Capitolo 4

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"C'è qualcuno che ti riaccompagna a casa?" chiese Louise, poggiando una mano sulla mia spalla e guardandomi preoccupata, più che altro squadrandomi da testa ai piedi cercando di capire cosa avevo, fallendo.

"No ma, chiamerò un Taxi, nessun problema" gracchiai, schiarendomi la voce, ma me ne pentì un secondo dopo, quando iniziai a tossire per colpa del vomito uscito troppo bruscamente dalla mia gola, probabilmente infiammandomela.

"Lo sai che ti riaccompagnerei io, solo che sono venuto con la mia famiglia e mio padre che ogni volta che ti vede, comincia a chiedermi se siamo fidanzati o cose del genere, come se avessi ancora tredici anni" rise facendomi ridacchiare.

"Non preoccuparti, davvero, a quest'ora ci sarà un autobus od un taxi da qualche parte, no?" dissi, per poi abbracciarla e quasi spingerla verso il SUV che stava aspettando solo lei, ridacchiando quando quasi inciampò per colpa mia.

Mi schiarì di nuovo la voce, stringendomi nel mio cappotto e cominciando a camminare fuori da casa Styles che si affacciava direttamente alla strada, per fortuna, così non avrei dovuto fare tanta strada per arrivare ad una fermata dell'autobus. Presi il mio cellulare e composi il numero del taxista facendo per schiacciare il tasto verde ma urlando subito dopo, quando una mano si posò sul mio fianco ed un'altra evitò il mio pollice di chiamare il taxista.

"Ti do un passaggio io" disse una voce facendomi girare di scatto con il cuore a mille per poi sobbalzare alla vista di Harry col suo solito sguardo duro davanti a me.

"N-no, sta lontano da me" balbettai, indietreggiando e facendo per andarmene quando lui mi prese la mano e mi strattonò verso di lui.

"La mia non era una proposta, ma un ordine" disse con un tono che mi fece raggelare il sangue e quindi annuire lentamente con gli occhi sgranati, fissi sui suoi.

Sempre stringendomi la mano -e, no, tutt'altro che in modo dolce, ma come se non volesse che scappassi-, attraversammo insieme la strada ed arrivammo davanti ad un SUV, nera e non bianca come quella di Louise, ed in quel momento realizzai la situazione. Harry avrebbe potuto farmi qualunque cosa dentro quella macchina. Picchiarmi, legarmi al sedile per poi andare verso il fiume ed uscire dalla macchina cosi da farmici affogare dentro, o addirittura stuprarmi. Così indietreggiai scuotendo la testa, facendolo sbuffare.

"Non fare così, non ti farò del male, voglio solo riaccompagnarti a casa" ruotò gli occhi, aprendo la porta dell'auto e letteralmente buttandomici dentro, facendomi squittire.

Rude.

Appena entrò anche lui, io rabbrividì per colpa del freddo entrato all'improvviso nell'auto. Il riccio notò questo particolare, così accese la macchina e si avvicinò al riscaldatore e, dato che era davanti a me, mi spiaccicai nel finestrino per paura che potesse anche solo sfiorarmi, di nuovo, qualunque parte del corpo. Alzò gli occhi al cielo per la mia reazione esagerata ed accese il riscaldamento, ritornando al suo posto per poi partire.

"Un semplice 'Grazie' non farà male ad anima viva" sbuffò lui.

"Grazie" sussurrai, facendogli sbattere la mano sul volante, facendomi sobbalzare dallo spavento.

"Puoi parlare con un tono più alto la prossima volta?!" gridò, facendomi portare in meno di due secondi le gambe al petto, facendomi tremare.

"Okay" dissi, stavolta con un tono più alto di prima, facendolo sospirare.

"Dimmi la via" disse con tono fermo, calmandosi dalle urla fatte prima e facendomi poggiare il palmo della mano sulla fronte dato che un leggero mal di testa mi colpì.

"N-no" mormorai, realizzando che ero nell'auto di Harry Styles e non doveva andare affatto così.

Cosa avrebbe potuto farmi dopo che avrebbe saputo dove abitavo? Mi avrebbe stalkerato? O peggio ancora?

"Cosa?" disse con tono scioccato, sgranando gli occhi quando saettai fuori dalla macchina e sbattei la portiera, guardandomi intorno e cercando una qualsiasi via di fuga.

Sentì, però, una mano posarsi sulla mia spalla facendomi sobbalzare e girare di scatto. Fin troppo velocemente, lo feci, perché subito dopo scivolai a terra, sentendo un dolore lancinante e, dopo, quella sensazione di vuoto, come se stessi volando nell'aria o galleggiando in un acqua calma, fin troppo calma, ed infine il buio.

•••

"Hai davvero intenzione di buttargli dell'acqua gelida in faccia?!" sussurrò in modo sforzato una voce, facendomi mugolare e rigirare nel morbido ripiano in qui ero sdraiato.

"E come vuoi svegliarlo, sentiamo. Con un dolce bacio? Non è una principessa, Harry!" disse un'altra voce, facendo sbuffare l'altra persona.

la mia principes- zitto, si sta svegliando" sussurrò alla fine quando cominciai ad aprire gli occhi, strizzandoli subito dopo quando una luce, probabilmente proveniente da una finestra, mi colpì in pieno facendo ridacchiare i due davanti a me.

"Ma che succe- dove sono?!" esclamai impaurito, guardandomi intorno e sgranando gli occhi quando vidi i due ragazzi di fronte a me, sentendomi svenire per la seconda volta.

Vi era Harry davanti a me, ma poi... un altro Harry? Per caso vedevo doppio?

•••Polpetta Time•••

ehehehe

SCUSATE PER IL RITARDO BUT COL NATALE E CAPODANNO SONO STATA IMPEGNATA :C

anyway

non ho ricontrollato il capitolo

...di nuovo :D

bye

Il Diavolo Veste Prada || Larry Stylinson (SOSPESA E DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora