Questa sì che si può definire una pessima giornata: prima sono stata minacciata da Greace e poi insultata da Cameron.
E io che speravo solo di poter ricominciare,trasferendomi in un'altra città,mi ritrovo a correre per il parcheggio con una lacrima solitaria che scivola delicata sulla mia guancia.
In lontananza riesco a distinguere la macchina di mio padre,non so niente di macchine,ma questa deve costare molto:è piccola e perfetta per volare via con il vento,i vetri sono oscurati e il tetto è apribile.
Apro la portiera facendolo sussultare e mi butto sul sedile.
Non mi aspettavo di rivederlo ora,non doveva venire ora.
Faccio un respiro profondo preparandomi per affrontare anche lui.
Sembra che il destino non abbia ancora finito con me.
"Come...come va?"chiede in sussurro impacciato.
"Ok"rispondo semplicemente stringendo le mani in due pugni.
"Ok..."risponde lui mettendo fine alla nostra conversazione.
Vorrei dirgli che non può tornare dal nulla,come se non se ne fosse andato anni fa.
Non può fare come se fosse ancora parte della mia vita.
"Una volta a settimana verrai da me,decidi tu il giorno e fammelo sapere"dice fermandosi davanti alla casa di mia madre.
Assolutamente no.
"No,grazie"rifiuto e apro la portiera.
"La mia non era una domanda,sono ancora tuo padre"il suo tono autoritario mi fa montare la rabbia dentro.
"A si?sei ancora mio padre?sicuro?
Allora,caro Papà,dov'eri l'anno scorso quando hanno cercato di spararmi?dov'eri quando sono andata in ospedale?Dov'eri quella stupidissima notte in quello stupidissimo bosco?"urlo facendo uscire tutte le domande che mi vorticano in testa da anni...da quando se n'è andato.
"No,mi spiace per me sei solo un estraneo"dichiaro in un sussurro strozzato e sbatto la portiera.
Corro in camera,mi metto velocemente una tuta e mi butto sul letto con l'intenzione di non alzarmi mai più.
La testa mi sprofonda sul cuscino e le litigate della giornata si fanno spazio nella mia testa,sovrapponendosi,schiantandosi come delle meteore cadute dal cielo contro il mio cuore.
Voglio spezzarti
Ragazza che non significa niente
Mi giro sul fianco cercando di allontanare tutto da me fino ad addormentarmi con ancora qualche lacrima ferma sulla pelle liscia delle guance per ricordarmi del mio dolore.
***
"Mmm" mugolo rigirandomi nel letto.
Un rumore continuo si è insinuato nei miei sogni per riportarmi alla realtà dalla quale voglio solo scappare.
"Non sono pronta" sussurro cercando di riaddormentarmi, ma quel suono si fa più insistente costringendomi ad aprire gli occhi.
L'orologio segna le 18.30 quindi potrebbe essere.....beh nessuno.
Lentamente mi alzo e mi trascino fino alla porta.
Non guardo nemmeno in che stato sono e mentre apro la porta mi scappa anche uno sbadiglio.
"Hem...Nat" la voce di Luke mi fa sussultare e spalancare gli occhi.
Davanti a me ci sono sei paia di occhi,ma i miei si fermano in quelli verdi smeraldo che mi guardano divertiti.
"Cosa...Cosa ci fate qui?" Chiedo in imbarazzo.
"Vieni al cinema con noi?" Chiede Ella battendo le mani.
Faccio scivolare il mio sguardo sulla tuta grigia che copre il mio corpo e poi su Cameron.
I suoi occhi sono fissi nei miei e per la prima volta mi sembra di essere in sintonia con lui.
"Hem...si dai vieni" prova a convincermi lui chiaramente in imbarazzo.
È la prima volta che mi vuole con loro ed è anche la prima volta in cui non mi tratta come se mi odiasse.
Tranne per quella volta al mare.
Il suo sorriso timido mi convince ad accettare.
"Hem..ok" rispondo anch'io timidamente.
"Cameron voleva dirti un'altra cosa"interviene Luke catturando l'attenzione di entrambi.
Cameron lo fulmina con lo sguardo,ma poi incrociando il mio sospira.
"Si,posso parlati?"chiede così a bassa voce che faccio fatica a sentirlo.
Adesso sembra più calmo...quasi intimorito,ma io non sono pronta a stare da sola con lui,soprattutto se il suo "parlare" significa insultarmi.
Apro la bocca per dirgli che non voglio parlare con lui se mi deve dire altre cattiverie,ma Ella mi precede.
"Certo che puoi,io e Luke vi aspettiamo al cinema" risponde facendomi l'occhilino.
Vorrei strozzarla,ma prima che possa ribattere si gira e trascina Luke via con se.
Stringo forte i denti mentre riporto l'attenzione su Cameron.
"Dimmi" dico puntando i miei occhi nei suoi che cercano di fuggire.
"Posso entrare?" Domanda ignorandomi.
Sono tentata di dirgli di no,ma la curiosità ha la meglio e mi sposto quel tanto che basta per farlo passare.
La sua mano sfiora la mia e sento piccoli brividi arrivare fino al braccio.
La togliamo nello stesso momento come se entrambi avessimo sentito i brividi.
I suoi occhi cercano delle risposte che non posso dargli.
Faccio un l'altro passo indietro e mi schiarisco la voce.
"Cosa devi dirmi Cameron?" Gli domando in un sussurro mentre lo guardo aggirarsi nel mio salotto.
I suoi occhi scorrono dalla tv a 100 pollici alla libreria laterale in legno di quercia per poi scivolare sulla portafinestra e fermarsi su di me.
"Ecco...vedi...io..."comincia passandosi una mano tra i capelli.
I suoi occhi evitano i miei e capisco che è agitato,ma perché?
"Sembro un moccioso del cazzo" sussurra imprecando.
I suoi occhi si scontano con i miei e vedo la sua solita determinazione bruciargli dentro mentre mi viene incontro.
Vorrei fare un passo indietro,vorrei allontanarmi,ma il mio corpo non è d'accordo così mentre lui si avvicina io resto ferma sul posto.
Si ferma ad un passo da me e posso sentire il calore il suo profumo di menta avvolgermi.
"Scusa se ti ho trattato di merda,insomma non volevo"dice,ma non ci crede nemmeno lui "cioè,si lo volevo,ma mi sono pentito quando ti ho vista andare via sull'orlo delle lacrime." Ho un groppo in gola che mi impedisce di parlare mentre cerco di capire le sue parole.
Si sta davvero scusando?
Gli dispiace davvero?
Mentre cerco delle risposte nei suoi occhi lui continua,uccidendo ogni speranza "ormai siamo nello stesso gruppo di amici e anche nella stessa classe,non potremmo evitarci neanche volendo" dichiara e la verità mi colpisce in pieno.
Non potremmo mai evitarci
È per questo che si è scusato...per non aver problemi con Luke.
Mi allontano e giro la testa di lato per non incontrare i suoi occhi.
Pensavo davvero che volesse scusarsi?Che fosse davvero pentito?
"Amici?" Chiede e io mi limito ad annuire accettando di passar sopra le sue cattiverie.
Lui sospira sollevato e io mi giro per andare a prepararmi.
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Il mio sorriso sei tu
RomanceUn nuovo anno,nuove emozioni. Nat pensa che sia un anno come gli altri fatto da scuola e pomeriggi con Ella,la sua migliore amica,ma non sa che tutto sta per cambiare. Nella solita scuola,tra la massa dei soliti studenti incontra due occhi nuovi che...