il passato ritorna sempre

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La sua voce mi colpisce in pieno e una scossa mi attraversa.
Non può essere Jace. Lui...lui....no.
Il terrore prende possesso del mio corpo.
La mia testa viene invasa da pezzi di passato che avrei voluto non ricordare mai.Si muovono veloci,come in un vortice,mentre sento le prime lacrime scorrere lente sulla mia pelle liscia.
Una mano si appoggia sul mio ginocchio e io sussulto venendo catapultata al presente.
Cameron toglie subito la mano mentre io sono talmente scossa che resto a fissarlo.
Inizialmente sembra volermi prendere in giro,ma poi ,notando nel buio le piccole lacrime, il suo sguardo si fa confuso per circa un secondo prima di tornare arrabbiato.
Arrabbiato per cosa poi? Non gli ho fatto niente.
Mi giro verso il finestrino troppo stanca per sopportare anche lui.
***
"Tu non capisci" urlo disperata.
Sta mattina appena svegliata ho chiamato Ella per parlare di Jace.
È l'unica con cui io ne possa parlare,e l'unica che capisce...o meglio capiva.
"Se lui è qui c'è sicuramente anche sua sorella e se Greace è qui io devo scappare.Devo prendere un aereo per l'Antartide tipo adesso,saluta i miei genitori digli che..." parlo così velocemente che faccio fatica a capirmi,ma questa situazione mi agita troppo.
Io non ho la forza per affrontarla ancora.Non di nuovo.
"Ei respira.Andrà tutto bene.Non farti prendere dall'ansia.Sei forte e lo sappiamo tutti.Lei deve aver paura di te non tu di lei.
Non raccogliere i vestiti per scappare,ma raccogli la forza per restare" le sue parole riescono a rilassarmi.Forse ha ragione.Forse.
Mi butto sul letto felice di aver Ella con me.Probabilmente senza di lei sarei davvero in Antartide.
Il suo telefono comincia a suonare vicino a me,ma appena allungo la mano per prenderlo lei ci si butta sopra.
Ma cosa?
La guardo cercando in lei una risposta per il suo strano comportamento.
Ma lei semplicemente si alza ed esce dalla stanza portandosi il telefono all'orecchio.
Seguila
Ha diritto alla sua privacy
Voglio sapere con chi deve parlare di nascosto
La curiosità è tanta così mi alzo e in punta dei piedi esco in corridoio.
Sento la sua voce bassa arrivarmi dalla porta del bagno e mi avvicino lentamente.
Perché chiudersi in bagno?
Siamo migliori amiche non dovrebbero esserci segreti.
Tutti hanno un segreto
"C'è anche lui?"le sento chiedere emozionata.
Ma lui chi?
"Ahhhhhh!Arrivo!"urla dal bagno.
Sussulto e cado all'indietro.Una fitta di dolore mi attraversa la schiena appena il mio sedere tocca terra.
La testa sbatte contro il muro alle mie spalle mente la vista si annebbia.
"Ei,io devo..."comincia Ella aprendo la porta del bagno,ma si blocca appena i suoi occhi si scontrano con i miei.
Vedo in lei molte emozioni,ma quella che spicca è l'agitazione.Sembra allarmata.
"Perché sei lì?"domanda dalla soglia.
Sto bene grazie per l'interessamento
"Ti stavo venendo a cercare e ho avuto uno calo di zuccheri" mento guardando il braccialetto al mio polso.
Non vorrei mentirle,ma lei per prima non è sincera.
"beh io devo andare,ci vediamo domani" mi saluta prima di scendere le scale.
Sbatto gli occhi incredula.
Adesso torna per dirmi che stava scherzando.
Deve tornare.
Non può...
La porta sbatte forte come par farmi capire che non stava scherzando,che è andata via.
Lentamente mi tiro su non sapendo cosa pensare.
Una vera amica sarebbe rimasta a vedere come stavo.Io sarei rimasta.
Ella non è quel tipo di persona da lasciarti sola nel momento del bisogno,per questo è mia amica.
Devo fidarmi di lei,magari davvero doveva fare qualcosa...
O incontrare qualcuno
Siamo migliori amiche.
O tu sei la migliore amica
Sbuffo come se potessi far uscire questi pensieri dalla testa.
Ho bisogno di lei,ma lei non c'è.
Non sapendo come passare il resto della giornata mi butto sul letto per guardare qualche serie.
Un forte rumore vicino a me mi fa sussultare.
Mi tiro su sbadiglio,devo essermi addormentata senza rendermene conto.
Il cellulare vicino a me ricomincia a suonare così lo prendo per rispondere
"Buongiorno" esclama Luke con un tono anche troppo felice.Ma come fa ad essere così attivo?
"Buongiorno" con ancora la voce impastata mentre mi ristendo.
"Ti ho svegliata?Volevo invitarti al mare" alla parola "mare" salto fuori dal letto. Una bella giornata al mare è proprio quello che ci vuole.
"Ci sto" rispondo tirando fuori il mio costume preferito.
"Perfetto,sarò da te tra 20 minuti"mi comunica.Cavolo,20 minuti sono pochi.
"Ok a dopo"rispondo per poi mettere giù.
Infilo velocemente un asciugamano nero e la crema solare nella borsa da mare ovviamente nera e mi cambio.
Il costume nero mi sta alla perfezione.L'ho comprato l'anno scorso e lo uso tutte le volte che vado al mare essendo l'unico che mi stia davvero bene.
Sopra ci metto un jeans corto a vita alta e una maglia nera.
Corro in bagno per pettinarmi e appena finisco sento il campanello suonare.
Sospiro,appena in tempo.
Apro la porta e mi ritrovo davanti un Cameron imbroncisto.
Corrugo la fronte non capendo perché sia qui.
"Luke mi ha detto che se ti venivo a prendere mi comprava due pizze quindi eccomi qui"spiega con il suo solito sorriso furbo.
"Devo fare il viaggio con te?"chiedo inorridita.
Stare chiusa in una macchina con lui è un'idea pessima.
"Che intuito" risponde in tono asciutto.
Sospiro.Non mi rovinerà la giornata.Non gli darò questo potere.
Faccio un passo verso di lui per uscire,ma scoppia a ridere.
"Esci a piedi nudi?" Faccio scorrere lo sguardo fino ai miei piedi e mi rendo conto che stavo davvero uscendo a pieni nudi.Divento tutta rossa e corro in casa mentre lui ride più forte.
Ma non una risata di cuore.Non una risata divertita.No.
Dalle sue labbra esce una risata cattiva,malinconica.Come se volesse ridere,ma non potesse farlo.Come se volesse essere felice,ma si impedisse di esserlo.
Metto velocemente le puma nere e torno da lui.
"Sono pronta" annuncio entusiasta.
Questa giornata andrà bene per merito mio.Io farò andare bene la mia gionata.Dipende solo da me.
Lui però non risponde,ma si gira e va alla macchina.
Sospiro e chiudo gli occhi.
Sii felice.
Sii felice.
Sii felice.
Apro gli occhi e faccio un sorriso mentre chiudo velocemente la porta e vado alla macchina rossa parcheggiata lungo il marciapiede.
A pochi passi dalla macchina,attraverso il finestrino,vedo Cameron baciare una ragazza familiare.Mi avvicino ancora un po' alla macchina e quasi non cado all'indietro quando capisco che la ragazza è Greace.
Quella Greace.
Sbatto le palpebre sperando sia solo un brutto sogno,ma non è così.
Lei mi nota e mi lancia un sorrisetto diabolico.
Mi sento catapultata nel passato,nel passato che dovevo dimenticare.

Il mio sorriso sei tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora