Vorrei solo sapere che cosa mi ha spinto a leggere i messaggi di Hinata.. che razza di forza superiore alla mia volontà me l'ha fatto fare.. perché così all'improvviso poi..
Destino?
Misi le mani sul mio viso, accarezzandomi le guance, cercando di svegliarmi da quella specie di "trance" in cui ero caduto da ormai un po' di tempo.
Decisi di alzarmi in fretta, lasciando il mio pranzo li a raffreddarsi. Poco importava; chiesi dov'era il bagno ad un altro cameriere che passó vicino a me.
Lui mi indicó una porta in fondo ad un corridoio, io lo ringraziai di fretta e andai nel bagno riservato agli uomini.
Entrai in uno dei "bagni" presenti all'interno e chiusi la porta a chiave, abbassai la tavoletta del water e mi sedetti, unendo le dita delle mani e abbassando la testa, stringendo lievemente gli occhi.
Il mio respiro era lievemente accelerato ed i battiti del cuore si facevano sentire, come stamattina.
«Non..voglio..» Mormorai, mentre strofinai più volte le mani tra i capelli, stringendo gli occhi.
Accennai un sorriso, dolce ma amaro.
Mi venne in mente l'ultimo giorno in cui vidi il suo viso raggiante.˚˚˚˚˚˚˚˚
Hinata mi aveva invitato a casa sua, verso le tre di pomeriggio.
Mi aveva avvertito più o meno un mese prima, della sua "improvvisa" partenza.
Ma io.. non gli diedi.. molto peso..se non il preciso momento..in cui me lo disse.Uno degli errori più grandi che io abbia mai fatto finora..
Arrivai puntualmente a casa di Hinata, c'ero stato si e no tre volte da quando lo avevo conosciuto.
Suonai il campanello, aspettando che mi aprisse il cancelletto.
Dopo qualche secondo, Hinata aprí la porta uscendo di casa, e mi aprí il cancelletto, lasciandomi entrare.
«Ehilà Kageyama!» Sorrise a trentadue denti, scuotendo un braccio a mo di saluto e venendomi incontro.
Io lo salutai con un cenno della testa.
«Entra pure!»
Lo guardai attentamente, così lo seguii e entrai in casa.
«Con permesso..» dissi, togliendomi le scarpe e posandole vicino a quelle di Hinata, che saltelló in casa tutto contento.
Mi guardai intorno, l'ambiente era spoglio..
Ormai avevano preparato le valigie, che erano sparpagliate qua e là per le stanze.
«Seguimi, Kageyama!» Lui salì le scale velocemente, entrando in camera sua.
«Dove sono i tuoi genitori?» Chiesi, confuso dal fatto di non averli ancora visti in giro per casa.
Entrai nella sua camera, guardandolo. Era seduto sul morbido letto.
«Ecco..sono dovuti andare a fare delle spese per il viaggio..» mormorò, cominciando ad assumere un tono più calmo e..triste.Odiavo vedere quell'espressione sul suo viso..colma di amarezza..
Ma dopo davvero poco, mi rivolse un sorriso raggiante, invitandomi a sedermi accanto a lui, sul letto.
Accolsi la richiesta e mi misi accanto a lui, guardando la sua camera.
«Ti va di giocare un' ultima volta?» Mi chiese, con lo stesso tono con cui mi rispose prima.
Sapevo che non intendeva di giocare a pallavolo, tutti avevano fatto una settimana di allenamenti mancati, per "lutto", la sua partenza, ovviamente.
Voleva giocare un gioco che avevamo giocato spesso, se non lo giocavi in due era abbastanza difficile.
«Si..» risposi.
Accese la televisione che aveva sulla scrivania e mi passó un controller per la Wii, uno se lo tenne lui.
Apparve una scritta sullo schermo "Kirby", il nome del videogioco.
Cominciammo a giocare, era il boss finale, il più difficile di tutti, eravamo entrambi molto concentrati, come quando giocammo la partita contro la Seijoh.
Dopo varie prove, circa un ora e mezza dopo, vincemmo. Ci dammo il cinque, sorridendo soddisfatti.Probabilmente quella era una delle poche volte in cui gli ho sorriso..si.
«Kageyamaa! Abbiamo finito il gioco, che bello! Tutto grazie al gioco di squadra!» Affermò tutto contento, mentre andava a spegnere la tv ridacchiando.
Alle sette.. me ne sarei dovuto andare.
4:46
Rimase in piedi, guardandomi, sorridendo.
«Vuoi mangiare qualcosa?» Mi chiese gentilmente.
«Va bene» Risposi, guardandolo con perplessità. Non capivo come faceva a continuare a sorridere per così tanto tempo di fila.
Abbassai la testa un poco, lasciando che la frangia mi coprisse gli occhi, facendo successivamente un sorrisetto leggermente strafottente.
«Ma le guance ti fanno mai male, idiota?» Dissi, per prenderlo in giro.
Lui sussultó sul posto, guardandomi male e puntandomi il dito contro.
«BAKAGEYAMA! Perché mai dovrebbero farmi male, heh?!» Sbuffó, incrociando le braccia e facendo un broncio che io ritenni molto infantile, ma che lo rendeva molto carino, in quel momento.
Mi alzai e corsi velocemente giù per le scale, ridendo tra me e me.
«O-OI! QUESTA È UNA FALSA PARTENZA!» Lo sentii urlare dalla camera, mentre correva giù dalle scale.
Sbuffai divertito.
«53 a 51 per me.» Dissi soddisfatto, con un ghigno stampato in volto.
Lui gonfió le morbide guance, mettendo il broncio.
«Brutto Bakageyama..» Borbottó, andando in cucina e tirando fuori delle pesche, la nostra merenda per quel pomeriggio.●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●
Spazio dell'autriceBuongiornissimo kaffè, gente!!1!1!1!1!
Finalmente questo capitolo, avevo troppa ispirazione nel farlo..
Eee niente.. spero vi piaccia!💜
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Un Fulmine A Ciel Sereno ¦ ☆KageHina☆
Fanfiction"Un giorno come gli altri, divenne un fulmine a ciel sereno" Kageyama Tobio, studente di prima superiore, lo capirà presto. SEQUEL🔜"Un Raggio di Sole nell'Oscurità" Rating: Verde Ship: KageHina Angst? Oh si, eccome Questa sarà uno "spin-off" sull'A...