Bill's p.o.v
Mi sveglio.
Mi sento tutto dolorante, come se avessero preso il mio corpo, lo avessero gettato in un pentolone, mescolato, mangiato, masticato e infine sputato.
Mi alzo, ogni singolo muscolo mi implora di stare fermo, ma stare fermo in questo momento è l'ultima cosa che voglio fare.
Sono sdraiato su un umido pavimento di pietra bagnato da una sostanza umida e viscosa.
È molto buio, l'unica fonte di illuminazione è la torcia appesa alla porta di sbarre di quella che immagino sia la mia cella.
Non sono solo però.
Accanto a me c'è Liz, svenuta.
La scuoto e poco dopo apre gli occhi.
«B... Bill... Cosa è successo?».
«Non ricordi? Qualcuno ti ha aggredita e sono entrato nella tua testa per vedere i tuoi ricordi, visto che tu non avevi memoria dell'accaduto».
Lei ha una faccia confusa. «No, non è mai successo niente di tutto questo».
«Magari non te lo ricordi».«Ti dico che quella persona non ero io».
«Come fai ad esserne sicura?».
«Perché quando David è comparso nella mia stanza, prima che sparissi... Con lui c'era una ragazza identica a me. Indossava anche il mio stesso pigiama!».
«A proposito di pigiama...».
Dici guardando l'indumento rosso di Victoria's secret.
«Ah, si sta sporcando!» Esclama Liz schifata.
«Non credo che sia un nostro problema adesso» Dico alzandomi in piedi.
«Già. Riesci a tirarci fuori da qui?».
«Credi che delle sbarre possano fermare un demone?».
Mi avvicino alle sbarre, pronto a scagliare una fortissima vampata ardente (il massimo per fondere le sbarre; un vero tocco di classe!).
Ma la vampata non parte.
Provo con qualsiasi altro incantesimo, utile e inutile, ma nulla sembra riuscirmi.
«Che ti succede?» Chiede Liz preoccupata.
Mi guardo le mani. «Non lo so...».
«È come se qui dentro i miei poteri non funzionassero!».
«Non sono i tuoi poteri a non funzionare» Dice una voce.
Passi. Justin compare dall'oscurità, le braccia dietro la schiena e un sorrisino stampato sul volto.
«Sei diventato umano, Chiper».
Impiego qualche secondo a realizzare il significato della frase.
«U... Umano?».
«Sei caduto nella mia trappola come un idiota. Ed ora eccoti qui: tu e le sorelle Lennox in mano mia.
Non è fantastico?».
«Che cosa intendi fare?».
La voce di Liz trema.
«Oh, Elisabeth cara... Tu non sei tenuta a sapere quale sia il piano di noi Cacciatori!».
«Dov'è mia sorella?».
«Chi lo sa».
Altri passi: qualcuno sta scendendo le scale che portano alle segrete.
È David.
«Justin, non vorrai separare la ragazza dal resto della famiglia! Sei così crudele».
«Il resto della famiglia?! Non avrete per caso...».
«Lo abbiamo fatto eccome! Isabel era così sconvolta: adorabile!».
Liz fa per lanciarsi verso le sbarre nel tentativo di afferrare quei bastardi, ma la prendo per la vita e la fermo.
«Calma. Calma, vogliono solo provocarti».
«Tu credi, Chiper? Tu credi?» Replica Justin.
Lo ignoro, ma mi riferisco a David.
«E tu? Dov'è tua sorella, ti ha aiutato?».
«Chi, la piccola Katie? No, ho dovuto portare via anche lei. Ma col tempo imparerà ad obbedirmi come faceva da piccola».
Katie sarebbe Blue? Forse. Non lo so: quel nome non le si addice affatto.
Adesso però non è proprio un mio grande problema.
«Beh ragazzi, ci si vede!» Esclama Justin esibendosi in un ironico saluto militare. «Abbiamo un esperimento da completare!».
«Ah, e un'altra cosa, Chiper» Aggiunge David.
«Non provare a fuggire. Sei umano, mortale. Proprio come la tua bella (t/n). Se ci tieni alla sua immunità ti conviene non fare mosse false».
L'unica cosa che posso fare è guardarli mentre si allontanano.
Rimango immobile, quasi congelato.
Umano. Sono... umano?
È impossibile. Come si può privare un demone della sua natura?
«Che esperimento vogliono fare secondo te?».
Liz mi sveglia dalla specie di trance in cui ero caduto, anche se non riesco a realizzare il significato delle sue parole.
«Eh? Cosa ha detto?».
«Secondo te che esperimento vogliono fare?».
«Non lo s...». Le perole si congelano sulle labbra.
«Lo so, invece. Vogliono ripetere ciò che è accaduto sei anni fa».
«No... Non possono volerlo fare!».
«Pensaci. Hanno... la mia essenza demoniaca. Me l'hanno strappata, in qualche modo.
E hanno Isabel. Vogliono fare come successe con tuo padre».
«Dobbiamo uscire da qui, Bill! Dobbiamo uscire subito!».
Guardo le sbarre con aria sconsolata.
«Come? Come facciamo a uscire da qui? Sono umano, Liz. Umano!
Un umano è un essere debole, senza poteri!
Non posso più fare niente. Siamo perduti: è finita. Hanno vinto.
Ora sappiamo perché mi hanno sempre dato la caccia e sappiamo che lasceranno in pace (t/n). È questa la cosa più importante».
«Non ti sei mai chiesto cosa direbbe (t/n) se ti vedesse così; accasciato nella melma e con le mani tra i capelli?
Andiamo, smettila!
Sarai pure umano, ok, ma rimani pur sempre Bill Chiper!».
«Bill Chiper non esiste più...».
«Dannazione, ci mancava anche la crisi di depressione!».
Liz si avvicina alle sbarre, intenta a trovare qualcosa di utile per scappare.
Intanto mi siedo per terra, la schiena appoggiata al muro e le braccia abbandonate lungo i fianchi.
«Lascia stare, Liz. È inutile».
Lei mi ignora.
Allunga un braccio fuori dalla cella, cercando di afferrare qualcosa che non riesco a vedere.
«Cosa stai facendo?».
Nessuna risposta.
«Liz?».
«Ce l'ho fatta!» Esclama lei soddisfatta.
In mano stringe trionfante un mazzo di chiavi grosse e arrugginite.
«Dove le hai trovate?» Chiedo iniziando lentamente ad alzarmi.
«Qui fuori, nell'angolo. Qualcuno deve averle lasciate apposta».
«Che aspetti? Apri!».
Si avvicina alla grossa serratura.
«Sto aprendo, sto aprendo!».
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Centuries {Human Bill Chiper X Reader}
FanfictionPer troppo tempo siete stati separati. Ogni volta la stessa storia: tu, lui, un bacio. E tutto svanisce. L'unica sua richiesta é di ricordarlo attraverso i secoli. Il tuo dovere é soddisfarlo. O cambiare il vostro destino. Attenzione: nella storia...