeno il mascara addosso, anzi, era completamente struccata, il che era strano dato che lei, di solito, non usciva senza trucco, ritenendosi, come diceva sempre, un 'obriobrio' senza. Alzò lo sguardo e notò che anche Louise non si era truccata quel giorno e notò anche i capelli completamente sparati in aria di Harry e le sue occhiaie, cosa che quasi lo fece preoccupare dato che si prendeva sempre cura della sua pelle e si preoccupava sempre di tenere i ricci ben ordinati. Cosa stava succedendo?

“Da quanto sono qui?” dissi mentre Félicité prendeva l'acqua con la cannuccia e mi faceva bere.

“Da circa... due settimane” e quasi non mi strozzai quando sentì le parole di Lou che intanto si era avvicinata per accarezzarmi i capelli e mi guardava con sguardo triste, “Hai preso una brutta botta, ma poteva succedere di peggio”

“Ma di che stai parlando?” dissi alquanto confuso, non ricordavo davvero niente.

“Uhm, eri corso via dal bar e ti abbiamo cercato dappertutto, poi alla fine abbiamo chiamato la polizia che ti ha trovato a un paio di isolati dal bar” parlò per la prima volta Marcel con tono triste, avvicinandosi al letto, facendomi alzare un sopracciglio, “Eri svenuto sbattendo la testa contro una roccia”

“Oh” uscì un debole suono sorpreso dalle mie labbra mentre il mio sguardo cadeva su Harry che non aveva ancora aperto bocca da quando mi ero svegliato, continuava solamente a fissare il pavimento, non alzando lo sguardo da quando mi ero svegliato.

“Ma cosa sono arrivato lì?” chiesi confuso, sforzandomi, per quel che mi era possibile, di ricordare qualcosa della serata ma davvero, non riuscivo a mettere a fuoco niente di niente.

All'improvviso Harry alzò di scatto la testa e mi fissò con occhi sgranati facendomi stranire dal suo comportamento, ancora di più  quando si avvicinò al letto e mi guardò attentamente, come per capire se stessi mentendo o se stessi dicendo la verità.

“Lasciatemi da solo con Louis” disse con voce dura, e Félicité stava già per rispondergli a tono quando la precedetti stringendole la mano.

Appena i ragazzi uscirono dalla stanza il riccio mi guardò assottigliando lo sguardo e guardandomi negli occhi, avvicinandosi ancora di più a me e facendomi mancare il respiro per la troppo poca vicinanza che c'era tra di noi.

“Non ricordi niente di niente?” chiese di punto in bianco, facendomi sbuffare.

“Ho detto di no” dissi sicuro, e mi parve di vedere come un pizzico di tristezza mischiato a sollievo nella sua espressione, ma durò solamente qualche secondo, il tempo di sbattere le ciglia e la sua solita espressione di seria si fece di nuovo viva.

“Louis, ti devo dire una cos-” non fece in tempo a finire la frase che due infermiere entrarono nella stanza per farmi dei controlli facendo sbuffare Harry.

“Mi scusi signore, ma devo chiederle di lasciare la stanza” disse una delle infermiere con tono freddo ricevendo un'occhiataccia da parte del riccio, dato che, come sempre, non gli piaceva ricevere ordini da parte di nessuno.

Mi guardò un'ultima volta e mi parve di aver sentito la sua mano accarezzare la mia prima di uscire dalla stanza, ma forse l'aveva fatto per sbaglio.

•••

“Senta dottore ma,” disse Harry appena uscì dalla stanza, fermando un dottore che stava passando davanti a lui, “in quanto si può riacquistare la memoria dopo aver sbattuto la testa?”

“Uhm dipende ragazzo” cominciò il dottore, alzando un sopracciglio per la domanda diretta, “In alcuni casi la persona può riacquistare la memoria in qualche settimana, ma in altri casi ci potrebbe mettere anche molti mesi”

Harry ringraziò l'uomo e lo lasciò andare, girandosi passandosi entrambe le mani ai capelli sotto lo sguardo confuso di suo fratello e degli altri ragazzi.

“Cazzo...” mormorò, chiudendo gli occhi e lasciando andare un sospiro frustrato.

×××polpetta time×××

*fischietta e saltella via velocemente per scampare ai forconi delle lettrici*

NON MI UCCIDETE SAPETE CHE VI VOGLIO BENE

vabbbeeeeeeee daiiiiii non aggiorno da soli... tre mesi, pfffff, è pochissimo... si.

magari vi siete dimenticate anche di questa storia, e un po' me lo merito

vabbe tranqui sto scrivendo altri due capitoli cosi non dovete aspettate altri tremila anni

ci sentiamo next week

bye

p.s. non ho ricontrollato il capitolo lollllll

Il Diavolo Veste Prada || Larry Stylinson (SOSPESA E DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora