Cap. 10

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Era lei: Christa; mi guardava con una strana luce negli occhi, quasi come se fosse sollevata nel vedermi. "Alex... è un'ora che ti cerco" disse avvicinandosi, ma io mi alzai ed indietreggiai "Alex non avere paura" "tu dovresti avere paura" dissi piangendo "ma non ne ho" "dovresti..." "Alex vieni con me" "no! Sono un mostro! Vattene!" "Alex calmati, ti stai agitando e non va bene" disse avvicinandosi di più a me "stammi lontana..." "Alex io ti capisco" "come puoi capirmi?" "ti ricordi quello che non volevo dirti?" "s-si" "se vieni con me te lo faccio vedere" mi disse. Esitai un attimo, poi mi avvicinai così lei mi prese per le spalle e mi abbracciò accarezzandomi la schiena dato che stavo ancora piangendo "shh, non sei un mostro. Va tutto bene" "d- dov'è Rex?" "non è mio: è del mio vicino; mi aveva chiesto di tenerlo un po'" "o-okay" "andiamo a casa mia?" mi chiese interrompendo l'abbraccio "devo chiamare mio zio" "ci parlo io" la guardai per un momento, poi le passai il mio telefono.

Parlò con lui per qualche minuto, poi mi ridiede il telefono "gli ho chiesto se puoi rimanere da me a dormire e ha accettato" "sicura di voler dormire con me? Hai visto cosa sono" "si, sono sicura. Ora andiamo" disse prendendomi per il polso dato che le mie mani erano ricoperte di sangue. Per tutto il tragitto non disse una parola, mentre io la guardavo e i passanti guardavano noi due incuriositi; arrivate a casa sua i genitori la guardarono senza capire cosa stesse succedendo, ma lei non ci fece caso e mi portò in bagno.

"Siediti qui" mi disse indicando il water, feci come mi disse mentre lei andò verso un mobiletto, aprì un cassetto e tirò fuori una scatola, poi si avvicinò e si inginocchiò di fronte a me. Mi disse di farle vedere le mani e io senza esitare feci come mi disse "cavolo" "cosa?" "sembrano profondi" disse riferendosi alle ferite che mi procurai con gli artigli. "So che ti farà male, ma le devo ripulire e medicare" disse guardandomi negli occhi "va bene"; mi prese i polsi e, aprendo il rubinetto, mi mise le mani sotto l'acqua fredda ma io a quel contatto istintivamente tolsi le mani da sotto il getto guardando Christa "shh, va tutto bene" mi disse lei "fa male, lo so, ma lo devi sopportare" "okay". Rimisi le mani sotto l'acqua e feci andare via tutto il sangue, poi mi andai a risedere sul water dove Christa mi disinfettò e bendò le mani; poi alzò la testa e guardandomi negli occhi disse "sono bellissimi" "cosa?" chiesi "i tuoi occhi. Mi piacciono" disse sorridendo lievemente "oh...brillano ora?" chiesi abbassando la testa "si e sono stupendi" mi disse alzandomi il viso; eravamo a pochi centimetri l'una dall'altra e cominciò a battermi forte il cuore, deglutii. Che stava succedendo?

Si allontanò avviandosi verso la porta e fu in quel momento che mi decisi a parlare: "perché continui a parlarmi anche se sai cosa sono?" "perché non siamo tanto diverse noi due" disse girandosi per guardarmi negli occhi.

Verità proibiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora