Bianca
Sbattei la porta della casa, attirando su di me gli sguardi ostili di Carmen e di Lizzy.
Ma loro erano le ultime persone al mondo di cui preoccuparsi.
La prima ero io. Mi stavo lasciando andare alla rabbia e alla frustrazione. E questo non era buono,per niente buono. Con buone probabilità avrei distrutto la casa, oltre a condannarci alla visita pressoché imminente degli Angeli.
L'avevo vista. Avevo visto la stessa fiamma di coraggio, che avevano i miei genitori, negli occhi di quella ragazzina. E ora non posso farne almeno di pensarci. A pensare a quegli occhi verdi così innocenti e puri che dapprima mi guardavano con paura, poi con coraggio, e infine altra paura. Erano davvero queste le emozioni umane? Erano davvero così mutevoli come può fare l'acqua in un ruscello?.
Senza accorgermene ero scivolata a terra. La mia testa sembrava essere attraversata da mille spilli incandescenti. A malapena sentii ciò che disse Carmen,che nel trambusto era corsa accanto a me.
-Sta collassando Lizzy, dobbiamo fermarla- la sua voce era spaventata, ma aveva ragione. Stavo perdendo il controllo, e tutto per quell'essere. La rabbia mi fece bruciare gli occhi.
-Bianca! -
E urlai. Urlai per il dolore. Urlai per la rabbia. Urlai per la frustrazione.
Una gigantesca onda d'urto si propago' dal mio corpo e andò a colpire chiunque si fosse trovato davanti.
Carmen e Lizzy furono sbalzate via a diversi metri di distanza, tutti i vetri si ruppero e la corrente salto'.
Cercai di alzarmi da terra, e dopo vari tentativi ci riuscii.
-Bianca... -
Alzai lo sguardo verso Lizzy, che si stava alzando,ma non potei guardarla più di tanto poiché poi abbassai di nuovo gli occhi verso terra, dispiaciuta.
-Dobbiamo andare via da qui-
La sua voce divenne improvvisamente seria, e quando Alzai di nuovo gli occhi trovai i suoi occhi viola che guardavano fuori dalla finestra.
Un gemito di dolore ci fece girare di scatto.
Carmen era distesa ancora sul pavimento, che blaterava cose incomprensibili.
-Forza, ti aiuto io-
Non potevo sopportare ancora quella vista,e uscii. I sensi di colpa mi adombravano il cuore.
Guardai su, in cielo, aspettandomi di trovare ancora quelle nuvole nere, ma stranamente non trovai altro che piccole nuvolette che se ne stavano andando.
Strano, molto strano. Un temporale non passa così in fretta e se passa in fretta lo fa come è venuto. Invece, adesso, era come se non fosse successo niente.
Puntai lo sguardo sulla strada, e oltre il marciapiede notai un ragazzo.
Aveva i capelli neri, e la carnagione non molto scura. Due schegge color smeraldo mi guardavano.
Misi le mani sui fianchi e indurii il mio sguardo. Lui fece una cosa buffa. Non scappo' ma inclino' la testa di lato osservandomi con interesse.
Mi concentrai sui contorni del suo corpo e vidi la sua aura. Era... Bellissima. Aveva delle sfumature azzurrine ma il colore che predominava era il bianco.
Sgranai gli occhi e arretrai barcollante di un passo. Nessun umano poteva averla così candida ad eccezione degli angeli.
Lui infatti si aprì in un radioso sorriso. Sembrava prendermi in giro, stava li a sorridermi come se niente fosse, mentre io dentro di me stavo morendo.
Loro ci avevano già trovati.
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La guardiana dell'angelo
FantasiSequel di "La lupa che non sa amare" Bianca è un essere leggendario, uno dei pochi rimasti. Lei è una guardiana. Viene protetta costantemente dai suoi simili, e sembra non capire il perché, fino a quando non incontra Zachariel, l'angelo che salvo' L...