30-Mente o cuore?

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Capitolo 30

Si sdraiò sul letto e annoiata cominciò a far uscire dalle dita una specie di gelatina con vari colori e quando si avvicinò a toccarla era bagnata come se fosse acqua o inchiostro colorato che si appiccicava.

Con un enorme sorriso per quello che aveva appena scoperto con quella gelatina riuscì a creare un arcobaleno con delle nuvole che lo sostenevano come pilastri, ma fu distratta dalla porta che si apriva e l'arcobaleno fu spiaccicato sul pavimento, mentre la persona appena entrata rimase interdetta -Cos'era quella cosa?- chiese il figlio di Ade.

-Uhm...Io non lo so, mi stavo annoiando e questa...cosa mi è uscita dalle dita- poi si avvicinò al pavimento seguita da Nico.

-Guarda eccolo!- esclamò Alexa avvicinandosi, ma quando lo toccò non era più come prima sembrava incollato al pavimento, come un disegno già fatto sul legno.

-Hai visto?- chiese Alexa.

-Il pavimento lo ha assorbito al suo interno...- commentò ad alta voce Nico.

-Già-

Poi il viso di Nico si girò verso quello di Alexa ed erano a pochi centimetri di distanza.

Il cuore della ragazza incominciò a battere come un pazzo e non riusciva ad aprire bocca il suo sguardo si posò sulle labbra del ragazzo.

-Ero venuto a chiamarti perché dobbiamo fare la guardia, andiamo?- chiese lui indicando la porta.

Alexa annuì solo incapace di replicare, quel ragazzo le stava facendo provare qualcosa che non aveva mai provato prima d'ora e non sapeva se era un bene o un male, così a fatica lo seguì in silenzio con ancora il cuore in gola per quello successo poco fa....

Arrivati sul ponte della nave Nico si andò a sedere sul bordo con i piedi che gli penzolavano in aria.

Alexa però rimase in piedi, dopo "l'incidente" aveva la fobia del vuoto.

-A cosa pensi così intensamente?-

Nico continuò a guardare il vuoto senza degnare la ragazza di uno sguardo -Mi chiedevo se potessimo tornare indietro nel tempo e rimediare ai nostri errori non sarebbe molto più facile la vita?- chiese Nico.

Le parole del figlio di Ade colpirono molto Alexa che incominciò a pensare. -Già forse hai ragione, ma così non saremmo mai diventato quello che siamo adesso- pensò ad alta voce la ragazza.

-Ma così avremmo accanto delle persone che adesso non ci sono più...- mormorò Nico.

Alexa spalancò gli occhi -Stai parlando di qualcuno in particolare?-

Nico annuì -Sì, sto parlando di mia sorella Bianca- Alexa vide forse per la prima volta da quando conosceva Nico un'emozione che riuscisse a intaccare il suo viso di ghiaccio, era la tristezza.

-Nico?-

-Mmm-

-Mi racconti di Bianca?-

A quelle parole il viso del giovane si deformò in puro stupore -Cosa?!-

-Hai capito. Raccontami di lei-

Nico prese un grosso respiro e si concentrò sulle stelle.

-Bianca era la mia sorellona, la adoravo così tanto, la difendevo sempre da tutto e tutti, poi un giorno cambiò tutto. Lei si arruolò alle cacciatrici di Artemide e mi abbandonò...- gli occhi di Nico si riempirono di lacrime -E dovette partire per un impresa...- ma un singhiozzo interruppe il racconto.

La ragazza gli mise una mano sulla spalla del ragazzo e si sedette anche lei nel cornicione.

-Se non vuoi più raccontare non importa...- disse dispiaciuta.

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