Cap. 18

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"Come uccidermi?! No...no..." "ehi, ehi, calmati" "come faccio a calmarmi?! Mi vuole morta!" "lo so, ma non lascerò che ti uccida" "davvero?" chiese ormai in lacrime "certo" dissi abbracciandola e accarezzandole la guancia con il pollice "grazie" "figurati. Dai ora torniamo a dormire e non preoccuparti: ci sono qui io." "non dovrei dirlo io questo?" "ahah, e perché?" "perché sono più grande e sono un vampiro" "beh come vampiro non è che tu faccia tutta questa paura" "che vorresti dire scusa?" "beh sei bassa e anche troppo carina, non faresti paura a nessuno" "non so se offendermi per il fatto che mi hai dato della bassa o esser lusingata perché mi hai detto di essere carina" "è la verità" "ah si? Non faccio paura eh?" disse mettendosi sopra di me, allungando i canini e facendo diventare i suoi occhi rossi "no" "nemmeno se faccio questo?" si stava avvicinando al mio collo con la bocca aperta "n-no" "non mi sembri convinta". Si avvicinava sempre di più, così mi spostai "okay, okay, hai vinto tu" "io vinco sempre tesoro" "va bene, però ora andiamo a dormire" "ahahaha, buonanotte" "notte"; poco prima di addormentarmi sentii Christa abbracciarmi, così decisi di invertire le posizioni abbracciandola da dietro "ti devo proteggere io, ricordi?" dissi per poi lasciarle un tenero bacio sulla testa, stringerla più forte e addormentarmi.

Qualche ora dopo mi svegliai e mi accorsi che Christa non era più nel suo letto, così mi alzai e cominciai a cercarla per tutta la casa, ma non c'era; non ci pensai due volte prima di uscire di casa, correndo, per cercala "Christa! Christa dove sei?", ero disperata: avevo paura che l'avesse già trovata e uccisa ma, appena mi accasciai a terra piangendo, sentii un brivido alle mie spalle e, quando mi girai, la vidi: era li, di fronte a me, sana e salva. Inizialmente sorrisi lievemente, poi divenni seria e le tirai uno schiaffo in pieno viso, facendola voltare "non farlo mai più!" "scusa..." disse rivoltando il viso, guardando in basso: stava piangendo; "mi hai fatto spaventare: pensavo fossi morta" "sono qui" "menomale...ti ho fatto tanto male?" "no" "sicura?" "si" disse alzando il viso e sorridendo "perché sorridi?" "non ne ho idea" "tu sei strana" dissi rientrando in casa "anche tu" disse lei chiudendo la porta per poi ritrovarsi due braccia avvolgerla "che fai?" "non voglio perderti Christa" "non mi perderai". Si girò guardandomi dritta negli occhi, accarezzandomi il braccio "rimarrò per sempre con te" "promesso?" "promesso" "posso chiederti una cosa?" "certo" "che stavi facendo?" "io...io ero sul tetto" "perché?" "mi piace andarci quando non riesco a dormire" "oh" "vuoi vedere?" "ehm, no grazie" "dai, ti prego: ti piacerà vedrai" "ne dubito" "facciamo un patto: se non ti piacerà allora farò una cosa che vuoi, mentre se sarà il contrario sarai tu a fare una cosa che voglio io. Ci stai?" "si, ci sto" "seguimi" disse porgendomi la mano, che non esitai a prendere e, uscite di casa mi guardò per un momento "cosa c'è? Ehi aspetta! Che fai?" "fai a piano" "che vuoi fa-" "fatto" "potevi avvertirmi: non ero psicologicamente pronta" "scusa tanto, ti ho solo preso in braccio" "e hai solo saltato su un tetto con me in braccio" "esatto" "tu sei matta" "lo so, grazie" "ho visto abbastanza, ora posso scendere?" "ma se non hai visto nulla, aspetta. Un momento: non avrai mica paura dell'altezza?" "n-no" "ma Alex: sei un licantropo" disse lei ridendo "non prendermi in giro" "scusa. Dai aspetta solo un altro po', okay?" "va bene" "non preoccuparti"; si alzò in piedi e, mettendosi dietro di me, mi abbracciò "ci sono qui io a proteggerti" disse prendendomi una mano e baciandomela "grazie".

Dopo più o meno 5 minuti la vidi: l'alba; era bellissima "ti piace?" "si" "allora..." disse mettendosi in parte a me "...devi fare una cosa che ti dico" "va bene, ma poi tocca a te" "e perché?" "perché l'alba è bella ma c'è qualcosa di più bello" "va bene" "che devo fare?" "baciami"; a quella proposta inizialmente non sapevo che fare, poi la presi per il colletto della maglietta e, tirandola verso di me, dissi "con molto piacere" e la baciai: inizialmente fu un bacio a stampo, poi un bacio senza lingua e, prima che potesse diventare qualcosa di più lei si staccò e guardandomi mi chiese "io che devo fare?" "baciami stupida".

Lei mi baciò mettendomi le braccia dietro la testa e stringendo i miei capelli; quando il bacio stava diventando più passionale io mi staccai, guardandola negli occhi e mordendomi il labbro. Volevo chiederle una cosa, ma non sapevo se farlo o no "che succede?" chiese lei confusa; io presi coraggio e cominciai a parlare "Christa..." "prima che tu possa dire qualsiasi altra cosa devi rispondere a una domanda" "va bene" "cosa ci può essere di più bello dell'alba?" "tu" "d-dici davvero?" aveva gli occhi lucidi e sorrideva: era imbarazzata "certo: sei la cosa più bella che io abbia mai visto" "g-grazie. Ora puoi continuare", presi un respiro e poi le feci quella domanda "Christa, vuoi essere la mia ragazza?"

Verità proibiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora