«Buongiorno, (t/n)!» Ti sussurra Bill all'orecchio. «È ora di alzarsi».
«Mi fanno male le gambe, non ci riesco!» Mugoli.
Lui sorride malizioso e ridacchia.
«Smettila di ridere, è colpa tua!» Esclami tirandogli un cuscino.
«L'hai voluto tu, eh!» Replica lui continuando a ridere.
Ti prende in braccio a mo' di sposa.
«E...Ehi, ma che fai?» Gli chiedi guardandolo negli occhi.
«Ti porto in cucina, no? Dovrai pur mangiare, scema!».
Ti senti bene stamattina (beh, a parte il male alle gambe).
Ieri ti sentivi così arrabbiata, spaventata: avevi paura che qualcuno potesse arrivare e separare te e Bill. Di nuovo.
Ora sei più tranquilla: non succederà. Siete al sicuro.
Uscite in corridoio continuando a scherzare e a stuzzicarvi.
«Ti ricordi quella volta durante la Rivoluzione Francese in cui mi hai sparato?» Chiede lui divertito.
«Quella volta ti avrei voluto uccidere!» Esclami ripensando all'accaduto.
A quell'epoca non era saggio farti arrabbiare.
«E ti ricordi quando mi sono travestita da uomo per diventare una piratessa? Tu sì che eri un capitano stronzo!».
Ricordi quando Bill ha rivelato a tutti la tua identità. E poi ti aveva chiesto di sposarlo. Bah, vallo a capire questo.
«Eri l'uomo con più tette che avessi mai visto!» Replica lui.
Scoppiate a ridere.
Passate tutta la mattina a ricordare avvenimenti passati: litigi, baci, notti intense... Tutto.
Anche durante la colazione continuate a ricordare e il bisogno di completare il puzzle dei tuoi ricordi aumenta sempre di più.
E poi arriva la domanda.
«Ti ricordi di Nicholas Lennox?».
Smetti un attimo di masticare il tuo bacon e rifletti, ripetendo il nome tra te.
«No» Dici alla fine «Assolutamente no. È importante?».
«Beh, insomma... E James? James te lo ricordi?».
Questo nome ti agita, non sai perché. Cerchi di ricordare, ma è solo vuoto.
«No... No, non mi ricordo».
«Oh» Commenta lui deluso.
«Puoi raccontarmi chi sono queste persone eh!» Gli dici dandogli un colpetto sulla spalla.
«No, devi ricordare tu! Dai, smettila di colpirmi, scema!».
Ti è sempre piaciuto dargli dei lievi schiaffi sulla testa: ti diverte la sua reazione troppo drammatica.
«No! (T/n), (t/n)! Smettila, dai, mi rovini i capelli!!».
Ridete.
Improvvisamente lui però si fa serio e ti guarda.
«Ti ricordi... Ti ricordi dei cacciatori?».
«I cacciatori? Ehm...».
«Cacciatori di demoni» Precisa lui.
Scuote la testa. «No».
«Fa' attenzione».
«Ok, ma...».
«Mi stanno cercando. Beh, quello da sempre... Comunque: non vorrei che ti facessero del male!».
«Pensa a te piuttosto! E chi sono? Voglio dire... La loro identità la conosci?».
«Li conosci anche tu, se è per questo».
«Bill, se è qualcosa che non ricordo chissà quanto tempo passerà ancora prima che tutto mi torni in mente! Raccontami ciò che sai, quello che è successo...».
«No. Se ti raccontassi tutto non ricorderesti mai: è la regola.
Però posso dirti in linea di massima chi sono loro.
Innanzitutto sono viaggiatori dimensionali. E sono pericolosi: hanno armi e aggeggi che potrebbero uccidere chiunque; anche un essere immortale come me.
Inoltre sono malvagi: avidi, manipolatori...».
«Praticamente sono te».
«Eh?».
«Anche tu sei malvagio, avido e manipolatore con tutti gli altri che non siano me o qualche altra eccezione».
Lui liquida le tue parole con una stretta di spalle.
«Ad ogni modo, fa' attenzione».
«D'accordo, d'accordo, come vuoi. Allora, che si fa?».
È stupito dal tuo comportamento: hai smesso di voler tornare a casa a tutti i costi...
«Non saprei...» Dice. «Un altro bagno in piscina?».Dipper's p.o.v
«Io lo uccido. Io lo uccido!».
Liz misura a grandi passi la stanza in cui ci troviamo, stringendo forte i pugni e lanciando occhiate furiose all'orologio.
«L'ho chiamato solo dieci minuti fa! Dagli tempo...» Cerca di calmarla Isabel.Io e Ford intanto studiamo il portale dimensionale davanti a noi. È come quello che abbiamo a casa, tranne che ha la forma di una normalissima porta.
«Voglio avvertirvi di una cosa» Dice Liz calmandosi un attimo. «Se mai doveste sentirvi arrabbiati, molto arrabbiati... Tornate indietro».
«Perché? Non lo sapevo» Chiede Isabel.
«Perché le dimensioni come quelle in cui stiamo per andare amplificano le emozioni negative degli uomini, che rischiano di diventare loro stessi dei demoni».
«Oh... Quindi (t/n) potrebbe essere in pericolo!» Esclama Mable saltellando da un piede all'altro.
«Beh, il fatto che sia in quella dimensione è già un pericolo» Dice Ford.
«Che dimensione?».
È stato un ragazzo a parlare. È alto, muscoloso, bello. E non lo dico tanto per dire: sono un maschio e di solito non faccio complimenti agli altri. Ma quel tipo... Ok, la smetto.
Immagino che sia James.
È biondo, ha gli occhi marroni e un sorrisino bastardo stampato sul volto.
«Sei in ritardo, idiota» Lo rimprovera Liz.
«Ciao anche a te» Replica lui. Si muove verso di noi e si ferma davanti a Isabel, questa volta sorridendo veramente. «Ciao, Isabel!».
Lei ricambia. «Ehi».
«Quei due sono molto shippabili!!» Sussurra Mable accanto a me strofinandosi le mani. «Molto».
Mi stringo nelle spalle.
«Allora» Continua James «Qual è il problema questa volta?».
«Bill» Risponde solo Liz.
Il biondo impallidisce leggermente, ma poi si riprende immediatamente.
Isabel lo scruta confusa, ma non dice niente.
«Chi sono loro?» Chiede poi indicandoci.
Tra tutti gli spieghiamo la situazione.
È incredibile che più passano i secondi più incontriamo qualcuno che conosce (e odia) Bill.
«In realtà... Io conosco Bill solo per sentito dire» Ammette Isabel.
«Meglio per te» Risponde Stan. «Allora, andiamo?».
«Andiamo» Annuisce Isabel. «Ma fate attenzione, e non aspettatevi di arrivarci tutti insieme».
«In che senso?» Chiede Mable.
«Non sempre il portale fa arrivare le persone insieme. Spesso queste si trovano in posti diversi» Dice Ford.
«Wow, il vecchietto ha studiato» Ridacchia James.
«Il vecchietto» Replica Liz infastidita «Era un amico di papà».
«Oh... Mi scusi».
«Non fa niente, ragazzo».
«D'accordo. Adesso andiamo»'
Ci avviciniamo al portale. Isabel lo accende.
E passiamo.
"T/n... Stiamo arrivando".Ma tu non vuoi essere salvata.
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Centuries {Human Bill Chiper X Reader}
FanfictionPer troppo tempo siete stati separati. Ogni volta la stessa storia: tu, lui, un bacio. E tutto svanisce. L'unica sua richiesta é di ricordarlo attraverso i secoli. Il tuo dovere é soddisfarlo. O cambiare il vostro destino. Attenzione: nella storia...