Capitolo 11

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Leggete il polpetta time plz💕

Gn questo capitolo è più che altro dedicato a quel che sta succedendo a Louis in sto periodo.

“Harry, sicuro di star bene?” chiesi appena uscimmo dall'ospedale.

Erano ormai passate due settimane di completa osservazione, i dottori non si fidavano minimamente del mio stato di salute ed anche mentale, sostenendo che averei dovuto fare qualche seduta da uno psicologo, ma semplicemente rifiutavo le loro continue richieste, perché io stavo benissimo e non avevo bisogno di alcun aiuto o sostegno. Harry, però, era diventato strano, quasi non lo riconoscevo più. Era sempre giù di morale, una volta lo avevo chiamato ma era rimasto a fissarmi per qualche minuto come se non mi avesse sentito e fosse immerso nei suoi pensieri, poi quando lo avevo chiamato era sobbalzato, come se si fosse svegliato all'improvviso. Non mi aveva ancora detto la cosa che doveva dirmi quel giorno, ma quando mettevo in mezzo l'argomento lui lo sviava con delle banali scuse. Stava sicuramente nascondendo qualcosa, ed io lo avrei scoperto, costi quel che costi.

“Uh?” chiese distratto mentre apriva la porta della limousine nera che aveva chiamato per portarmi a casa -gesto fin troppo gentile da parte sua che mi fece insospettire.

“Ho chiesto- vabbe, lascia stare” sbuffai mentre entravo dentro l'auto.

Lui mi seguì silenziosamente mentre l'autista cominciava a guidare, sapendo già dove abitassi. Aprofittai del silenzio creatosi per tirare fuori il cellulare e guardare le notifiche; c'erano alcuni messaggi da parte di mia sorella e Louise, entrambe che mi chiedevano come stessi e se mi fossi ripreso. Entrai su twitter, ignorando completamente lo sguardo insistente di Harry su di me, che probabilmente credeva che non potessi sentirlo. Scorsi qualche tweet di alcuni modelli che seguivo, la maggior parte che si lamentavano del lavoro compiuto quel giorno e di quanto fossero esausti, poi guardai qualche mio messaggio di alcuni miei seguaci che mi auguravano di riprendermi, ma erano veramente troppi per guardarli tutti. E questo mi fece sorridere leggermente.

Poi però andai sugli hashtag in tendenza. Non l'avessi mai fatto. Al secondo posto vidi un hashtag che mi fece alzare il sopracciglio e battere velocemente il cuore: #louisfattummy (*). Cliccai velocemente, pensando che forse non ero io, che c'erano milioni di Louis al mondo e che non dovevo per forza essere io, ma quando guardai le foto abbinate all'hashtag il mio cuore sprofondò. “Appena uscito dall'ospedale e già sembra un obesoabbinato ad una mia foto probabilmente scattata da un paparazzo fuori dall'ospedale. “Un lottatore di sumo potrebbe benissimo prendere il posto da modello di Louis hahaha”, “Mi sorprende il fatto che non abbiano ancora buttato fuori Louis dalla Styles' Company”. E li lessi tutti. Tutti uguali. Tutti che dicevano quanto fossi grasso. Tutti che dicevano che me ne sarei dovuto andare, magari non solo dalla Styles' Company. Tutti che dicevano cose che già sapevo.

Venni riscosso da una mano posata sulla mia spalla che mi scuoteva leggermente facendomi sobbalzare. Spensi velocemente il cellulare per poi girarmi verso Harry che mi guardava con un sopracciglio alzato.

“Siamo arrivati” disse, “Tutto okay?” chiese squadrandomi, cercando di capire cosa avessi.

“Uhm sì. Sisi, tutto okay” dissi evitando il suo sguardo ed uscendo velocemente dall'auto sotto il suo sguardo confuso e con un pizzico di preoccupazione.

Il Diavolo Veste Prada || Larry Stylinson (SOSPESA E DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora