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"Non posso metterlo" dichiaro continuando a guardare la sottospecie di vestito che mi ha portato Ella.
"Invece devi metterlo" dice lei incrociando le braccia per farmi capire che non scherza.
Quando le ho detto della festa si è messa ad urlare e dopo dieci minuti era già fuori da casa mia.Non avrei dovuto aprirle.
Il quasi vestito che ,come dice lei, devo mettere non ti permette nemmeno di respirare.
É senza spalline ed ha una vita strettissima, l'unica cosa bella è che poi si allarga formando una gonna morbida.
Il problema è soprattutto che copre giusto il seno e le mutandine perché per il resto è di un tessuto delicato,che romperei subito, e trasparente.
Farei prima ad andare in costume.
Il mio sguardo scivola dal mio quasi vestito a lei.
Ha optato per un vestito di pizzo rosso che aderisce perfettamente al suo corpo formoso evidenziando ogni curva.
"E se annullassi?Mi sento male" fingo uno svenimento e mi butto sul letto.
Se sono morta non può portarmi alla festa.
"Non funziona con me" sbuffa lei.
Apro lentamente un occhio e vedo che si è girata per attaccare la piastra.
Non ho scampo.
Sospiro e mi alzo.
"E se venissi con i jeans?" provo a domandare con voce incerta.
"Vatti a cambiare" strilla esasperata.
Sbuffo,prendo il vestito e sbattendo i piedi vado in bagno.
Mi tolgo la maglia e i leggins e li butto a lavare con una smorfia di disgusto.
Sanno ancora di fumo e alcool.
Spero che sta sera sia diverso,ma non credo.
West non mi sembra uno da monopoli.
Sospiro e mi metto il vestito allungando le mani dietro alla schiena per chiuderlo.
Con mia grande sorpresa non mi sento soffocare, l'aria entra regolarmente nei polmoni senza problemi.
Esco e vado dritta allo specchio della camera.
Appena i miei occhi vedono il riflesso del mio corpo minuto con sto coso addosso faccio una smorfia. Non è volgare o almeno non troppo.
"Sei stupenda" strilla Ella da dietro di me rompendomi un timpano.
Incrocio il suo sguardo sullo specchio e noto che lei è già truccata e pettinata.
Ma quando sono stata in bagno?
"Dai vieni" mi afferra il braccio e mi trascina alla sedia della scrivania.
"Non credo sia adatto questo vestito" sussurro non sapendo più che inventare.
"Zitta" mi intima lei prendendo la piastra.
Sono spacciata.

                             ****
"Ci divertiremo" esclama lei sorpassandomi per andare ad aprire a Luke che gentilmente si è offerto di accompagnarci.
Vorrei andare io,ma non riesco a spostare gli occhi dallo specchio.
Non posso andare in giro così.
I miei capelli neri formano soffici onde fino alla vita,i miei occhi chiari sono contornati dal tratto forte della matita nera,le mie ciglia sono ricoperte di mascara e le mie labbra sono scomparse sotto al rossetto nero.
Il vestito nero mi scivola morbido sul corpo e gli stivali neri col tacco mi fanno sembrare più alta.
Sembro pronta per halloween.
"Ei Nat muoviti" grida Ella da sotto.
Deglutisco e mi avvio verso la porta cercando di convincermi che andrà tutto bene.
Insomma cosa mai potrebbe andare storto in una casa piena di ragazzi ubriachi in preda agli ormoni?
Passo davanti alla stanza di mia madre e guardo dentro,ovviamente non c'è nessuno.
Sospiro e scendo le scale un po' imbarazzata.
Sento tutti gli sguardi su di me e la cosa mi innervosisce. Sono sicura di sembrare un peperone.
Fatto l'ultimo gradino mi sforzo di alzare lo sguardo e con mia grandissima sorpresa noto che ci sono tre persone nel mio ingresso.
Ella,Luke e il ragazzo misterioso.

Il mio sorriso sei tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora