Capitolo 8: Parte 2

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Hinata mise la ciotola delle pesche sul tavolo di legno circolare presente in mezzo alla cucina.
Lo guardai con la coda dell'occhio, mentre mi avvicinavo a lui.
«Anche tu mangi, vero?» Gli chiesi, continuando a guardarlo, con gli occhi assottigliati.
Lui si accarezzó i capelli, sorridendo lievemente mentre guardava le pesche.
«Uhm..si! Mangio anche io con te..» Mi rispose. Sembrava ci avesse pensato prima di parlare, cosa alquanto strana per lui, che faceva e diceva le cose di getto.

Io osservo sempre Hinata, sempre.
Tutti i suoi movimenti, gesti.. tutto.
Li memorizzo.
Successivamente, intuisco ciò che vuole o ciò che ha intenzione di fare.
Raramente le mie intuizioni si rivelano sbagliate.

Presi una pesca con fare sospettoso, mentre la strofinavo tra le mani, per pulirla un po'.
Il rosso, notando il mio gesto, disse di getto: «S..sono già lavate! Non..serve che le..pulisci..» Il suo tono si faceva sempre più basso man mano che parlava. Anche se continuava a sorridere, era triste.. sentii una stretta al petto che mi fece deglutire.

"Hinata..perché devi andartene proprio tu? Perché fra tutte le persone che conosco proprio tu? Perché fra tutte le persone che odio proprio tu? Perché..proprio tu..io..io ti amo.."

Ecco, questa sarebbe la "frase" che avrei voluto dirgli.
La ripetevo già da settimane, alla sera e anche durante gli allenamenti.
Ma...pfft, figuriamoci se io sarei in grado di dire una cosa simile.
Odio questa mia insicurezza.
Odio questa mia timidezza.
Mi impedisce di fare ciò che vorrei.
Solo con lui però...

Sospirai, scuotendo lentamente la testa. Diedi un morso alla pesca. Era abbastanza densa e rigida, ma succosa.
Hinata se ne prese una, in modo incerto, e cominció a mangiarla, con gli occhi socchiusi.

Dopo poco, entrambi finimmo di mangiare e io mi avvicinai a lui.
Lo guardai, spostando lo sguardo sulle sue labbra, notando che erano lucide per il succo della pesca che gli era rimasto ai lati della bocca.
«Sei sporco qui.» Indicai sulle mie labbra il punto dove era leggermente sporco e gli passai un tovagliolo, per pulirsi.
«Oh!» Si tastó le labbra sorpreso e poi prese il tovagliolo. «Thanks, Kageyama!» Mi ringraziò, sorridendo.
«Mh..» Distolsi lo sguardo velocemente.

Diamine..quel sorriso mi fa perdere un battito ogni santa volta..

«Neh, Kageyama..» Esordì all'improvviso il rosso.
«So che non..dovremmo ma..» Si ammutolí, come se avesse timore a chiedere.
«Cosa? Cosa Hinata?» Corrugai le sopracciglia, riportando lo sguardo verso di lui e guardandolo confuso.
«Non mi arrabbieró.» Precisai, fermamente.
Lui alzó lo sguardo verso di me, sorridendo lievemente.

«Mi alzeresti la palla?»

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Spazio dell'autrice

CAPITOLO CORTO, LO SO. SORRATEMI IN TANTIH.
EEEE COME AL SOLITO DITEMI SE IL CAPITOLO VI È PIACIUTO ANCHE SE È TANTO CORTO.. EEE BUONA SERATA A TUTTIH *-*

Un Fulmine A Ciel Sereno ¦ ☆KageHina☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora