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"Sorellina" una voce roca si insinua nel mio sogno insieme ad una luce.
Mi giro dall'altra parte dando le spalle alla porta mentre provo ad ignorare i rumori provocati dai passi di mio fratello sul parquet.
Sento il materasso abbassarsi e la sua mano appoggiarsi sulla mia spalla scuotendola leggermente.
Mi sento in bilico,come se fossi un po' di qua e un po' di la ed è una sensazione fastidiosamente piacevole.
Però molto meglio dormire
Scuoto la testa e porto la coperta sopra la testa.
Sento mio fratello ridacchiare e poi il materasso alzarsi.
Finalmente posso dormire!
Appena sento i suoi passi sul parquet e poi la porta chiudere rilascio un sospiro.
Quando vuole sa essere infinitivamente dolce,ma anche un rompiscatole unico.
Strofino la guancia sul cuscino scivolando lentamente nel mondo dei sogni,ma proprio quando sono quasi arrivata,proprio quando mi manca un passo la porta si spalanca e ricompare la luce.
Sento dei passi,ma sono troppo titubanti per mio fratello.È come se non fosse sicuro di cosa fare,dove andare.
Come se non fosse a suo agio mentre mio fratello lo è anche troppo.
Il letto si abbassa e una mano incerta mi da dei colpetti sulla schiena.
Ok,ora lo uccido.
Con una mossa veloce afferro il cuscino e girandomi lo scaglio addosso a mio fratello.
Quando questo urla però mi rendo conto che non si tratta di mio fratello ma di...
"Luke" urlo allora io con gli occhi sgranati.
Cosa cavolo ci fa in camera mia?
Luke fa scorrere velocemente gli occhi nella stanza come se stesse pensando il perché si trovasse lì.
Una risata ci fa volare verso la porta dove mio fratello,appoggiato allo stipite,se la ride.
Afferro il cuscino e lo lancio verso di lui,questo vola,vola,vola mentre tutti lo guardano con occhi spalancati per poi cadere a metà strada.
Io sbuffo infastidita mentre i due uomini che hanno invaso la mia stanza scoppiano a ridere.
Ok ora li uccido entrambi.
Con quale forza?
Sbuffo sempre più infastidita mentre mio fratello si avvicina.
"Eddai sorellina almeno sei diverte,è un'ottima qualità" dice provando a restare serio,ma appena gli lancio un'occhiataccia scoppia a ridere.
Mi strofino gli occhi con i pugni chiusi e guardo Luke.
Lui sembra ancora un po' imbarazzato,ma almeno sorride.
"Ero venuto a prenderti,volevo portarti a mangiare e poi magari al cinema e alla fine ancora a mangiare" le ultime tre parole le ha susurrate come se non fosse sicuro di volerle dire.
Il suo sguardo gira per la stanza senza incrociare il mio chiaramente imbarazzato e io non posso far a meno di sorridere.
"Vado a prepararmi" dichiaro alzandomi.
Sul suo sguardo compare un sorriso sorpreso mentre io mi alzo.
"Ei e se volessi passare un po' di tempo con te?" Domanda mio fratello fingendo di mettere il broncio "non mi avevi detto di avere tutti questi corteggiatori" commenta con un sorriso malizioso che gli scopare appena gli tiro una leggera sberla sulla testa.
"Ei non essere violenta" esclama massaggaggiandosi la nuca mentre io apro l'armadio.
Lo guardo per pochi secondi prima di prendere i soliti pantaloni neri strappati e una felpa nera.
Ti sembrano i vestiti adatti ad un appuntamento?
Non è un appuntamento e non ho voglia di farmi bella.Io sono così.
Mi giro con un sopracciglio alzato guardandoli. Certo che a volte devi proprio spiegargli tutto a sti uomini.
I loro sguardi si fanno confusi finché non capisco che devono uscire.
"Non farti troppo bella" dice mio fratello scompigliandomi i capelli prima di uscire.
Sospiro finalmente sola.Dopo ieri sera avrei voluto restare da sola a rinvagare il passato e decidere cosa fare per il futuro,invece mi trovo a dover passare tutta la giornata fuori.
Non dico che mi dispiaccia stare con Luke,ma oggi avrei preferito restare sola.
Fisso il mio riflesso nello specchio mentre mi pettino e la mia mente viaggia nel tempo.
"Una volta ti piaceva" la frase di Jace torna a galla portandosi dietro tutti i ricordi che ogni giorno cerco di lasciare nel passato.Nella mia mente si susseguono immagini,frasi e sensazioni e prima che me ne renda conto delle lacrime piene del mio passato scivolano sulla mia pelle.
Si sbaglia,non mi piaceva,fingevo mi piacesse.
"Sei pronta?"la voce di mio fratello mi riporta alla realtà e mi rendo conto di essere ferma davanti allo specchio da vari minuti.
Gli occhi sono gonfi mentre piccole lacrime scivolano sulle guance fino al collo.
Mi asciugo velocemente le lacrime,faccio un respiro profondo e apro la porta.
Devo solo fingere non sia successo niente.
Devo solo fingere...Come sempre.
Mentre scendo le scale il mio telefono comincia a vibrare nella tasca dei jeans creando un formicolio su tutta la gamba destra.
Corrugo la fronte guardando il numero sconosciuto e mi porto il telefono all'orecchio un po' titubante.
"Pronto?" Domando incerta.
Dopo il bosco ho ricevuto molte telefonate da ragazzi che volevano divertirsi.
Inizialmente queste telefonate non facevano che aumentare le lacrime e il panico,ma con il tempo ho capito che questi ragazzi non comprendevano davvero quello che era successo...ma dopotutto non l'avevano vissuto.
"Natalie"la voce dall'altro capo mi fece bloccare sull'ultimo gradino.
Perché ha il mio numero?
Ma soprattutto perché mi sta chiamando?
"Cameron?"chiedo pensando di aver sentito male.
"Si imbranata sono io" scatta con voce rude.Apro la bocca per insultarlo,ma non mi esce niente.Non ero pronta ad un attacco,non ero pronta a combattere.
Lui sospira frustato,posso quasi vederlo mentre cammina avanti e indietro passandosi le mani tra i capelli.
"Senti scusa,non volevo.Ma quello che è successo ieri....."sospira di nuovo rimanendo in silenzio per diversi secondi.
" Come stai?" Chiede infine.
Come sto?Non lo so.
Non ho avuto il tempo di pensarci,di metabolizzare l'incontro con Jace.
È come se me lo fossi solo immaginato,come se sapessi quello che è successo,ma non volessi accettarlo.
"Bene" rispondo entrando in corridoio.
Mio fratello e Luke se la ridono alla grande spintonandosi come se fossero amici da tanto.
"Ei Nat?Ci sei?" Mi richiama Cameron.
"Si,dimmi" rispondo andando in cucina.
Non so perché ma quando sono al telefono cammino.
È più forte di me,non posso stare ferma.
"Ok non mi stai ascoltando" deduce.
"Si invece e con molto interesse" risposi ironica.
"Domani passo a prenderti alle 11,ti porto a pranzo" dichiara come se fosse ovvio.
"Non mi sembra di aver accettato" rispondo un po' infastidita dal suo comportamento.
Se vuole può chiedermelo non ordinarmelo.
"Te l'ho chiesto,ma sei sulla luna,quindi ho preso la decisione per entrambi."
Non so perché,ma le mie labbra si piegano in un sorriso quando capisco che vuole passare del tempo con me,senza Luke,solo noi due.
Non sta fingendo.
"Ei Nat,andiamo?"mi chiede Luke entrando in cucina.
"Luke?"domanda Cameron in un misto tra irritato e sorpreso.
"Comunque per domani è no.Ora devo andare ci vediamo a scuola" dico e chiudo la chiamata prima che possa replicare.
Non so perché voglia pranzare con me,ma è sicuramente uno dei suoi giochetti o una scommessa e io non voglio essere una pedina.
"Sono pronta"rispondo guardando verso Luke.
Il resto della giornata passa tranquillo  e quando torno a casa la sera sono davvero stanca.
Abbiamo pranzato in un ristorante in centro guardando le macchine sfrecciare fuori poi abbiamo fatto una passeggiata fino al maneggio,ma proprio quando stavamo per entrare ha cominciato a piovere quindi siamo tornati indietro di corsa.
Per la cena ha optato per un ristorante nuovo in periferia che però non si è rivelato molto buono.
Arrivata a casa mi sono buttata a letto e ora sono qui sdraiata a ripensare alla giornata.
Nel complesso è andato tutto bene,Luke è davvero un buon amico e parlare con lui è piacevole,ma non è riuscito a distrarmi abbastanza: Cameron non ha richiamato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16, 2018 ⏰

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