Cap. 5

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Entrammo in un bar poco distante dal parco e ci sedemmo aspettando che arrivasse il cameriere per farci ordinare. "Non hai freddo vestita così?" mi chiese lei; in effetti li tutti indossavano o la giacca o la felpa, mentre io ero in canottiera. "N-no, perché?" "è metà ottobre e tu sei vestita così" disse indicandomi "no, non ho freddo: io non soffro molto il freddo. Tu invece mi fai venire caldo" dissi ridacchiando facendo ridere anche lei; Christa indossava una giacca di jeans con sotto una felpa grigia leggermente aperta, una maglietta bordeaux, dei leggings neri e degli anfibi dello stesso colore.

Proprio in quel momento arrivò il cameriere a prendere le ordinazioni: entrambe prendemmo una cioccolata calda; "allora" "si?" chiesi dopo aver finito la mia cioccolata "dove vorresti andare?" "decidi tu" "ahah, va bene". Ci alzammo, andammo a pagare e uscimmo dal bar, poi Christa si fermò di colpo, si girò e mi chiese "ti da fastidio quando ti do la mano?" "no, perché?" "potresti pensare male" "no, ma va: mi fa piacere" mi guardò sorridendo e poi girandosi mi chiese "non è che ti piaccio?" io mi bloccai. Christa si girò di nuovo per guardarmi "mh? Allora?" mi chiese sempre sorridendo e mordendosi il labbro "ma no! Che dici!? Ma se ci conosciamo da neanche un giorno" "ehi calmati Alex. Ahahaha io scherzavo" si mise a ridere così forte che i passanti ci guardavano incuriositi "ah" "la piccola Alex è in imbarazzo? Sei tutta rossa" cazzo pensai "non sono in imbarazzo" protestai "ahaha se lo dici tu" e si girò cominciando a camminare. Per tutto il tragitto non parlai e la guardai camminare davanti a me: era bella anche da dietro "vuoi continuare a fissarmi ancora per molto?" mi chiese "i-io non....non ti sto fissando" dissi balbettando per l'imbarazzo "ahaha va bene. Comunque siamo arrivate" eravamo di fronte a una casa molto grande con giardino, garage e tutto il resto "è casa tua?" chiesi guardandola e lei si limitò a rispondermi con un "entra, non fare la timida".

Aprì la porta di casa, entrò e io la seguii "Christa, tesoro, chi è?" chiese una donna sulla trentina riferendosi a me "oh, mamma lei è Alex, una mia amica. Alex, mia madre" "piacere" dissi "piacere mio" disse la donna. Io feci per stringerle la mano ma Christa mi fermò "Alex vai pure in camera mia, aspettami li: io devo dire una cosa a mia madre" "va bene" dissi senza protestare; lei mi indicò dove fosse la sua camera così entrai: era molto grande, con un letto, un armadio, una scrivania... tutto normale no? Decisi di sedermi sul letto per aspettarla ma ad un certo punto la sentii parlare con la madre: parlava a bassa voce ma io riuscivo a sentirla "mamma, insomma, lei non lo sa" "pensavo glielo avessi detto" "no, non ci conosciamo ancora così bene da poterglielo dire" "giusto. Non ti fidi?" "si mi fido. Ma lei è diversa dalle altre: a lei ci tengo e non voglio allontanarla" "oh piccola: se anche lei tiene a te come tu tieni a lei stai certa che non la perderai" "vorrei comunque aspettare, o magari dirglielo con calma e non che lo scoprisse da voi. Ora vado in camera" .

Che cosa voleva dire?  Pensai.

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