Capitolo 8: Parte 7 (finale di capitolo)

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Non appena sentii dei passi salire le scale, misi velocemente giù il portafoto, cercando di non far troppo rumore.
Mi avvicinai alla finestra, facendo finta di guardar il paesaggio fuori.
«Oi, Kageyama..» La voce del rosso mi fece girare lo sguardo e poggiarlo su di lui. Voce calma, quasi un sussurro.

6:42

«mh..?» Lo guardai, girandomi del tutto verso di lui.
«Ti va di parlare un po'..?» Mi chiese titubante e timoroso, mentre teneva la testa leggermente abbassata, lasciando che qualche ciocca di capelli gli cadesse sul viso.
Io annuii, sedendomi successivamente sul suo comodo letto ad una piazza e mezza.
Lui si sedette prontamente accanto a me, mentre io mi mettevo una mano in tasca.
«Allora..di cosa vorresti parlare?» Gli chiesi, mentre afferravo un piccolo sacchettino che avevo in tasca. "Me lo ero scordato!" Pensai, mentre facevo un quasi impercettibile sussulto.
«Beh..voi..dovrete andare alle nazionali tra qualche mese..e..io però..non..» Si interruppe. Spostai lo sguardo verso di lui e vidi che stava tremando, mentre stringeva entrambi i pugni sulle cosce.
Abbassai le sopracciglia, capendo che volesse dire.
«Non credo andremo più alle nazionali..se non per perdere..» Gli dissi, con tono fermo e anche dispiaciuto. «..quindi, credo ci ritireremo, Daichi aveva già una mezza idea..» Continuai. Notai solo ora con che sguardo mi stava fissando, come per dire "Ehi, che cazzo stai farfugliando?" Ed è effettivamente ciò che mi disse dopo.
«Hinata, senza di te non si va da nessuna parte!» Alzai un po' il tono di voce senza volerlo, mentre mi cominciai ad accigliare.
«Il nostro attacco cala moltissimo senza la tua velocità! E credo tu lo sappia benissimo!! Tch!» La rabbia stava continuando a fuoriuscire, e gli occhi stavano diventando lucidi.
Lo vidii deglutire e abbassare nuovamente la testa.

«Però io..ti voglio vedere in tv..nel campo delle nazionali a Tokyo..con le luci..tanti spettatori..» Sorrise, in modo malinconico.

Mi sentii scuotere nel profondo da quelle parole da parte del rosso, così mi schiarii la voce, cercando di contenere le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro.

«Hinata.» Cercai di cambiare discorso e tirai fuori dalla tasca della felpa il sacchettino, mostrandoglielo e successivamente porgendoglielo.
Lui lo prese con entrambe le mani con espressione estasiata.
«K..Kageyama..?» Fissò il sacchettino per qualche secondo, spostando poi lo sguardo verso di me e guardandomi perplesso, sgranando più volte gli occhi. «È per me?» Chiese, con tono sempre più confuso.
«Ovvio che lo è, idiota!» Ribattei sbuffando, mentre spostavo lo sguardo di lato. «Aprilo solo quando sarai nell'aereo..» Sentii un groppo in gola che mi fece deglutire. «..non ora, per favore..» Continuai, abbassando la voce.
«A..arigatou..Kageyama-kun..» Mi ringraziò con un sussurro, mentre stringeva delicatamente il piccolo regalo tra le mani.

6:51

Mi alzai dal letto e uscii velocemente dalla stanza, prendendo un cappello che era posato all'attaccapanni vicino alle scale, probabilmente di suo padre. L'avevo visto prima e mi aveva incuriosito, così lo osservai, ritornando poi in camera con questo in mano.
Finalmente mi convinsi, e chiesi al piccolo: «Hinata, posso farti..una foto con questo sulla testa?» Arrosii lievemente per l'imbarazzo, avevo fatto davvero una richiesta ridicola.
Lui mi sorrise dolcemente, posando il sacchettino sul letto e alzandosi, avvicinandosi a me.
«Con piacere, ma solo una!» Mi rispose ridacchiando un poco, mentre afferrava il capello dalle mie mani e se lo sistemava tra i folti capelli.
Alzó la mano destra e fece il simbolo di vittoria con le dita, mentre distendeva le labbra in un ampio sorriso.
Notando che si era già messo in posa mi affrettai a prendere il telefono, aprire la fotocamera e metterlo a fuoco, per poi scattare la foto terminato il conto alla rovescia.
«Fatto..» Guardai come era venuta la foto e accennai un lieve sorriso. «Gwaa! Fammela vedere Kageyama-kuun!» Mi si avvicinó saltellando e si sporse sullo schermo del mio telefono, guardando la foto. Lui mi sorrise e mi fece vedere il pollice all'insù. «Perfect!» Rise.

Probabilmente quella era l'unica foto che avevo del mio piccolo sole.

Sentii suonare il campanello di casa, che mi fece sussultare sul posto; a quanto pare anche Hinata aveva "drizzato le orecchie" a quel suono. Controllai rapidamente l'orario sul telefono.
«Kageyama..credo che tu..debba andare, adesso..» Mi disse, accennando un sorriso malinconico.

7:03

Il mio cuore perse un battito, se non più
Era arrivata l'ora
Era tutto finito
Tutti i miei sogni e speranze, stavano per essere distrutti.

No! Non è ancora finita!

Mi avvicinai ad Hinata, ripetendomi mentalmente all'infinito:

Abbraccialo.
Abbraccialo.
Abbraccialo.
Abbraccialo.
Abbraccialo!

Strinsi gli occhi.

Avvicinai la mano destra a lui.

Non ci riesco.
Qualcosa me lo impedisce.

È..troppo lontano..

Gli diedi una amichevole e semplice pacca sulla spalla.

«Beh..buona fortuna..»

Le uniche parole che mi uscirono di bocca, in un sussurro smorzato da un falso e lieve sorriso.

Sentii la voce delle nostre due madri parlare tra loro amichevolmente, scambiandosi parole di buon auspicio.
Si trovavano bene, si parlavano abbastanza spesso per telefono.
Uscii dalla camera di Hinata, con lui affianco, e scendemmo le scale lentamente.

Non voglio andare..
No.
Per favore.
Fatemi stare con lui ancora!

Strinsi senza farmi vedere un pugno, abbassando di poco la testa.
La alzai dopo poco, sentendo la voce di mia madre chiamarmi: «Su, Tobio, è ora di andare» Mi sorrise dolcemente, mentre si avvicinava alla porta di ingresso.
«Hāi, mama» Le risposi, avvicinandomi a lei.

Ma prima che potesse uscire, avvolse le sue braccia intorno al corpicino di Hinata, stringendolo.
«Statemi bene! Buona fortuna!» Disse poco prima di allontanarsi e uscire dalla casa del mio migliore amico.

La seguii con passi lenti, salutando con tono basso la piccola Natsu, e i suoi genitori. Rivolsi un occhiata veloce ad Hinata, che mi sorrise lievemente; alzó una mano verso di me, in segno di saluto.
Ricambiai il saluto, sorridendo con gli occhi lucidi, mentre entravo nella macchina di mia madre.

Tornammo a casa, mentre mia mamma continuava a dirmi cose del tipo: "Non essere triste!", "Troverai altri amici!" e poi mi batteva la sua mano sulla spalla.

Non appena arrivammo, entrammo nella nostra casa.
«Io ceneró dopo, grazie mama» Dissi con un sussurro, dirigendomi in camera mia e chiudendo la porta.
Mi sedetti sul letto.
Appoggiai i dorsi delle mani sulle ginocchia e me li guardai sorridendo.
Mormorai, mentre le lacrime cominciavano a scendere copiose: «Chissà.. se ti piacerà il mio regalo».

Ora..è veramente finita..
Addio, Hinata, mio piccolo sole..

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Spazio Dell'Autrice
Ecco..finalmente è uscito il finale di questo lunghissimo capitolo.
Troppi..ricordi in questo capitolo..
Comunque.. spero vi piaccia!
^-^

Un Fulmine A Ciel Sereno ¦ ☆KageHina☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora