Germania - 479
Era una mattinata piuttosto fredda.
La gente del villaggio si impegnava a svolgere tutte le mansioni giornaliere, per poter rientrare in casa e accendere un fuoco.
(T/n) si avvolse nella calda e pesante pelle di montone, lanciò un'occhiata al canonico che insegnava ai ragazzi alcuni testi in latino e uscì, facendosi coraggio.
La sua figurina imbacuccata si mosse a grandi passi verso il bosco, trascinando con sé due grossi secchi: uno per la legna, uno per l'acqua.
Il vento le muoveva i capelli (c/c).
Aveva le mani bluastre, le labbra tremavano. Dire che aveva freddo era fin poco.
Seguì a grandi passi il sentiero che portava al fiume, anche se quello era quasi completamente nascosto dalla neve.
Improvvisamente udì un rumore: cavalli. Qualcuno si stava avvicinando.
Si nascose, giusto per essere tranquilla.
Passò un gruppo di uomini al galoppo, talmente veloce che la ragazzina non riuscì nemmeno a vederli in faccia.
Quando fu certa che si fossero allontanati si mise a correre verso il fiume. Si fermò solo accanto alla riva.
Si chinò accanto all'acqua gelida e riempì un secchio, poi si alitò sulle mani per scaldarle.
«Ma guarda guarda che bel bocconcino che abbiamo qui!».
(T/n) si voltò di scatto.
Il ragazzo davanti a lei doveva avere più o meno la sua l'età, se non un paio d'anni in più.
Aveva i capelli albini e il volto rotondo.
Indossava un meraviglioso cappotto di pelliccia, di quello che potevi comprare nei mercati solo con un sacco di monete d'oro.
«Mi sembri infreddolita. Non avere paura, vieni qui: ti scalderò io».
(T/n) indietreggiò di qualche passo, finché non sentì il fango freddo del fiume entrarle nelle scarpe. Era bloccata.
«V... Vogliate scusarmi, ma devo andare».
Il ragazzo si avvicinò. «Andare? Non vorrai lasciarmi qui senza essere soddisfatto!».
La (c/c) cercò di correre via, ma lo sconosciuto la prese per un braccio e la gettò a terra. Poco dopo fu sopra di lei.«No! No, vi prego!» Urlò lei, ma l'albino le tappò la bocca con una mano grassoccia.
«Gideon!».
Una voce. Era salva.
Dalla vegetazione comparve un altro ragazzo.
Era alto, castano e tra le mani stringeva un grosso libro.
(T/n) non aveva mai visto un libro da vicino. Quelli erano custoditi gelosamente nelle scuole e nei monasteri.
Essendo la figlia del canonico aveva visto una bibbia tempo fa, ma le pagine non erano di carta, ma di pelle di camoscio. La carta era un lusso.
Gideon guardò il nuovo arrivato, senza preoccuparsi di togliersi da sopra (t/n).
«Andiamo, Dipper! Sicuramente entro qualche luna morirò, almeno lasciate che mi diverta!».
«Lasciate stare la ragazza».
L'albino obbedì di malavoglia e lei balzò in piedi.
«State bene?» Le chiese gentilmente colui che, al quanto pareva, si chiamava Dipper.
(T/n) annuì, incapace di dire altro.
«Potrei accompagnarvi al vostro villaggio: mi sembrate infreddolita».
La (c/c) scosse lentamente la testa: non si fidava di quel ragazzo, nonostante l'avesse salvata.
«Come volete. Fate attenzione però».
Lei annuì ancora e fece per sgattaiolare via, ma la curiosità per i due forestieri ebbe la meglio.
«Potrei sapere dove siete diretti?».
«A Skwerkraft Fäll» Rispose Dipper.
«Per una missione?».
«Curiosa la mocciosa» S'intromise Gideon.
«Va' a controllare l'accampamento tu!» Lo riprese il castano.
L'altro sollevò le braccia e si allontanò borbottando. «Va bene, va bene!».
(T/n) si sentì subito meglio quando quello se ne fu andato.
«Sì» Continuò Dipper. «Stiamo andando là per portare a termine una pericolosissima missione: una guerra contro il re dei barbari che hanno conquistato la cittadina che vi ho detto».
«Chi è Mable?».
«È mia sorella. È stata rapita da quel re bastardo».
«Oh, mi dispiace molto. Se potessi fare qualcosa per voi...».
«Fatevi solo accompagnare a casa. Si sta facendo buio e il bosco è pericoloso, soprattutto quando non si sa cosa vi si nasconde».
«Ovvero bestie, barbari, briganti e demoni, signore?».
«Proprio così. Perciò venite con me: non vi farò del male».
(T/n) valutò l'offerta, ma rifiutò nuovamente. «No, vi ringrazio. Andrò da sola, non preoccupatevi».
Dipper annuì poco convito, poi la guardò allontanarsi.
Quando la ragazza scomparve nella nebbia la seguì.
Gideon lo vide passare, ma il castano si girò verso di lui. «È lei quella giusta. L'abbiamo trovata».Solo a metà strada (T/n) si accorse di aver perso i secchi.
Avrebbe potuto raccontare l'accaduto al padre, ma lui l'avrebbe rimproverata comunque.
"Pazienza" Disse tra sé la ragazza. "Sono troppo stanca per affrontarlo".
Ormai era buio e la luce della luna filtrava a malapena tra i rami spogli degli alberi.
Fece per mettersi a correre, quando una mano si posò sulla sua bocca.
«Zitta, non urlare».
La (c/c) riuscì a intravedere che il suo aggressore aveva i capelli biondi e una benda triangolare su un occhio.
Tolse la mano dalla bocca della ragazza.
«Chi... Chi siete?» Balbettò lei con un sussurro.
«Sono colui che Dipper e Gideon vogliono uccidere».
(T/n) cercò di divincolarsi, ma la mano del barbaro le strinse forte i polsi, facendola gemere.
«Non ti farò del male, mocciosa. Voglio solo fare un patto con te.
Ascolta: tu non puoi saperlo, ma hai un grande potere che gravita intorno a te. E io lo voglio.
Se tu mi aiuterai ti renderò libera dal tuo villaggio: sarai trattata con rispetto e temuta da tutti, anche se sei una donna. E non dovrai sposarti».
A quelle parole la ragazza smise di divincolarsi.
Non avrebbe dovuto sposarsi: avrebbe potuto evitare l'incubo ricorrente della vita di ogni donna.
Ma quell'uomo, al quanto aveva capito, era malvagio.
E lei non voleva aiutarlo.
Inoltre doveva essere pazzo: cosa voleva dire che intorno a lei gravitava un grande potere?
Non era una strega. Era normale, una normalissima ragazza umana.
«Lasciatemi andare, o mi metterò a urlare» Sibilò.
Il re dei barbari ridacchiò. «Oh, (T/n)... Non hai capito: tu mi aiuterai, che tu lo voglia o no.
Il tuo potere e la tua forza... Ora sono miei».
«Bill! Bastardo, lasciate andare la ragazza!».
Dipper corse verso di loro, la spada puntata verso il re barbaro.
Bill strinse più forte la ragazza.
«Che sorpresa vederti qui, Pine Tree».
(T/n) non capiva cosa stesse succedendo.
Un attimo prima era nel bosco.
Un attimo dopo... Il buio.
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Centuries {Human Bill Chiper X Reader}
FanfictionPer troppo tempo siete stati separati. Ogni volta la stessa storia: tu, lui, un bacio. E tutto svanisce. L'unica sua richiesta é di ricordarlo attraverso i secoli. Il tuo dovere é soddisfarlo. O cambiare il vostro destino. Attenzione: nella storia...