18: I Cacciatori

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Apri gli occhi. Ti trovi in una stanza di pietra semibuia: le uniche fonti d'illuminazione sono un paio di fiaccole appese al muro.
Alcune gocce d'acqua cadono dal soffitto, formando intorno a te alcune pozzanghere melmose.
Ti guardi intorno e noti di non essere sola: Isabel è poco lontana da te, svenuta.
La osservi, ora che hai "tempo".
Non è diversa da solito: stesso volto rotondetto, stessi capelli arruffati.
Almeno questa volta siete quasi coetanee: valuti che lei potrebbe avere circa sedici anni.
Ti sembra così strano. Tu sai tutto di lei, lei non sa nulla di te. Nessuno le ha mai spiegato niente.
Ti chiedi come facesse Elisabeth a ricordare.
"Forse lei non ricorda" Pensi. "Ma lei sa".
Cerchi di capire dove vi troviate, e piano piano ricordi: l'esplosione, poi tutto buio. Cacciatori. Siete nelle loro mani.
Puoi capire perché abbiano preso te, ma Isabel...?
La scuoti lievemente, sperando che si svegli.
Lei emette un gemito contrariato e spalanca gli occhi marroni.
«(T/n)...? Dove siamo?» Chiede mettendosi seduta.
«Nella base dei Cacciatori, credo» Rispondi.
«I... I Cacciatori? Quelli che hanno ucciso papà?!».
«Sì» Rispondi, forse troppo in fretta.
«Che... Che cosa vogliono da noi?».
È spaventata a morte, trema.
«Credo che vogliano usarmi per attirare Bill. Quanto a te... Non ne ho idea».
Si sono invertiti i ruoli. Anni fa era stata Isabel a consolarti per non farti avere paura dei Cacciatori, ora è esattamente il contrario.
Improvvisamente sentite una serratura scattare e la porta della stanza si apre cigolando.
Speravi di dimenticare quel volto. Speravi di non doverlo più vedere.
L'ultima volta che l'hai visto era morto.
Adesso invece...
«Justin» Sibili a denti stretti.
«Ben svegliata, (t/n). Com'è andato il viaggetto?».
«Dove siamo?».
«Non lo vedi? In una stanza».
«Wow, passano gli anni e tu sei sempre più stupido».
«Calmati, dolcezza. Non sono qui per te: manderò qualcuno a prenderti più tardi».
Si avvicina a voi con gli occhi fissi su Isabel.
Lei ha una faccia confusa e terrorizzata.
«Chi sei?» Riesce a chiedere.
Justin si ferma quasi offeso. «Non ti ricordi di me? Nemmeno un po'?».
«N...No».
«Eppure Elisabeth ricordava tutto. Vuoi dire che non sai la storia?».
«La sa» Ti intrometti. Justin deve stare zitto, o potrebbe rivelare ciò che tu, James e Liz avevate deciso di tenere nascosto ad Isabel.
Improvvisamente inizi a capire perché abbiano preso anche lei.
Sentite nei passi nel corridoio e nella stanza entra una donna sulla ventina.
Indossa un vestito rosa e scarpe bianche col tacco. È magra e slanciata. Ha i capelli castani, lisci, tenuti fermi da uno strettissimo chignon. Gli occhi sono limpidi e azzurri.
«Sophie...» Sussurri.
È lei il capo dei Cacciatori. Una donna tanto gentile in apparenza, ma che è in realtà è un mostro.
«Justin, perché ci stavi mettendo tanto?» Chiede con voce dolce.
«Stavo per arrivare» Ribatte lui.
Lei ridacchia e si avvicina a voi.
Istintivamente indietreggi.
Isabel invece rimane dov'è, spaventata e confusa.
«Isabel, (t/n), spero che Justin non vi abbia infastidite».
Non rispondete e Sophie alza un sopracciglio. «Non è carino rimanere in silenzio, sapete? Non abbiate paura, non vi faremo del male!».
Se tu non sapessi di ciò che questa donna è capace di fare le crederesti. Trasmette così tanta sicurezza...
«Sophie, ti conosco. Non ci casco» Dici gelida.
«Oh, lo so che ti ricordi. Questa volta però voglio trattarvi come ospiti e vedrete che andrà tutto bene».
«Q... Quando ci lascerete andare?» Balbetta Isabel.
Sophie si volta sorridendo verso di lei. «Molto presto, tesoro. E non dovete avere paura per Bill: non gli faremo del male!».
«Già certo, come no» Replichi.
«Perché non venite con me? Vi mostrerò le vostre camere».
«Perché non ci lasci in pace, invece?».
«(T/n), forse non hai ancora capito che potrei uccidere te o la tua amica da un momento all'altro. E noi non vogliamo che succeda, vero?».
No. Non vuoi che succeda di nuovo.
Già una volta Sophie ha ucciso qualcuno a cui volevi bene, e non si farà problemi a rifarlo.
Detesti ammetterlo, ma questa donna ti fa paura.
Decidi di stare al gioco, almeno finché non avrai fatto un quadro completo della situazione.
«Se farete le brave non vi farò nulla» Continua la donna. «E voi siete delle brave ragazze, non è vero?».
Annuisci lentamente.
Sophie batte le mani sorridendo. «Perfetto! Seguitemi allora. Justin, tu va' a preparare la cena e fai aggiungere due posti a tavola per le nostre ospiti».
Il biondo annuisce e scompare in corridoio, ma non ti sfugge l'occhiata lussuriosa che lancia ad Isabel.
Iniziate a camminare: vi trovate in un grosso salone simile a quello di prima, solo più illuminato; un gigantesco lampadario pende dal soffitto.
La stanza è circolare e le pareti sono piene di porte.
Sophie ne apre una e vi conduce in un corridoio molto lussuoso con le pareti di diamante.
«Po... Posso fare una domanda?» Chiede Isabel.
«Certo, cara. Tutte le domande che vuoi».
«In che dimensione siamo? Sempre quella dei demoni?».
«No, questa è la Dimensione Dimenticata: una dimensione completamente vuota in cui abbiamo deciso di costruire la nostra base».
«Ho viaggiato in molte dimensioni con mia sorella, ma questa non mi era mai capitata».
«Perché questa, tecnicamente, non esiste. Questo è... Il vuoto, perciò il portale tende a ignorarlo».
«E come siete arrivati fino a qui allora?».
«Isabel, Isabel, Isabel... Non posso dirtelo, sciocchina!».
Sophie si ferma e apre l'ennesima porta, rivelando una grossa camera con due letti a baldacchino.
«Ecco, potrete dormire qui. Manderemo qualcuno a prendervi per l'ora di cena!».
Detto questo vi spinge dentro e chiude a chiave. Siete bloccate.
«Cazzo! Non sarebbe dovuta andare così! Se siamo in questa dimensione strana gli altri non ci troveranno mai!» Esclami.
Isabel non parla. È solo molto pallida e ha gli occhi pieni di lacrime.
Le posi una mano sulla spalla.
«Ehi, ci salveremo, vedrai. In qualche modo faremo».
«Lo so... È solo che queste persone mi terrorizzano. Hanno ucciso papà, e anche te. Inoltre sanno un sacco di cose su di me, cose che non so nemmeno io...».
Le prendi la mano e la conduci sul letto, dove la fai sedere. Sei accanto a lei.
«Sai, tutte le volte in cui incontro Bill per la prima volta... Mi sento esattamente così. Delle volte lui mi ha anche forzato a baciarlo.
Avevo paura, non capivo. Poi ho ricordato.
Vedrai, ricorderai anche tu, prima o poi».
«C'è qualcos'altro che non mi avete detto e che dovrei sapere?».
«No, niente di importante».
Sì, cazzo. Ma non devi saperlo.
«L'unica cosa...» Mormori. «Sta' attenta a Justin».
«Perché...?».
«È pericoloso. Non quanto Sophie, ma lo è. Anzi, quello è pazzo».
Isabel abbassa lo sguardo.
«Credo che qui siano tutti pazzi».

Centuries {Human Bill Chiper X Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora