14-Rissa con un figlio di Ares

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Alexa arrivò alla mensa e si andò a sedere al tavolo di Iride e, mentre mangiava, vide una scena rivoltante per i suoi poveri occhi.

Vide Leo e Sofia che si abbracciarono, e lei gli continuava a sussurrare qualcosa all'orecchio facendo spuntare un sorriso a Leo.

La figlia di Iride aveva una voglia micidiale di riempirla di schiaffi a quella gatta morta, ma si trattenne e lasciando tutto il cibo uscì dalla mensa diretta verso l'arena dove poteva allenarsi e sfogare un po' di stress.

Arrivata lì vide un paio di figli di Ares che si allenavano corpo a corpo, lei invece non era molto portata, preferiva usare i suoi poteri ,però forse non sarebbe stato male sfogarsi un po' dando un po' di pugni a quei presuntuosi.

-Ehy, ragazzi- lì chiamò Alexa cercando di ottenere la loro attenzione, cosa che non funzionò.

-Vi sto parlando! Mi ascoltate?!- e anche questa volta continuarono a combattere, così i suoi cappelli divennero rossi e con delle corde rosse li legò e li fece sedere per terra ormai legati come salami.

-Cosa stai facendo razza di idiota?! Liberaci subito!- incominciò subito ad insultarla un ragazzo bruno dagli occhi marroni.

-Vi volevo chiedere se potevo allenarmi nei combattimenti corpo a corpo con voi- rispose in modo calmo Alexa.

-Io non mi alleno con una stramba che mi lega per terra-  rispose sempre lo stesso ragazzo.

-Cosa c'è, hai paura di perdere contro di me?- lo beffeggiò lei.

-Va bene, puoi allenarti con me- rispose l'altro, occhi azzurri e capelli nerissimi.

-Perfetto- rispose Alexa tutta contenta e con i capelli arcobaleno.

-Sappi che ci andrò piano visto che sei una ragazza- fece occhi azzurri con spavalderia ad Alexa.

-Davvero? Che carino che ci andrai piano...- fece una smorfia falsa di felicità, però i suoi capelli erano rossi.

-Allora iniziamo- disse lui.

-Visto che sei tu quella più debole essendo una ragazza incomincia tu- la beffeggiò lui con un ghigno.

-Puoi contarci- e Alexa ormai rossa di rabbia insieme ai suoi cappelli diede un forte pugno sulla mascella del ragazzo che fece girare la sua faccia di novanta gradi.

-Ahi!- gridò lui di dolore massaggiandosi la parte resa ormai tutta arrossata.

Poi Alexa senza dargli tempo di fare altro che lo prese dalla maglietta e gli diede una ginocchiata nello stomaco che lo fece cadere in ginocchio.

-Ma che carino, ti inginocchi davanti a me per la mia bravura? Allora aspetta che continuo!- disse lei con un ghigno cattivo sulla faccia.

Il ragazzo si spostò in tempo per evitare un calcio, ma questo la fece arrabbiare ancora di più, allora lo colpì con un altro pugno, questa volta diretto al naso, il ragazzo cadde per terra dolorante.

-Prova a dire un'altra volta che le ragazze sono meno brave dei ragazzi e quel facciano che ti ritrovi non sarà più lo stesso- disse lei con rabbia e andò via lasciando il ragazzo con gli occhi azzurri per terra e l'altro ancora in piedi con la bocca spalancata per lo stupore.

Due ore dopo

Percy si avvicinò cautamente ad Alexa che aveva ancora i capelli rossi e la faccia da killer seriale.

-Ehm...Alexa?-

-Cosa vuoi?- chiese lei irritata.

-Dovresti venire nella sala grande- ammise lui un po' intimorito e aspettandosi già una scenata da parte dell'amica.

Speciale || Percy Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora