Un Fulmine A Ciel Sereno ¦ ☆KageHina☆

Capitolo 9

Però ora ritorniamo a noi.
Basta pensarci.

Tobio, devi iniziare una nuova vita.
A partire da ora.

Uscii dal bagno con un espressione determinata in viso, anche se ero leggermente scosso da dei piccoli singhiozzi, che si erano creati poco prima, mentre ripensavo a lui.
Mi passai i dorsi delle mani sugli occhi, asciugandoli almeno un poco da quell'umidiccio causato da qualche lacrima scesa recentemente.
Ritornai al mio tavolo con passo veloce.
«Sto davvero morendo di fame.» Sbuffai irritato a me stesso, mentre facevo un espressione di disgusto. Mi sedetti e presi a mangiare velocemente tutto ciò che avevo ordinato, incurante degli altri clienti che mi guardavano storto, mentre si sussuravano cose tra di loro.

Tsk..che fastidio

Gli Onigiri si erano raffreddati davvero molto, ma per fortuna erano ancora mangiabili, così li mangiai di gusto. Per poco però non mi soffocai, ingurgitando tutto quel cibo così rapidamente.
Notai una notifica sul mio telefono, che lo fece vibrare.
Allora, prima di tutto notai che era davvero tardi per pranzare, cioè, erano le 3:34, e infatti ne rimasi abbastanza perplesso.
Per secondo notai chi l'avesse inviato. Era Daichi, il capitano della nostra squadra, che mi chiedeva se mi andava di vederlo fra mezz'ora circa al Campetto.
Inarcai un sopracciglio, assottigliando poi lo sguardo.
Gli scrissi che andava bene, non c'era nessun problema per me.
Tanto non avevo nulla da fare e una camminata poteva farmi solo bene, a quel punto.
Caricai il borsone a tracolla sulle mie spalle e mi avvicinai al bancone, prendendo il mio portafogli e pagando il conto.
Uscii dal locale, prendendo un bel respiro di aria fresca. Si era alzato un venticello molto piacevole, accarezzava il mio viso delicatamente e faceva smuovere un poco la mia frangia disordinata avanti e indietro.

Cominciai a camminare verso il Campetto, che non era altro di un piccolo parco, con un campo da basket e uno di pallavolo, un po' trascurato ma nel complesso carino.
Mi misi entrambe le mani in tasca, osservando il cielo azzurro-grigiastro. Le nuvole si erano diradate quasi del tutto ma dei lievi Cirri tingevano il cielo di quel lieve bianco che lo faceva sembrare quasi grigio. Socchiusi gli occhi per il leggero fastidio che mi provocava il sole e accennai un sorriso, sereno.
Ora mi sentivo davvero in pace, anche se non ne capivo bene il motivo.

Arrivato al Campetto, mi sedetti su una panchina, aspettando che il mio capitano arrivasse. Appoggiai per bene la schiena allo schienale e misi le braccia lungo il bordo di quest'ultimo, all'altezza delle spalle. Accavallai una gamba sull'altra e feci nuovamente un respiro profondo, chiudendo anche gli occhi e rilassandomi.
Solo in quel momento mi resi conto di quanto quel parco fosse bello. C'erano molte poche persone che ci passavano, ad eccezione di qualche ragazzo che si metteva a giocare a basket o a calcio, con delle porte improvvisate. Poco più in là dei campi, c'era la zona per i bambini -molto frequentata ed in ordine- ma troppo lontana da me per poterli sentire. Il parco era circondato da degli alberi abbastanza alti, e in mezzo, proprio davanti a me, si ergeva una maestosa quercia, li da chissà quanto tempo. Aveva dei cavi legati attorno al tronco, collegati ad un gancio posizionato a terra; per via di un uragano avvenuto un po' di tempo fa, purtroppo si era in parte sradicata e quindi gli operai hanno dovuto intervenire per farla stare in piedi, quella quercia non poteva morire così. Dalle fronde di questa provenivano una moltitudine di suoni e cinguettii; probabilmente c'erano moltissimi nidi di Merli, Passerotti, Tortorelle e quant'altro.
«Che pace..» Sussurrai tra me e me, cullato da tutte queste melodie piacevoli e dalla brezza leggera.

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Spazio dell'Autrice
Mi sono accorta solo ora di avere questo capitolo nelle bozze.. mi ero dimenticata di pubblicarlo ;-; è un po' cortino ma mi serviva come capitolo di passaggio! Buon sabato a tutti :3💞