Capitolo 14

169 18 0
                                    

Bianca

-Lasciamii!- urlai cercando di divicolarmi.
La presa di Zac era ferrea, e mi fece formicolare il braccio.
Ci stavamo dirigendo verso quelle che sembravano delle porte, ma lui girò verso un altro corridoio.
-Ho detto las...- la voce mi si mozzo' in gola, per l'improvviso impatto sulla parete.
Zac si ergeva davanti a me, a due passi dalla mia faccia, cosi vicino che i nostri nasi quasi si sfioravano. Il suo corpo tremava dalla rabbia, e i suoi occhi erano di una totalità che si avvicinava incredibilmente al nero.
Avevo le sue mani ai lati della mia testa, e respirava affannosamente, facendomi scontrare prepotentemente l'odore di menta e chiodi di garofano sul mio viso.
La sua espressione era accigliata, e i miei occhi scesero incontrollabili sulle sue labbra schiuse. Un calore cominciò a propagarsi nel mio petto, e il pensiero delle sue labbra sulle mie mi pervase la mente.
Cercai di ignorarlo fissando la parete opposta alla nostra.
Quei sentimenti mi spaventavano. Zac era pericoloso, era un pericoloso predatore dagli occhi magnetici e la voce soave. Una fitta al basso ventre mi fece quasi piegare le gambe.
-Che c'è adesso il gatto ti ha mangiato la lingua?-
Scaccai i miei occhi dalla parete e lo guardai con sfida. I suoi occhi scuri scesero sulle mie labbra, e vidi le sue pupille dilatarsi. Una seconda fitta mi bloccò il respiro.
Non potevo... Non potevo abbandonarmi a queste emozioni.
Non voglio ucciderlo...
Simulai una breve risata provocatoria. E finsi di guardarlo con disgusto, anche se dentro di me volevo solo baciarlo..
Non posso..
Mi avvicinai alle sue labbra, combattendo contro il desiderio di posarle sopra le mie.
-Pensi davvero che io ti voglia?-
Fui glaciale. Spietata. Priva di umanità.
Ma non mi importava. In quel momento volli solo poter essere normale per poter vivere quelle sensazioni.
La reazione di Zac fu immediata. Si scosto' da me come scottato, e mi guardò con un espressione ferita.
-Non importa-
Voleva essere freddo, ma la voce gli tremava.
Mi vidi riflessa nelle sue iridi. Ero completamente diversa. O almeno volevo far vedere che ero cosi.. Volevo allontanarlo. E ci stavo riuscendo..
Il cuore si incrino' a quel pensiero.
Perche? Perche io?
-Vattene- sibilai.
Dentro avevo un vuoto insopportabile, essere uccisi sarebbe stato meglio.
Zachariel scosse la testa, imprecando sottovoce.
-Bianca io..-
-No!- per poco non scoppiai a piangere. Il dolore era aumentato.. E in quel momento fui certa che se mi avesse chiesto di rimanere insieme a lui, io ci sarei rimasta.
Perche adesso... Mentre lui mi stava guardando con quei pozzi verdi, capii di amarlo.
Era contro ogni logica innamorarsi in cosi poco tempo senza aver conosciuto una persona in tutto e per tutto. Cosi mi era stato insegnato.
Eppure mentre i suoi piedi marciarono lontani da me ebbi l'impressione che si stesse portando via un pezzo del mio cuore.

"Gli incontri piu importanti sono gia combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano."

Luna

-Immagino tu conosca Bianca-
Quella mezza domanda uscì dalla mia bocca prima che potessi collegare il cervello con le labbra.
Gli occhi di Lelahel ricambiarono colore, abbandonando quell'azzurrino chiaro, e ridiventando completamente bianchi.
-Si. Conosco quella ragazza- le sue iridi si fecero distanti, mentre si allontanava da me -È anche sotto alla mia protezione-
-La tua protezione puoi tenertela. È al sicuro qui con noi, e non mi risulta che quando ha subito un attacco sulla Terra tu sia stato li- rivelai con voce sarcastica.
-Il potenziale di quella ragazza è molto alto. Può radere al suolo facilmente interi regni, cosa ti fa pensare che non potesse farlo con un semplice attacco?- la voce del ragazzo era gelida. Ma aveva ragione. Bianca aveva un potere fuori dal comune.
Perche lei?
Senza accorgermene avevo espresso quella domanda ad alta voce.
L'espressione sul viso pallido dell'angelo cambiò. Divenne guardinga, una cosa che a me non sfuggì.
-Non posso rispondere a questa domanda-.
Presa da un impeto di coraggio sbattei le mani sulla scrivania di cristallo, che traballo'.
-Non rimangiarti le parole Lelahel- assottigliai gli occhi verso di lui -Hai espressamente detto che avresti risposto ad ogni mia domanda-.
Sottolineai con durezza la parola "ogni", per fargli capire che non scherzavo, e che non ero intenzionata a mollare quel punto.
-Tutte ma non questa- mi fulmino' con quegli strani occhi e per un momento mi ricordò Bianca.
Quel pensiero mi destabilizzo'
Possibile che...
Guardai quell'angelo con occhi diversi, e lui se ne accorse, poiche mi lanciò un occhiata piuttosto eloquente.
No...non è possibile



La guardiana dell'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora