Capitolo 14

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"Si può sapere cosa sta succedendo?" chiesi spazientito di quella situazione completamente ridicola.

Harry si era rifiutato categoricamente di far entrare lo sconosciuto in casa, quindi quest'ultimo era rimasto sulla soglia della porta con lo stesso ghigno che aveva fin dall'inizio che mi metteva in soggezione mentre il ragazzo accanto a me era rigido e fermo come una statua ed i suoi occhi erano ancora fissi in quelli del ragazzo che non conoscevo. Sapevano entrambi qualcosa che io non sapevo e dovevo mettere fine a quella scenata.

"Oh, io ero passato solamente per vedere se eri... tutto intero" disse ridacchiando il ragazzo di fronte a me, "Ma a quanto pare hai dei vuoti di memoria..." disse con tono pensieroso, per poi sorridere e porgermi la mano, "Io sono Nick"

"Non toccarlo" ringhiò Harry mettendosi di fronte a me come scudo, facendomi sgranare gli occhi, ancora più confuso.

Nick... quel nome lo avevo già sentito.

"E perché? Hai paura che gli faccia del male?" chiese con uno strano tono Nick e il riccio sospirò con tono tremolante sotto il mio sguardo confuso.

"Per una buona volta, potete spiegarmi cosa c'è?!" quasi urlai sulla soglia di un esaurimento nervoso, attirando finalmente l'attenzione dei due ragazzi che sembravano trattarmi come un bambino.

"Forse è meglio che tu te ne vada, Grimshaw" disse Harry, ignorandomi completamente ancora una volta, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Tranquillo leone, me ne vado, perché guardandolo bene alla luce del sole non è neanche poi chissà cosa" disse con tono derisorio Nick, ma non ebbe la possibilità di dire altro che il riccio gli chiuse la porta in faccia con un tonfo, facendomi sobbalzare.

"Si stava riferendo a me?" chiesi piano aggrottando le sopracciglia, perché davvero non ricordavo di aver mai visto quel ragazzo in vita mia.

Harry non rispose, si diresse semplicemente per le scale che portavano nella mia camera e lo seguì silenziosamente, dato che i miei piedi non emettevano alcun rumore date le piastre del pavimento bianche e liscie. Si sedette sul letto, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e prendendosi la testa tra le mani, come se stesse affrontando con sé stesso un discorso che non voleva affrontare a voce. Quel silenzio era fin troppo per la mia pazienza, così semplicemente misi un broncio e mi sedetti sulla sedia della scrivania, probabilmente sbattendo i piedi e comportandomi da bambino ma era solamente per attirare la sua attenzione.

"Mi dici che succede?" mi lamentai supplicandolo con lo sguardo, ed a quel punto mi pentì all'istante di averlo fatto.

"Puoi stare zitto per un fottuto secondo?!" scoppiò facendomi ammutolire all'istante, ma non si fermò lì, "Io sto cercando, Louis, sto cercando di proteggerti da quel verme dopo quel che ti ha fatto, ho fatto di tutto, ho anche chiesto alla tua parrucchiera di far in modo che non ti rintracciasse, ma ha in qualche modo trovato il tuo indirizzo e, cristo, se ti succedesse di nuovo qualcosa del genere io... io-"

"Ma di che stai parlando, Haz? Io quello non l'ho mai visto in vita mia" dissi, non molto sicuro delle mie parole perché una strana sensazione mi colpì in pieno.

"Non... non posso dirtelo, devi ricordarlo tu stesso, io non posso interferire e-" sbuffò, alzandosi e guardandomi per qualche secondo con gli occhi lucidi, "Ho detto troppo" disse, prendendo velocemente i suoi stivali ed indossandoli, uscendo dalla stanza come una furia.

Ma non lo fermai, lo lasciai andare perché non riuscivo a collegare niente delle informazioni che avevo appena ricevuto in così poco tempo, e appena sentì la porta d'ingresso sbattere violentemente crollai. Scoppiai a piangere non solo perché sentivo un mal di testa insopportabile per le troppe emozioni tutte in una volta, ma anche perché avevo fatto arrabbiare Harry ancora una volta per un motivo che non riuscivo a capire. Dovevo ricordare qualcosa? Perché non me lo poteva semplicemente dire lui? Perché era palese che lui sapesse qualcosa, che Nick sapesse qualcosa, che tutti sapessero qualcosa che io non sapevo. Era come se Harry volesse proteggermi da qualcosa ma non capivo davvero cosa. Così l'unica cosa che mi venne in mente di fare fu sdraiarmi sul letto ed abbracciare un cuscino cercando con tutto me stesso di dormire, dimenticandomi di tutto, di Harry, di Nick, di Louise, di mia sorella, di tutti, ed il piccolo pianto che avevo appena fatto aiutò la cosa.

Però sognai mani. Mani che mi toccavano dappertutto, urla, della musica assordante, drink, dolore e... Harry.

•••polpetta time•••

capitolo di passaggio lol

preparatevi all'uragano che sta per arrivare.

probabilmente la parte peggiore della storia *risata malvagia*

POI

HO APERTO UN CANALE YOUTUBE DOVE FACCIO COVER

AAAAAAAAHHHHHH

ho pubblicato il mio primo video (dangerous woman) and i know that non vi interessa ma mi farebbe piacere se andaste a darci un'occhiata (il link è nel mio profilo, in descrizione)

Il Diavolo Veste Prada || Larry Stylinson (SOSPESA E DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora