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"Pronta per quel caffè?" una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.
Porto una mano al cuore mentre mi giro. Davanti a me c'è un Luke sorridente.
"Certo" cerco di sorridere. Non mi piace molto l'idea di passare del tempo con un estraneo, ma a un buon caffè non si dice mai di no. E poi stamattina mi ha vista sbucare fuori da uno sgabuzzino e mettermi a piangere come una matta.
"Perfetto,seguimi" dice girandosi e avviandosi per il corridoio.
Do un colpo all'armadietto che si chiude e lo seguo.
Quando arriviamo alla sua macchina mi rendo conto che è una pessima idea. Non posso salire in macchina con uno sconosciuto qualsiasi, potrebbe essere lui il vero matto.
Vedendomi esitare sospira e mi apre la portiera.
" Andiamo solo in un bar in centro, faremo prima in macchina" cerca di rassicurarmi. Faccio scorrere lo sguardo dalla macchina nera tenuta in condizioni perfette a lui. Vedendo che non rispondo sul suo viso cala un'ombra. Sembra spaventato e imbarazzato "Se non..." comincia,ma non lo faccio finire che salgo in macchina. Voglio dargli una possibilità.
Lui fa il giro e si siede vicino a me con un sorriso timido. Accende la macchina e ben presto siamo fuori dal parcheggio della scuola.
Guida con prudenza,con una lentezza che di solito i maschi non hanno. Probabilmente ci avremmo messo di meno a piedi,ma non lo dico.
Con la massima attenzione e 10 manovre riesce a parcheggiare davanti a un bar.
Aveva detto un bar in centro,ma questo non è il centro.
Mentre scendo sento l'ansia salire. Siamo alla fine di una stradina con dei sacchetti dell'immondizia ai bordi. Non sembra esserci anima viva.
Mi giro verso di lui con occhi spalancati.
Dove diavolo siamo?
Lui  è davanti a una porta di legno e mi fa cenno di entrare prima di spingerela e scoprirci dietro.
Ora ho due scelte.
Uno: mettermi a camminare da sola in questo posto fuori dal mondo
Due: entrare e sperare di non morire.
Mi catapulto verso la porta e quando la spalanco resto innorridita.
Una puzza di alcol e fumo mi invade le radici arrivando fino ai polmoni. È così forte che è come se fossi ubriaca e stessi fumando.
Mi faccio coraggio ed entro.
Il locale è pieno,da ragazzini a vecchiette sparsi per la sala. Sembra che tutti si divertano.
La sala è quasi immersa nel buio se non fosse per qualche lucetta qua e là. Ci sono dei tavoli ai lati e davanti a me c'è il bancone. Appena noto Luke corro da lui.
"Che posto è?" gli chiedo subito.
Lui si gira verso di me e mi porge una tazza tenendone un'altra con la mano destra.
"Un bar" risponde semplicemente.
Prendo la tazza con l'intenzione di rovesciargliela addosso,ma poi sospiro e ci ripenso.
Sono ancora viva. Magari questo il suo genere di bar.
Assaggio il caffè nella tazza e rimango stupita. È davvero buono.
"Allora" comincia guardandomi curioso.
"È una tua abitudine nasconderti nei ripostigli?" chiede con un sorrisetto. Non sembra mi stai prendendo in giro, sembra solo divertito dalla situazione e come biasimarlo.
"Un cretino mi ha chiusa dentro" sbuffo bevendo un altro sorso del magico caffè.
"Ti hanno chiusa nello sgabuzzino?" chiede allarmato.
"Si" sospiro imbarazzata.
"Chi?Perché?" sposto lo sguardo da lui alla tazza che ho in mano. Vorrei gridare che è tutta colpa del ragazzo misterioso,ma non ne sono sicura e non posso incolpare una persona senza prove. Apro la bocca per rispondere, ma prima che possa parlare qualcuno mi precede.
"Allora è questo il tuo «ho da fare»" dice qualcuno avvicinandosi a noi.
Un ragazzo con i capelli biondi pettinati all'indietro e gli occhi blu si ferma vicino a Luke con un sorrisetto idiota.
Assottiglio lo sguardo per cercare di capire dove l'ho visto. Sento le rotelle nel cervello girare mentre torno indietro con i ricordi.
"Cosa c'è West?"chiede esasperato Luke.
West,West,West..... certo ha delle lezioni con me.
"Volevo invitare te"gli occhi blu di West scattano a me "e il tuo «ho da fare» alla festa di stasera a casa mia" mi sorride e si avvicina.
" Puoi invitare chi vuoi,ci sarà alcol per tutti" sussurra prima di superarmi e sparire alle mie spalle.
"Vuoi andarci?" chiede Luke scrutandomi attentamente.
Le feste non sono esattamente il mio genere di divertimento, ma se questo è l'anno dei cambiamenti è l'ora di cominciare.
"Si" rispondono non tanto convinta."Pronta per quel caffè?" una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.
Porto una mano al cuore mentre mi giro. Davanti a me c'è un Luke sorridente.
"Certo" cerco di sorridere. Non mi piace molto l'idea di passare del tempo con un estraneo, ma a un buon caffè non si dice mai di no. E poi stamattina mi ha vista sbucare fuori da uno sgabuzzino e mettermi a piangere come una matta.
"Perfetto,seguimi" dice girandosi e avviandosi per il corridoio.
Do un colpo all'armadietto che si chiude e lo seguo.
Quando arriviamo alla sua macchina mi rendo conto che è una pessima idea. Non posso salire in macchina con uno sconosciuto qualsiasi, potrebbe essere lui il vero matto.
Vedendomi esitare sospira e mi apre la portiera.
" Andiamo solo in un bar in centro, faremo prima in macchina" cerca di rassicurarmi. Faccio scorrere lo sguardo dalla macchina nera tenuta in condizioni perfette a lui. Vedendo che non rispondo sul suo viso cala un'ombra. Sembra spaventato e imbarazzato "Se non..." comincia,ma non lo faccio finire che salgo in macchina. Voglio dargli una possibilità.
Lui fa il giro e si siede vicino a me con un sorriso timido. Accende la macchina e ben presto siamo fuori dal parcheggio della scuola.
Guida con prudenza,con una lentezza che di solito i maschi non hanno. Probabilmente ci avremmo messo di meno a piedi,ma non lo dico.
Con la massima attenzione e 10 manovre riesce a parcheggiare davanti a un bar.
Aveva detto un bar in centro,ma questo non è il centro.
Mentre scendo sento l'ansia salire. Siamo alla fine di una stradina con dei sacchetti dell'immondizia ai bordi. Non sembra esserci anima viva.
Mi giro verso di lui con occhi spalancati.
Dove diavolo siamo?
Lui  è davanti a una porta di legno e mi fa cenno di entrare prima di spingerela e scoprirci dietro.
Ora ho due scelte.
Uno: mettermi a camminare da sola in questo posto fuori dal mondo
Due: entrare e sperare di non morire.
Mi catapulto verso la porta e quando la spalanco resto innorridita.
Una puzza di alcol e fumo mi invade le radici arrivando fino ai polmoni. È così forte che è come se fossi ubriaca e stessi fumando.
Mi faccio coraggio ed entro.
Il locale è pieno,da ragazzini a vecchiette sparsi per la sala. Sembra che tutti si divertano.
La sala è quasi immersa nel buio se non fosse per qualche lucetta qua e là. Ci sono dei tavoli ai lati e davanti a me c'è il bancone. Appena noto Luke corro da lui.
"Che posto è?" gli chiedo subito.
Lui si gira verso di me e mi porge una tazza tenendone un'altra con la mano destra.
"Un bar" risponde semplicemente.
Prendo la tazza con l'intenzione di rovesciargliela addosso,ma poi sospiro e ci ripenso.
Sono ancora viva. Magari questo il suo genere di bar.
Assaggio il caffè nella tazza e rimango stupita. È davvero buono.
"Allora" comincia guardandomi curioso.
"È una tua abitudine nasconderti nei ripostigli?" chiede con un sorrisetto. Non sembra mi stai prendendo in giro, sembra solo divertito dalla situazione e come biasimarlo.
"Un cretino mi ha chiusa dentro" sbuffo bevendo un altro sorso del magico caffè.
"Ti hanno chiusa nello sgabuzzino?" chiede allarmato.
"Si" sospiro imbarazzata.
"Chi?Perché?" sposto lo sguardo da lui alla tazza che ho in mano. Vorrei gridare che è tutta colpa del ragazzo misterioso,ma non ne sono sicura e non posso incolpare una persona senza prove. Apro la bocca per rispondere, ma prima che possa parlare qualcuno mi precede.
"Allora è questo il tuo «ho da fare»" dice qualcuno avvicinandosi a noi.
Un ragazzo con i capelli biondi pettinati all'indietro e gli occhi blu si ferma vicino a Luke con un sorrisetto idiota.
Assottiglio lo sguardo per cercare di capire dove l'ho visto. Sento le rotelle nel cervello girare mentre torno indietro con i ricordi.
"Cosa c'è West?"chiede esasperato Luke.
West,West,West..... certo ha delle lezioni con me.
"Volevo invitare te"gli occhi blu di West scattano a me "e il tuo «ho da fare» alla festa di stasera a casa mia" mi sorride e si avvicina.
" Puoi invitare chi vuoi,ci sarà alcol per tutti" sussurra prima di superarmi e sparire alle mie spalle.
"Vuoi andarci?" chiede Luke scrutandomi attentamente.
Le feste non sono esattamente il mio genere di divertimento, ma se questo è l'anno dei cambiamenti è l'ora di cominciare.
"Si" rispondono non tanto convinta.

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