Capitolo 5

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Mi tremarono le gambe, mentre il mio corpo magro era percorso da brividi di freddo. I suoi occhi verdi così lontani dai miei in un nanosecondo si materializzarono davanti a me.
-Ciao- la sua voce melodiosa raggiunse le mie orecchie e automaticamente feci un passo indietro. La sua espressione su quel viso celestiale cambio', e nei suoi occhi così un lampo di comprensione.
-Non allontanarti, non voglio farti del male-
Quelle parole così innocue all'apparenza mi procurarono una scarica di rabbia, e dalle mie labbra ne uscì fuori una risata isterica.
-Mi stai prendendo in giro? Lassù ti hanno detto di dirci qualcosa per tranquillizzarci non è vero? -
La sua espressione cambio' ancora, le sue scheggie verdi si rabbuiarono ma questo non mi impedi' di continuare a similari con tutta la rabbia che avevo - Siete proprio degli esseri schifosi che.. - la sua mano si mise sulla mia bocca e mi zitti'.
-Ti consiglio di chiudere quella bocca guardiana- ringhio'. La sua voce soave e melodiosa si era trasformata in un ringhio che di umano non aveva proprio niente. Quel ragazzo che prima sorrideva curioso, e se si può dire gentile era scomparso.
Un cigolio della porta mi fece ridestare dai miei pensieri, e quasi senza accorgermene allontanai la mano dell'angelo da me.
Cercai di vedere chi aveva aperto la porta della casa dall'interno e quasi allo stesso tempo un paio di occhi viola fecero capolino dallo spiraglio. Lizza si era accorta dell'aula dell'angelo di fianco a me e i suoi occhi si trasformarono in due buchi neri.
Conoscevo quella parte di lei, quella parte oscura che non faceva quasi mai uscire.
-Zachariel - sibilo' mentre apriva del tutto la porta, con una calma inquietante. I miei occhi si puntarono nella figura del ragazzo mentre realizzai che si conoscevano.
-Lizzy, quanto tempo mia cara- rispose lui con tono sarcastico.
Lizzy lo guardo' come farebbe un cacciatore dopo aver trovato la sua preda e l'angelo dal canto suo la guardava con occhi pieni di scherno e uforia.
L'aria si riempi' di elettricità, e fu in quel momento che ruppe il silenzio.
-Chi è lui Lizzy? - bisbigliai.
Ci fu un lungo minuto di silenzio, nel quale nessuno dei sue rispose. Poi Lizzy stacco' lo sguardo da quello dell'angelo e mi guardo'. I suoi occhi erano ancora neri, ma nelle loro profondità colsi un barlume di coscienza. La mia amica era ancora lì.
-Lui è l'angelo da cui dipende tutto il paradiso e il mantenimento dell'equilibrio dei mondi-
La mia mente corse sulle parole che erano state appena pronunciate. Qual'e quella cosa che è così tanto importante per il mantenimento dei mondi?
Quando giunsi su questa terra e studiai la letteratura e i movimenti culturali il mio poeta preferito fu Shakespeare. Lui sosteneva che l'uomo poteva cambiare la propria vita a piacimento, l'unica cosa che non poteva cambiare era la morte.
I miei occhi azzurri si posarono su Zachariel. Occhi smeraldo, capelli neri e carnagione scura, olivastra. Poteva davvero essere lui la morte? Qualcosa mi diceva di no. Zachariel sembrava bipolare, prima gentile poi arrabbiato poi addirittura si atteggiava con comportamenti del tutto fuorché angelici. Lui era imprevedibile come la vita.
I miei occhi sgranarono, mentre le mie gambe sembravano non essere più in grado di sostenere il peso del mio corpo.
-Tu sei l'angelo della vita non è vero? -
Zachariel mi guardo' e la sua espressione cambio' ancora. Adesso sembrava quasi... Amorevole.
-Si, sono io-

La guardiana dell'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora