-Siamo arrivati- la voce incredibilmente calma di Seth giunse alle mie orecchie.
Mi girai di scatto, guardandolo. I suoi occhi neri come la pece guardavano in giro, non incontrando i miei nemmeno per sbaglio.
-Tu!- gli puntai un dito contro -Era troppo di poco conto avvertirmi prima di...- le parole mi morirono in gola, e il mio corpo fu attraversato da brividi di freddo.
Seth mi guardò attentamente prima di rispondere -Dovevamo muoverci, non pretendere troppo-
Sentii un calore cocente espandersi dentro al mio petto. Le mani presero a formicolare, attraversate dal mio potere, e le mie iridi blu vennero inghiottite dal familiare color grigio lucente.
L'espressione sul volto di Seth cambiò velocemente, da annoiata a curiosa.
Alzai una mano, con il palmo rivolto verso il cielo, e delle scintille bianche percorsero, come danzando, le mie dita. Stavo per scaricarle addosso a Seth ma una voce familiare mi fermò.
-Non si usa la magia qui. Non per far del male- Zac compari al mio fianco, circondato da una luce argentea -È un territorio di pace- i suoi occhi si fissarono nei miei ancora grigi. Le sue scheggie smeraldo erano ancora piu chiare, dando l'impressione di specchiarsi nel verde piu bello che si possa vedere. Sentii Seth sbuffare.
-Ma mi stavo divertendo- replicò con tono da bambino.
-Questo non è un luna park- la luce argentea di Zac si dissolse, lasciando solo un tenue bagliore intorno al suo corpo.
Proprio in quel momento ne approfittai per guardarmi in giro. Eravamo letteralmente in mezzo al nulla. Nulla ci circondava se non un interminabile distesa di erba. Ma improvvisamente un po distante da me si aprì una porta. Una porta in mezzo al nulla, da cui uscì una ragazza. Era minuta e abbastanza bassa, con i capelli color del miele e gli occhi nocciola vispi che ci osservavano. Il viso era pallido, ma non troppo, le labbra erano rivolte verso l'alto in quello che sembrava un tenue sorriso.
-Benvenuti- la sua voce era calda e accogliente, ma quando i suoi occhi si posarono sull'angelo della morte il suo sorriso si trasformò in un ghigno -Non potrei dire lo stesso di te, Seth-
Il ragazzo dagli occhi neri la guardò con un sorrisino di intesa.
-Sempre la solita acida Evelyn-
Lei alzò gli occhi al cielo, ignorandolo. Poi mi tese una mano.
-Tu dovresti essere la guardiana- i suoi occhi vispi mi scrutarono dall'alto verso il basso, guardandomi con lo stesso sorriso caldo di poco fa -Ti stavamo aspettando-
L'angelo al mio fianco finalmente aprì la bocca.
-Abbiamo noi la sua profezia-
-Si...- Evelyn fisso' Zac, e poi me -Seguitemi-
Zachariel poggio' la sua mano sulla mia schiena e mi incito' a camminare verso quella strana porta e appena la varcai fui avvolta per una frazione di secondo dalla luce, prima di vedere che stavo in un enorme sala.
I miei occhi oramai ridivenuti blu, furono attirati da un lungo tavolo che era piantato in mezzo alla stanza, con ai lati delle sedie ricoperte da della stoffa rossa e bianca.
-Luna dovrebbe arrivare tra poco- la ragazza ci guardò prima di incamminarsi verso un corridoio, illuminato da fine lampade poste ai suoi lati.
Zac mi prese una mano, e subito dopo fui attraversata da un pizzicore piacevole.
-Sei pronta ad incontrarla?- la sua voce era bassa e roca.. E mi fece venire i brividi su tutto il corpo.
Aggrottai la fronte, non guardandolo e nemmeno capendo il perche mi comportassi cosi in sua presenza.
-Certo che si- Proprio quando stava per rispondere una voce delicata ci distrasse.
-Spero di non avervi fatto aspettare troppo-
E lei era lì. Incantevole come ne parlavano nella sua storia. I capelli castani mossi le incorniciavano il viso a cuore. E i suoi occhi grigi mi fissavano con dolcezza dall'altro capo della stanza.
-È..vera- le parole uscirono dalla mia bocca in un mormorio soffocato, mentre la guardavo con occhi sgranati.
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La guardiana dell'angelo
FantasySequel di "La lupa che non sa amare" Bianca è un essere leggendario, uno dei pochi rimasti. Lei è una guardiana. Viene protetta costantemente dai suoi simili, e sembra non capire il perché, fino a quando non incontra Zachariel, l'angelo che salvo' L...