“Voglio tornare a casa” dissi chiudendo gli occhi ed ignorando i continui lamenti da parte di Harry e suo fratello.
Fratello.
Fratello Gemello.
“Se magari uscissi da quella porta!” urlò Harry dall'altra parte della porta.
Misi il broncio e mi alzai in piedi dopo essere rimasto per quasi mezz'ora appoggiato alla porta del bagno, chiusa a chiave. Ero corso a nascondermi lì dentro dopo aver urlato per scappare da quei due mostri identici. Ero preso dal panico! Un Harry bastava ed avanzava. Un ragazzo che ogni giorno mi torturava anche con la sua sola presenza era sufficiente. Una persona che mi ha fatta aprire gli occhi ed ha fatto in modo che migliorassi il mio corpo bastava.
Mi avvicinai lentamente alla porta e feci scattare la serratura, sentendo dei respiri di sollievo dall'altra parte. Aprii la porta ed uscì a testa bassa, cercando di non incontrare lo sguardo curioso dei due di fronte a me, e dirigendomi subito dopo verso il salotto dove vi erano tutte le mie cose.
“Vuoi che ti chiami un taxi?” chiese il ragazzo identico ad Harry, incrociando le braccia e guardandomi con sguardo preoccupato mentre l'altro alzava gli occhi al cielo.
“Non è impedito, coglione” disse infatti, facendomi sbuffare per poi spostare lo sguardo sul ragazzo di cui non sapevo il nome, e che in confronto ad Harry sembrava gentile.
“Sì, grazie” dissi sorridendogli, sedendomi sul divano e prendendo il mio cappotto.
Il gemello ricambiò il sorriso, battendosi poi una mano sulla fronte:"Oddio, sono un vero maleducato, dovrei presentarmi prima di tutto!" esclamò, tendendo la mano destra in avanti per stringere la mia:"Marcel Styles, piacere."
Ricambiai la stretta:"Louis Tomlinson, il piacere è mio. Avevo già sentito parlare di te." risposi educatamente.
"Già!" ridacchiò allegramente:"Il vantaggio di avere un fratellino famoso! Sono più vecchio di qualche secondo." mi spiegò, orgoglioso, scompigliando i ricci di Harry, che si affrettò subito a risistemarli, borbottando contrario.
"Bhe, è stato un vero piacere conoscerti, ora però penso che tu voglia tornare a casa, ti chiamo un..."
"Non c'è bisogno di chiamare un taxi." lo interruppe Harry, per poi lanciarmi un'occhiata:"Lo posso accompagnare io."
"NO!" strillai, per poi schiarirmi la voce imbarazzato:'Volevo dire... no, grazie, un taxi andrà benissimo."
Dire che lo sguardo del modello era furioso sarebbe un eufemismo, ma mentre Marcel mi accompagnava alla porta, mi voltai per un ultimo attimo e, tra tutta quella rabbia, mi parve di scorgere un pizzico di delusione, prima che Harry distogliesse lo sguardo con uno scatto improvviso.
"Eccoci qua, Louis." esclamò tutto d'un tratto il gemello, con il suo caratteristico entusiasmo, facendomi sobbalzare:"Il taxi ti aspetta in fondo al vialetto, ti accompagnerei, ma non mi va di lasciare Harry solo."
"Capisco." risposi soltanto. Invidiavo il legame così forte che c'era tra loro, una cosa in più che avevo da invidiare a Styles, dato che potevo solo sognare un rapporto del genere con le mie sorelle.
"A proposito di Harry..." continuò Marcel, impedendomi di abbandonare casa loro:"Non so quale deplorevole comportamento stia tenendo con te per terrorozzarti così tanto, ma sappi che solo il dieci percento delle cose che dice le pensa veramente. Non è bravo a socializzare, ma in realtà penso che tu gli stia simpatico! Abbi solo pazienza e, se ti farà stare male, non esitare a dirmelo, ci parlerò io. Arrivederci, Louis!" concluse, con un largo sorriso che ricambiai.
Lo salutai con un cenno della mano e mi diressi sospirando verso il taxi che sapevo mi aspettasse fuori dal cancello.
Sobbalzai, quando qualcuno mi posò una mano sulla spalla e mi voltai di scatto, senza riuscire a capire se lo spilungone riccio che avevo davanti fosse Harry o Marcel.
Per mia sfortuna si rivelò essere il primo, dati gli indumenti firmati che indossava:"Louis, io..."
"No, Harry, non verrò a casa con te, smettila di... di essere così..."
"Louis, l'unico che deve smettere di essere qualcuno qui sei tu." sibilò duramente, prima di addolcire il tono:"Io volevo solo dirti..."
"Cosa?"
Silenzio.
Harry non parlò più per qualche secondo, prima di mollare la presa sul mio cappotto, frustrato:"Niente, non volevo dirti niente."
Abbassai lo sguardo, voltandomi:"Oh... ok."
"Louis."
Mi fermai di nuovo, girando il viso da un lato per fissarlo:"Sì?"
"Buonanotte."
"Buonanotte, Harry."
"Ci... ci vediamo domani."
"Sì, lo so."
"L..."
Mi voltai del tutto, spazientito e, raccolto un po' di coraggio, mossi qualche passo nella sua direzione:"Harry, se... se c'è qualcosa che devi dirmi, fallo ora, ok?" balbettai titubante, non sapendo come avrebbe reagito.
Lui aggrottò le sopracciglia:"Ti ho detto che non ho niente da dirti. A domani, Tomlinson." sputò, velenoso e voltandosi per andarsene.
Me ne andai anche io, percorrendo gli ultimi due metri di vialetto che mi separavano dal taxi, ma quando stavo per entrarvici, udii qualcuno correre e, poco dopo, un paio di braccia mi avvolsero da dietro.
"Buonanotte, Lou."
Detto questo, mi stampò un bacio sulla guancia sinistra e sciolse l'abbraccio.
Non mi servì voltarmi per capire che era stato Harry.
Il mio cuore che batteva a mille nella cassa toracica me l'aveca fatto capire da solo.polpetta time
Oooooddddddiiiioooo
Ok
Zau
*respira*Zau gentah, io sono la tipa che Susie ha scelto per cosare le storie.
Ok
So che molte di voi
No, scherzavo, tutte voi
Sono contrarie a questa sua scelta ma vi assicuro che non è una cosa tanto rose e fiori anche per me dato cHE SONO PREOCCUPATISSIMA
MI AUGURO CHE NON STIA LEGGENDO STA MERDA DI CAPITOLO PERCHÈ STO PER DIRE CHE HO UNA PAURA FOTTUTA DI DELUDERLA e niente
Che bello ridicolizzarsi davanti agli esseri umani
:D
Ok
Me ne vadoZau
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Il Diavolo Veste Prada || Larry Stylinson (SOSPESA E DA REVISIONARE)
Fanfiction(SOSPESA E DA REVISIONARE) Larry Stylinson *** Dove Louis Tomlinson è il nuovo modello della Styles' Company, ovvero dove il figlio del creatore di questa azienda è uno dei modelli più conosciuti e talentuosi d'Inghilterra, Harry Styles. ••• Scene d...